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Storia dell' Isola Traduit en français par Google - p. 8 Pantelleria dalla preistoria alla storia Per mancanza di reperti non si può dire che vi sia stato un popolo "ab origine", si può invece affermare che Pantelleria sia stata "scoperta" e "abitata" quando l'uomo raggiunse uno stato avanzato della navigazione. L'archeologo Bernabò Brea nella sua opera "La Sicilia prima dei Greci" attribuisce ai neolitici la conoscenza dell'agricoltura, dell'allevamento del bestiame, della navigazione, della lavorazione dell'argilla e dell'ossidiana, del commercio; inoltre ci parla di loro come un gruppo che vive in un villaggio di capanne. Il Tozzi nella sua relazione preliminare sugli scavi a Pantelleria, fa riferimento all'economia delle genti che abitarono il villaggio, basata sull'agricoltura e l'allevamento del bestiame e nell'elenco dei reperti archeologici annovera accettine di pietra levigata. Confortati da quanto scrivono i due archeologi, possiamo dire che Pantelleria fu abitata nel neolitico. Una testimonianza architettonica, i Sesi, seguita da quanto Alfonso Manaresi scrive nel suo lavoro "L'Ellade Eterna": "... poco o nulla sappiamo della vita dei neolitici. Una singolare delicatezza d'animo dimostrano nei loro usi funebri. Seppelliscono infatti i loro morti amorosamente rannicchiati..." Secondo Bernabò Brea, il popolo neolitico abitava la Siria settentrionale e l'Anatolia meridionale. A questo popolo attribuisce abilità navigandi e difatti egli suppone che abbia attraversato il mediterraneo pervenendo in Italia, in Africa settentrionale, in Spagna e in Francia. Accettata la tesi del Bernabò Brea, ci si pone il seguente quesito: i neolitici giunti a Pantelleria provengono dalla madrepatria o dalla Sicilia o dalla vicinissima Tunisia ? Tenendo conto che la navigazione nel periodo neolitico dovette svolgersi sempre in vista della terra, si suppone che i neolitici siano venuti da terra vicina, dalla Tunisia e precisamente da Kelibia e che abbiano fatto più viaggi, dovendo trasportare bagagli, persone, animali. Ciò che li spinge ad insediarsi nell'Isola è l'ossidiana, la preziosa roccia presente a Pantelleria, ottima per la fabbricazione di armi e strumenti da taglio. Secondo il notaio D'Aietti la data dello sbarco risale ad oltre 5000 anni fa con l'approdo nella cala di Modica (Mursia) Presero dimora a Cimillia ed edificarono capanne in muratura addossate le une alle altre e inoltre recintarono l'abitato di un mastodontico muraglione, di cui rimane il lato Est. Nulla si è reperito che ci possa far parlare della fine dei Sesioti, né del periodo compreso fra la loro scomparsa e l'arrivo dei Fenici. In questo lungo lasso di tempo, compare Ulisse, turista nell'Isola. Difatti nel primo canto dell'Odissea si legge: "... in mezzo al mare in un Isola, ov'è l'umbilico del ponto..." è nel quinto canto "... ma quando all'Isola giunto fu poi, che remota sorgeva..." e infine nel canto VII "...sorge un'Isola Ogigia nei gorghi remoti del mare...". Orbene, se il centro del Mediterraneo è il canale di Sicilia, se il centro del canale di Sicilia è un'Isola, l'ombelico di questo canale è l'isola di Pantelleria, Ogigia, la dimora di Calipso, la bella ninfa che Ulisse ammira nella "grande spelonca" cioè nella grotta di Sateria, l'unica che abbia analogia con la descrizione omerica. Epoca storica antica o epoca di Cossyra (colonizzazione fenicia e occupazione romana VII secolo a.C. - 440) I Fenici, popolo di navigatori, avvertirono la necessità di avere delle stazioni di sosta (empori) perchè per la loro navigazione non sempre si potevano servire di notte dell'Orsa Minore. Consapevoli della posizione strategica di Pantelleria, ne fecero uno scalo che dovette essere presidiato per timore che potesse cadere nelle mani di altri. La data dell'occupazione dell'Isola da parte fenicia si aggira intorno al X secolo a.C. In seguito lo scalo fenicio di Pantelleria per l'intensificarsi dei traffici diventa la città stato di Cossyra con una marina da guerra come attesta un documento che celebra la vittoria dei romani nell'anno 254 a.C. Dunque già nel 255 Cossyra è una città Stato, una città autonoma che batte moneta. La nascita di Cossyra si fissa nel VII secolo a.C., in base allo studio dei reperti archeologici. L'Orsi infatti parla di tre tipi di struttura nelle mura dell'Acropoli. Il più antico risale al VII secolo a.C.; sempre al VII secolo risalgono i resti del tempio del Bagno dell'acqua (Lago di Venere); decisamente al VI secolo una testa muliebre in terracotta (Bagno dell'Acqua) e i sepolcri punici intorno all'Acropoli. Gli artefici della città Stato, secondo il notaio D'Aietti, furono i Cartaginesi, che potenziarono l'insediamento fenicio inviando nuova gente e costruendo fortificazioni, interessati all'Isola che per la sua posizione geografica rappresentava una sicurezza di fronte al pericolo dei Greci, stanziati in quasi tutta la Sicilia. I Fenici, che fecero dell'Isola uno scalo, dovettero costruire un rifugio di emergenza, un piccolo porto; i Cossyresi costruirono un porto, capolavoro dell'ingegneria marittima. Il sito fu quello del porto attuale del centro urbano di Pantelleria, aveva una testata ad ipsilon ed era addentrato nella terraferma, di conseguenza il piazzale antistante alla chiesa matrice, al castello e l'attuale banchina, erano immersi nell'acqua, difatti a seguito di lavori in pizza Cavour, furono rinvenuti resti di un fondale marino. Il porto fu protetto da una massiccia fortificazione, a protezione del naviglio e dell'abitato retrostante. Tale tesi è avvallata dal fatto che tanti massi delle mura del castello sono identici a quelli delle mura dell'Acropoli, sede dei Cossyresi. L'acropoli di San Marco e di Santa Teresa fu una scelta felice per la sicurezza perchè la vista, libera da ostacoli, abbraccia un amplio raggio di mare. Alle spalle l'Acropoli era protetta dal monte Sant' Elmo, un vero osservatorio e baluardo di difesa, munito certamente di opere e di milizie. Cossyra marittima dovette essere adagiata sul pendio che sovrasta da Sud la Via Roma, la Piazza Cavour, l'antica Via Arciprete D'Aietti e Corso Umberto I fino a comprendere l'Hotel Miryam ad Ovest ed il Pozzo nell'estremo Est. L'abitato inoltre comprendeva la località Itria e Rocche. Questa linea immaginaria è il lato Nord della Cossyra marittima; il lato Est dovette snodarsi ad Est della Via Dante, il lato Ovest lungo la Via Trapani ed infine il lato Sud dovette essere una parallela molto al di sotto della rotabile Pantelleria - Aeroporto. Quanto all'area del Borgo è da escludere che vi fosse un abitato ma dovettero esserci magazzini per deposito merci, attrezzature marinare e di lavoro, baraccamenti per il riparo e il riposo della gente marinara. Nel Borgo vi dovette essere una robusta fortificazione che si allacciava al resto della muraglia difensiva dell'abitato marittimo. Sotto il dominio romano, Cossyra, divenuta municipio, non perde il suo splendore, in quanto non vengono meno i traffici ed il commercio. La popolazione continua ad essere fenicia e gode dei diritti civili ma non di quelli politici, ha un'amministrazione comunale, presieduta da due cittadini locali. Nell'Isola Roma stanzia le sue milizie ed invia pochi civili, quasi tutti funzionari. In questo periodo si insedia a Pantelleria un gruppo di ebrei. Durante la crisi dell'impero che precede la sua caduta, i mari vengono infestati dalla pirateria e Pantelleria, cuore del Mediterraneo, non viene risparmiata. Ben comprende l'importanza della sua posizione strategica, Genserico capo dei vandali che la occupa, subito dopo la conquista di Cartagine 439 d.C. e sotto un certo aspetto l'Isola ne trae beneficio in quanto viene protetta dalle incursioni nemiche. A seguito della vittoria sui vandali, riportata da Belisario, generale dell'imperatore d'oriente, Giustiniano, Pantelleria passa sotto i Bizantini e per circa un secolo gode di pace e benessere. I nuovi conquistatori curano infatti l'agricoltura, l'industria e il commercio. L'interesse dei Bizantini per Pantelleria scaturisce dalla sua strategica posizione e perciò la fortificano, opera di questo periodo è il primo Castello, antenato di quello attuale. A differenza dei Romani che occupano l'Isola gli Arabi la colonizzano. Pertanto l'economia "risuscita" sia per l'introduzione della coltura del cotone, dell'orzo e degli agrumi, sia per la politica agraria che, ostile al latifondo, crea le piccole proprietà. Per quanto concerne l'ordinamento politico-amministrativo, Pantelleria è certamente un piccolo emirato, governato da un kàid nelle cui mani si assommano i poteri, anche quello militare. Accanto al kàid vi sono dei collaboratori locali che hanno il compito di riscuotere i tributi. Il 1123, la data non è però certa, segna il passaggio di Pantelleria al dominio Normanno. L'Isola sotto i normanni dal punto di vista religioso fa parte della diocesi di Mazara dalla quale viene distaccata nel 1844 per passare alla diocesi di Trapani per poi ritornare nel 1950 a quella di Mazara. Sotto gli Angioini, gli abitanti di Pantelleria subiscono un fiscalismo non indifferente, fissato non in base agli abitanti e ai loro beni; l'imposta era infatti a forfait. Del resto anche Re Pietro D'Aragona, subito dopo l'incoronamento, invia a Pantelleria un notaio con un dispaccio indirizzato al capitano dell'Isola. Con il suddetto dispaccio si invitavano gli abitanti a versare i diritti e i tributi dovuti al Re di Sicilia. Nel 1306 Pantelleria viene data in dono dal Re Federico secondo D'Aragona alla consorte. L'anno 1361 è una data storica per Pantelleria in quanto segna la nascita del feudo dell'Isola. Infatti Federico quarto concede Pantelleria in feudo al genovese Emanuele D'Oria. Nel 1399 Re Martino concede in feudo l'Isola a Squarciafico a seguito dei suo servizi resi alla corona ma essendosi registrata una opposizione al governo di Squarciafico, Pantelleria ritorna al reale demanio. Il feudo rinasce nel 1421 a seguito della concessione dell'Isola a Francesco De Belvis che nel 1491 la vende a Don Luigi Requiesenz. Con il rifiorire della pirateria per opera dei barbareschi dell'Africa settentrionale e dei Turchi, Pantelleria è oggetto di incursioni. Memorabile quella del 1550 che causò distruzione e saccheggio; famose le incursioni di Dragut del 1553 e dei Turchi del 1556. A seguito delle suddette incursioni gli Spagnoli ritengono che sia indispensabile difendere l'Isola e pertanto inviano milizie ed armamenti al comando di un capitano che ha il compito di governare Pantelleria. Il Castello ha in questo periodo un ampliamento e viene costruito il bastione dove trovano alloggiamento le artiglierie. Il 1574 segna l'inizio dell'occupazione spagnola con milizia regia al posto di quella feudataria, per l'Isola il governo spagnolo è paterno e benevolo. A seguito del trattato di Utrecht del 1713, Pantelleria passa sotto casa Savoia ed in seguito sotto gli Austriaci per poi passare sotto i Borboni. Le condizioni di Pantelleria quando vi sbarcarono i Borboni sono molto disagiate: manca il porto e soltanto qualche piccola tartana giunge dalla Sicilia a portare frumento; l'agricoltura è in crisi perchè solo i terreni vicino al centro vengono coltivati, quelli distanti sono incolti dato che i contadini non si recano per timore della pirateria. Là dove un tempo prosperava la vite ora verdeggia il bosco e si ha pertanto abbondanza di legna e di carbone. Nell'Isola vive una colonia di relegati. L'assistenza religiosa è inesistente, solo nella matrice si celebra messa; la giustizia è amministrata da giudici locali non competenti. Pertanto i Borboni fortificano la difesa dell'ingresso del porticciolo con due fortini, quello di San Leonardo e quello di Punta Croce, fanno edificare magazzini per la provvista del grano ed intensificano la vigilanza contro i Corsari. Durante il periodo borbonico a Pantelleria si diffonde il colera che miete molte vite, in questo triste evento si distingue per professione ed umanità il Dott. Alfonzo Errera. Il 1845 è una data importante per Pantelleria, perchè l'Isola si libera da "ceppi della feudalità". Nel 1848 si verifica nell'Isola una sommossa organizzata dalla "mala pantesca" che fa scappare la guarnigione borbonica ed il suo comandante. Per l'amministrazione dell'Isola si costituisce un comitato provvisorio che si trasforma in consiglio civico, vi fanno parte i notabili dell'isola di matrice borbonica, pertanto è da escludere che la sommossa sia di stampo liberale. Il lasso di tempo che va dal 1848 al 1960 è per i panteschi apparentemente tranquillo. Nell'Isola in seguito ai moti del 1848 sono affluiti dei relegati politici che vi portano le loro idee liberali le quali hanno un buon numero di ascoltatori. Anche l'intensificarsi dei traffici concorre alla diffusione di uno spirito liberale. Pertanto gli avvenimenti del 1860 trovano a Pantelleria un piccolo gruppo di liberali che aumenta di numero in seguito alla marcia trionfale di Garibaldi. La coscienza politica è un dato di fatto ed i liberali panteschi non esitano a recarsi a Sideri, dove sbarcano il 6 giugno 1860 tre liberali che portano in dono il tricolore. Quella sera stessa viene sciolta la guardia urbana e sostituita con la guardia nazionale presieduta da Don Fortunato Ribera, così Pantelleria entra a far parte del Regno d'Italia. Dal 1861 al 1940 niente di nuovo nella storia di Pantelleria fatta eccezione della partecipazione dei panteschi al primo conflitto mondiale. Pochi i panteschi che accolgono le nuove idee del socialismo, molti per costrizione, il fascismo. Protagonisti in occasione del secondo conflitto i panteschi, che alcuni anni prima della guerra vedono spazzata un'intera collina e venir meno molti ettari di vigneto per la costruzione dell'aeroporto e degli hangars. E' per l'Isola una "belle epoque" dalla durata di quasi tre anni finché Pantelleria non vide il primo bombardamento dell'8 maggio del 1943. Gli anglo- americani sganciano su Pantelleria una cornucopia di bombe, in particolare sull'aeroporto. Da quel giorno fino all'11 giugno i panteschi vivono giorni ineffabili. Alcuni panteschi lasciano l'Isola usufruendo di aerei che riescono ad atterrare, la maggior parte si rifugiò negli hangars o nelle grotte o nelle campagne. Pantelleria è tempestata da tonnellate di esplosivo e pertanto il centro urbano viene raso al suolo fatta eccezione del palazzo comunale distrutto in seguito dagli americani per un filmato. Dopo 35 giorni di bombardamento, Pantelleria vede sventolare sul colle di Sant'Elmo la bandiera bianca, segno di resa e di guerra finita. Pantelleria Storia dell'Isola 10/01/11 Tabella riassuntiva dei Popoli che conquistarono l'Isola Sesioti 5.000 a.C. Fenici X secolo a.C. Romani 217 a.C. Vandali 439 Bizantini 551-835 Arabi 835 Normanni 1123 Turchi 1553 Svevi 1221 Angioini 1266 Aragonesi Genovesi (Pantelleria fu feudo dei Genovesi) 1282-1412 1361 Periodo della pirateria 1425-1556 Spagnoli 1556-1713 Periodo Piemontese Austriaci 1713 1720-1734 Borboni 1734 Pantelleria fa parte del Regno d'Italia 1861 Indietro Copyright © 2001, 2006 Pantelleria.com - Autore Prof.ssa Rodo Angelina E' vietato qualsiasi utilizzo di queste pagine, anche se parziale, senza esplicita autorizzazione scritta dell'autore. http://www.pantelleria.com/pantelleria/storia.asp Histoire de «l'île Pantelleria, de la préhistoire à l'histoire Par manque de résultats ne peut pas dire qu'il y avait un peuple de ses origines, vous pouvez plutôt dire que Pantelleria a été «découvert» et «occupé» lorsque l'homme atteint un état avancé de navigation. Archéologue Bernabo Brea dans son livre "La Sicile avant les Grecs" néolithique attache à la connaissance de l'agriculture, l'élevage, le transport, la transformation d'argile et de commerce de l'obsidienne, parle aussi de comme un groupe qui vit dans un village de cabanes. Le Tozzi dans son rapport préliminaire sur les fouilles à Pantelleria, se réfère à l'économie de la population qui vivait dans le village repose sur l'agriculture et l'élevage ainsi que la liste des sites archéologiques d'accord à la pierre polie. Encouragé par ce qu'ils écrivent archéologues, on peut dire que Pantelleria était habitée au néolithique. Une figure architecturale, le SESI, suivie par Alfonso Manaresi ce qu'il écrit dans son ouvrage "Le Hellas Eternelle":.. «... Peu ou on ne sait rien de la vie de l'époque néolithique Une délicatesse singulière de l'esprit démontré dans leurs pratiques funéraires Ils l'enterrer leurs morts amour niché ... " Selon Bernabo Brea, le peuple néolithique vécu dans le nord de la Syrie et le sud de l'Anatolie. À cela donne des compétences des gens et en fait, il navigandi censé avoir traversé la Méditerranée arrivée en Italie, en Afrique du Nord, l'Espagne et la France. La prétention de Bernabo Brea, il se pose la question suivante: Le Néolithique atteint Pantelleria viennent du continent ou de la Sicile ou la Tunisie à proximité? Tenant compte que la navigation dans la période néolithique a toujours tenu un point de vue de la terre, il est supposé que le Néolithique peut-être venu de la terre à proximité, la Tunisie et plus particulièrement de Kélibia et ont fait plusieurs voyages, avoir à déplacer les bagages, les gens, les animaux. Qu'est-ce qui les pousse à s'installer sur l'île est l'obsidienne, le Pantelleria dans cette pierre précieuse, excellent pour la fabrication d'armes et d'outils de coupe. Selon le notaire Aietti à la date du débarquement remonte à plus de 5000 ans avec le débarquement dans la baie de Modica (Murcia) Cimillia s'installe et construit une brique cabanes proches les uns des autres et également clôturé le village d'un mur gigantesque, qui reste le côté Est Rien n'a été trouvé qu'il peut y avoir parler de la fin de Sesioti, ni le temps entre leur disparition et l'arrivée des Phéniciens. Dans cette longue période de temps, semble Ulysse, une île touristique. En fait, la première chanson de celui-ci dit: "... dans la mer sur une île, où est le nombril du ponto ..." est la cinquième chanson "... mais quand l'île a été atteint alors que le site distant de ..." et enfin dans la partie VII, "... il ya une île dans les remous de la mer à distance Ogigia ...". Toutefois, si le centre de la Méditerranée est le détroit de Sicile, où le centre du détroit de Sicile est une île, le nombril de ce canal est de l'île de Pantelleria, Ogigia, la demeure de Calypso, Ulysse belle nymphe admire la "grande caverne" qui se trouve dans la grotte de Sateria, le seul qui a analogie avec la description homérique. période historique de la vieillesse ou Cossyra (La colonisation phénicienne et l'occupation romaine de la VIIe siècle avant J.-C. - 440) Les Phéniciens, peuple de navigateurs, ont ressenti le besoin d'avoir des stations d'arrêt (magasins) en raison de leur navigation peut ne pas toujours servir de nuit de la Petite Ourse. Conscient de la position stratégique de Pantelleria, a une jambe qui devait être surveillé de peur qu'elle ne pouvait tomber entre les mains des autres. La date de l'emploi de l'île en phénicien est d'environ le dixième siècle avant JC Plus tard, le port phénicien de Pantelleria à l'intensification de la circulation est devenue une cité-état avec un Cossyra marine comme en témoigne un document qui célèbre la victoire Ainsi les Romains en l'an 254 avant JC aussi tôt que 255 Cossyra est une ville-Etat, une ville autonome qui prend de l'argent. La naissance de Cossyra est fixé dans le VIIe siècle avant JC, selon l'étude des vestiges archéologiques. Les Bears parle en effet de trois types de structure dans les murs de l'Acropole. La plus ancienne date du VIIe siècle avant J.-C.; toujours revenir à la septième siècle, les vestiges du temple de l'eau du bain (Lac de Vénus), au sixième siècle, une tête très féminine en argile (bain d'eau) et les tombes puniques autour de l'Acropole. Les rédacteurs de la ville-Etat, selon le notaire Aietti's D'furent les Carthaginois, qui améliorent la colonie phénicienne d'envoi de nouvelles personnes et la construction de fortifications, qui a touché l'île en raison de sa position géographique a été une garantie contre le danger des Grecs, alloué presque tous de la Sicile. Les Phéniciens, qui ont fait un aéroport de l'île, a dû construire un abri d'urgence, un petit port, le Cossyresi construit un port, chefd'œuvre du génie maritime. Le site a été celle du port actuel de la ville de Pantelleria, avait une tête d'étoile et a pénétré dans le continent, de sorte que le parvis de l'église mère, le château et le quai existant, ont été immergés dans l'eau, en fait, à la suite travaille à pizza Cavour, ont trouvé les restes d'un fond marin. Le port était protégé par une forteresse massive, la protection du navire et sauvegardez région. Ce point de vue est appuyé par le fait que tant de pierres des murs du château sont identiques à celles des murs de l'Acropole, la maison de Cossyresi. L'acropole de San Marco et Santa Teresa a été un bon choix pour la sécurité parce que la vue, sans obstacles, couvre un rayon de l'eau en abondance. Derrière l'Acropole a été protégé contre Elmo Mont Sant ', un véritable observatoire et un rempart de la défense, les milices armées et fonctionne certainement. Cossyra mer devait être placé sur une pente donnant sur le sud de la Via Roma, Piazza Cavour, l'ancienne Via D'archiprêtre Aietti et Corso Umberto I à incorporer de l'Hôtel Miriam's Well dans le Grand Ouest et l'Est L ' règlement comprenait également l'emplacement et Itria Rocche. Cette ligne imaginaire est du côté nord de la mer Cossyra et le côté est dû tourner à l'est de la Via Dante, Via Trapani sur le côté ouest, puis le côté sud a dû être un parallèle, bien en dessous du stock Pantelleria - Aéroport. Comme la zone du village est possible qu'il y ait un règlement, mais a dû être entrepôts pour le stockage des marchandises, des équipements marins et le travail, les casernes pour le logement et le reste du marinara personnes. Dans le village il a dû être une fortification solide qui a été reliée au reste du mur défensif jusqu'à zone par voie maritime. Sous la domination romaine, Cossyra, aujourd'hui la mairie, ne perd pas son éclat, car il ya moins de trafic et le commerce. La population continue d'être phénicienne et jouit des droits civils, mais non politiques, a une autorité municipale, présidée par deux citoyens de la région. À l'île de Rome consacre ses troupes et envoyer quelques civils, presque tous les fonctionnaires. En cette période réglée à Pantelleria un groupe de Juifs. Pendant la crise de l'empire avant sa chute, la mer est infestée de pirates et de Pantelleria, au cœur de la Méditerranée, n'est pas épargnée. Ben comprend l'importance de son emplacement stratégique, leader Genserico des Vandales qui occupaient, immédiatement après la conquête de Carthage 439 AD et à certains égards, l'île bénéficie d'elle, car il est protégé contre les incursions ennemies. Après la victoire sur les Vandales, rapporté par Bélisaire, général de l'empereur d'Orient, Justinien, Pantelleria passe sous les Byzantins, et a près d'un siècle de paix et de prospérité. Les nouveaux conquérants de la traiter comme l'agriculture, l'industrie et le commerce. L'intérêt des Byzantins à Pantelleria découle de sa position stratégique et ainsi fortifiée, les travaux de cette période est le premier château, un ancêtre de l'actuel. Contrairement aux Romains occupèrent la colonisation arabe de l'île. Ainsi, l'économie "soulève" pour l'introduction de la culture du coton, l'orge et les agrumes, et de la politique agraire, hostile à la succession, la création de la petite propriété. En ce qui concerne le système politique et administratif, Pantelleria est certainement un petit émirat, gouverné par un caïd dans les mains duquel sont rejoints par les pouvoirs, même les militaires. A côté de caïd il ya des employés locaux qui ont la tâche de la collecte des taxes. Le 1123, la date n'est pas certain, cependant, marque le passage de Pantelleria à la Norman domaine. L'île sous les Normands du point de vue religieux fait partie du diocèse de Mazara à partir duquel est détaché en 1844 pour aller à la diocèse de Trapani et est retourné en 1950 à celle de Mazara. période angevine, les habitants de Pantelleria l'objet d'une nonimposition indifférent, non fixés selon les résidents et de leurs biens, l'impôt était en fait purement et simplement. Par ailleurs, même le roi Pierre d'Aragon, après le couronnement, envoyez un notaire pour Pantelleria avec une dépêche adressée au commandant de bord de l'île. Avec ce qui précède l'expédition invite les résidents de payer les honoraires et les frais payables au roi de Sicile. Pantelleria en 1306 est donnée comme un cadeau du roi Frédéric II d'Aragon, son épouse. L'année 1361 est une journée historique pour Pantelleria, car elle marque la naissance de la querelle île. En fait, les subventions trimestre Federico un fief aux Génois Pantelleria Emanuele D'Oria. En 1399, le roi Martin donne une querelle dans le Squarciafico île à la suite de ses services à la couronne, mais ayant été un gouvernement en opposition à Squarciafico, Pantelleria retour à la propriété de l'Etat réel. La querelle renaît en 1421 après avoir obtenu l'île de Francis De Belvis qui en 1491 a vendu à Don Luigi Requiesenz. Avec le renouveau de la piraterie de la part des Turcs et des Berbères d'Afrique du Nord, Pantelleria est perquisitionné. mémorable en 1550 qui a causé la destruction et le pillage; Dragut raids célèbre de 1553 et les Turcs en 1556. À la suite de ces raids, les Espagnols croient qu'il est essentiel de défendre l'île et donc envoyer des troupes et des armes sous le commandement d'un capitaine qui a la tâche de gouverner Pantelleria. Le château en ce moment une extension est construite et le logement sont les hauts lieux où l'artillerie. Le 1574 marque le début de l'emploi avec l'armée royale espagnole à la place de la féodalité, le gouvernement espagnol pour l'île est paternel et bienveillant. Après le traité d'Utrecht de 1713, Pantelleria passe sous la maison de Savoie, puis sous les Autrichiens, puis soumis aux Bourbons. Les conditions de Pantelleria lorsque vous débarqué les Bourbons sont très pauvres: il n'y a pas de port et à seulement quelques petits tartan est de la Sicile à prendre le blé, l'agriculture est en crise parce que les champs à proximité du centre sont cultivés, dans la mesure où ils ne sont pas éduqués les paysans ne vont pas par crainte de piratage. Là où la vie prospère pousse maintenant vert de la forêt et il ya donc beaucoup de bois de chauffage et du charbon. Sur l'île vit une colonie de relégation. Le service religieux est inexistante, que dans la matrice est célébré la messe, la justice est administrée par les tribunaux locaux n'ont pas compétence. Par conséquent, les Bourbons fortifier la défense du port avec deux forts, celui de San Leonardo et de point de croix, sont les magasins de la fourniture de céréales et de renforcer leur vigilance contre les Corsaires. Au cours de la période de Bourbon à Pantelleria se propage le choléra fait de nombreuses victimes dans ce triste événement est caractérisé par la profession et de l'humanité Dr. Alfonzo Errera. Le 1845 est une date importante pour Pantelleria, car l'île est libre de «chaînes de la féodalité." En 1848 se produit sur l'île une émeute organisée par le "Pantelleria mauvais» s'enfuit de la garnison de Bourbon et de son commandant. Pour l'administration de l'île est un comité provisoire qui se transforme en Conseil municipal, vous faites partie des notables de l'île de Bourbon matrice, il est donc possible que l'émeute est un libéral. La période de temps allant de 1848 à 1960 est apparemment calme Pantelleria. Sur l'île suite à l'insurrection 1848 a été injecté dans la limite des politiciens qui apportent leurs idées libérales qui ont un bon nombre d'auditeurs. Bien que l'intensification du trafic contribue à la propagation d'un esprit libéral. Par conséquent, les événements de 1860 sont à Pantelleria un petit groupe de libéraux qui augmente en nombre après la triomphale de mars Garibaldi. La conscience politique est un fait et les libéraux n'hésitent pas à aller à Pantelleria Sideri, où il a atterri Juin 6, 1860 cadeaux trois principaux libérale dans le drapeau. Le soir même, la montre de ville est dissoute et remplacée par la garde nationale dirigée par Don Fortunato Ribera, Pantelleria si il a rejoint le royaume d'Italie. De 1861 à 1940 rien de nouveau dans l'histoire de Pantelleria Pantelleria à l'exception de la participation de la Première Guerre mondiale. Pantelleria quelques qui accueillent les nouvelles idées du socialisme, de nombreux par la contrainte, le fascisme. Les protagonistes du conflit à la deuxième île de Pantelleria, quelques années avant la guerre a vu une colline entière et ne balayé plusieurs hectares de vignes pour la construction de l'aéroport et des hangars. E »pour l'île une« Belle Epoque »de la longueur de près de trois ans avant d'avoir vu le premier bombardement de Pantelleria 8 Mai 1943. Les Anglo-Américains ont largué des bombes sur une corne d'abondance de Pantelleria, en particulier l'aéroport. Depuis ce jour jusqu'au 11 Juin, Pantelleria jour vivre ineffable. Certains quittent l'île de Pantelleria en tirant profit des aéronefs en mesure d'atterrir, la plupart ont trouvé refuge dans des grottes ou dans des hangars ou à la campagne. Pantelleria est parsemée de tonnes d'explosifs, de sorte que le village a été rasé à l'exception de l'édifice municipal détruit par les Américains pour un film. Après 35 jours de bombardements, voir Pantelleria onduler sur la colline de Saint-Elme, le drapeau blanc de la capitulation et la guerre. Tableau récapitulatif pour les peuples qui ont conquis l'île 5000 avant J.-C. Sesioti Xe siècle avant JC Phéniciens Romains 217 avant JC Vandales 439 Byzantine 551-835 Arabes 835 Normands 1123 Turque 1553 Souabes 1221 Angevin 1266 Aragonais 1282-1412 Genovesi (Pantelleria était un bastion de Gênes) 1361 Période de la piraterie 1425-1556 Espagnole 1556-1713 Période Piemontese 1713 Autrichiens 1720-1734 Bourbon 1734 Pantelleria est une partie du Royaume d'Italie 1861 Retour Copyright © 2001, 2006 Pantelleria.com - Auteur Prof Angelina Rodo E 'Toute utilisation de ces pages, même si partielle, sans l'autorisation écrite expresse.