stage dans un atelier de reprographie a plaisance

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stage dans un atelier de reprographie a plaisance
Claire Forlini
Licence LEA
Université du Sud Toulon - Var
Faculté de Lettres & Sciences Humaines
Année universitaire 2007 – 2008
STAGE DANS UN ATELIER DE REPROGRAPHIE
A PLAISANCE
Mme Felici
2007-2008
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Rapport de Sstage à la Copisteria Dante
Claire Forlini
Summary:
I have done my work placement in a company called Copisteria Dante. This firm is situated
between Milan and Parme, in Italy. I have worked from June, 4th to July, 27th. The Copisteria
Dante is managed by Magherita Forlini and Stefano Balderacchi and employs five persons,
among which two disabled. A Copisteria has to do some works in relation with the printing.
During this placement, I have been versatile. In fact, I have preferred doing different tasks,
because it could extend my knowledges. My aim was to improve my italian, and to discover a
company because I had just worked in the child rearing. I have done some simple tasks, like
printing, photocopying. And I have done some difficult tasks, like printing on windows, printing
on vehicles or printing on clothes.
It has been a good experience concerning the human aspect, because I have met a lot of new
people and concerning the professional aspect because for the first time, I have discovered a
new area.
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Sommario
Ringraziamenti ..................................................................................................................................... 3
Introduzione ......................................................................................................................................... 4
Prima parte: La Copisteria Dante ......................................................................................................... 6
I)
Creazione, evoluzione e situazione attuale ................................................................. 6
1)
Creazione dell'impresa ............................................................................................ 6
2)
L'impegno con gli andicappati ................................................................................ 7
3)
La Copisteria oggi .................................................................................................. 9
II) I servizi proposti: dalla concezione alla stampa .............................................................. 10
1)
Un commercio di prossimità: i servizi quotidiani ................................................ 10
2)
Numerosi lavori più delicati ................................................................................. 11
III) Progetti e investimento .................................................................................................. 12
Seconda parte: Vivere in Italia tra vita professionale e tempo libero ................................................ 14
L'esperienza professionale ....................................................................................................... 14
I)
Obbiettivi dello stage ................................................................................................ 14
II) La fase d’integrazione e d’osservazione ......................................................................... 15
1)
Il mio arrivo nel personale .................................................................................... 15
2)
Capire l'organizzazione del lavoro ....................................................................... 15
III) Partecipazione progressiva all'attività dell'impresa ....................................................... 16
1)
Le realizzazioni più semplici ................................................................................ 16
2)
Il lavoro sulle tesi degli studenti ........................................................................... 16
3)
Dei servizi più complessi ...................................................................................... 17
IV) Un'esperienza all'estero talvolta difficile ...................................................................... 18
1)
Divergenze culturali ............................................................................................. 18
2)
Difficoltà professionali ......................................................................................... 19
La vita italiana .......................................................................................................................... 20
I)
L'arricchimento culturale........................................................................................... 20
II)
La gestione del bilancio ............................................................................................. 22
III) Contesto geografico: l'Emilia Romagna .................................................................... 24
Conclusione ........................................................................................................................................ 25
Riassunto ............................................................................................................................................ 26
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Ringraziamenti
Per cominciare, vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno appreso qualcosa durante il mio
stage, e quelli che hanno fatto di questo stage un momento molto profittevole.
Quindi, vorrei ringraziare Margherita Forlini, proprietaria della Copisteria Dante per avermi
accolto durante due mesi, per la sua gentilezza e pazienza.
Ringrazio Stefano Balderacchi e Mirka Balderacchi per avermi formato al lavoro della
copisteria.
Ringrazio anche l’insieme del personale per la sua accoglienza e la sua convivialità, e più
particolarmente Giovanna Forlini per il tempo che mi ha consacrato.
Infine ringrazio la professoressa Felici per aver risposto alle mie domande durante lo stage, via
Email.
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Introduzione
Ho effettuato il mio tirocinio in una copisteria italiana impiantata a Piacenza (tra Milano e
Parma) in Emilia Romagna. Quest’impresa si chiama “Copisteria Dante” perché la parola
“Copisteria” viene da “Copista” e, all’inizio, l’impresa faceva dei lavori semplici. E poi, la
parola “Dante”, perché si trova vicino al viale più importante di Piacenza, il viale Dante, ed è un
bel riferimento. Adesso il termine “Copisteria” è un pó obsoleto secondo Margherita Forlini,
proprietaria della Copisteria, perché il lavoro effettuato è più complicato ma i clienti sono
abituati così, ed è anche sentimentale. Quest’azienda appartiene a Margherita Forlini e Stefano
Balderacchi. Mia zia e mio cugino.
Ho scelto di lavorare nella Copisteria perché, secondo me, una copisteria è in rapporto con i
miei studi, cioè con le lingue e le lettere. Infatti, la copisteria lavora molto con il mondo
letterario: stampa dei libretti, ne crea.... E poi una copisteria è sempre in contatto con diversi
studenti che vengono a stampare le loro tesi, o ancora che fanno realizzare il loro lavoro sul
computer. Così, ho potuto vedere il funzionamento di diversi esami italiani, come la maturità
per esempio.
Però, mia zia mi ha chiaramente detto che sarei considerata come un’impiegata normale, e il
legame familiare non esisterebbe più durante il lavoro.
Ho scelto di fare il tirocinio professionale in Italia per diverse ragioni. La più importante è il
fatto che parlo meglio l’italiano dell’inglese. E, secondo me, per lavorare in un’impresa è
necessario conoscere bene il vocabolario della lingua per poter imparare quello più
professionale. Infatti, l’anno scorso, per il soggiorno in Inghilterra ho lavorato, e le mie lacune
hanno reso difficile l’apprendimento di un vocabolario specifico perché ho dovuto prima
imparare le basi della lingua parlata.
Un’altra ragione consiste nella mia cittadinanza italiana (ho la doppia cittadinanza), e forse più
tardi, mi piacerebbe vivere in Italia. Mi sembra importante conoscere il mondo del lavoro
italiano e paragonarlo con quello francese per avere un’idea prima di andarci.
Sono arrivata in Italia il 25 maggio, circa una settimana prima di lavorare per avere dei punti di
riferimento in quanto riguarda la vita italiana, il percorso da casa mia all’azienda ecc… Ho
cominciato a lavorare il 4 giugno, fino al 27 luglio.
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Il primo mese, ho lavorato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 (orari invernali), e il
secondo mese, la Copisteria ha adoperato degli orari estivi, dunque, ho lavorato dalle 9 alle 12 e
dalle 15 alla 18. La Copisteria apre dal lunedì al venerdì, ed è chiusa il sabato.
Con questo rapporto, proverò a spiegare il meglio possibile come si è svolto, la mia vita
quotidiana in Italia : il lavoro e il modo di vita italiano. Farò un’intera descrizione dell’impresa
in una prima parte : la sua creazione, la sua situazione attuale ed i piani per il futuro. In una
seconda parte, parlerò del mio soggiorno. Prima del mio tirocinio nell’azienda e poi della mia
vita in Italia durante due mesi.
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Prima parte: La Copisteria Dante
I)
Creazione, evoluzione e situazione attuale
1) Creazione dell'impresa
Nel 1977, Margherita Forlini e Anna Maria Spezzato, due studentesse si annoiavano a morte ed
hanno deciso di smettere gli studi e di creare qualcosa insieme, per far cambiare le cose nella
loro vita.
All’epoca, esistevano poche copisterie a Piacenza, dunque hanno scelto di crearne una. Ma
certo, queste due studentesse non avevano tanti soldi... Allora, hanno cominciato con poche
cose: una macchina da scrivere (manuale e bianco e nero), una fotocopiatrice e una macchina
eliografica (per riprodurre dei disegni) perché i geometri, gli avvocati e altri mestieri facevano
tutti i lavori a mano. Hanno dovuto cercare un locale in affitto con un prezzo ragionevole.
Hanno trovato un locale piccolissimo vicino al viale Dante che non era tanto caro.
Sono partite da niente, e quasi tutto era fatto a mano, come le tesi degli studenti per esempio,
dovevano copiare 5 volte 30 pagine con una macchina da scrivere, ma un solo errore e tutto
doveva essere ricominciato. Certo, la copisteria ha cominciato a funzionare grazie agli studenti
che venivano sempre per le tesi, ma soprattutto grazie alla motivazione di Margherita e Anna
Maria.
Piano piano, hanno acquistato altre macchine più sofisticate per adeguarsi al mercato, che è in
costante evoluzione. Hanno comprato delle fotocopiatrici a colori (la Copisteria Dante era la
prima copisteria di Piacenza a possederle), uno scanner grande formato, un ploter laser grande
formato (un plotter è un tracciatore grafico a colori). Questi acquisti hanno permesso alla
Copisteria di conquistare la clientela dei geometri, ingegneri, avvocati grazie al materiale più
sofisticato.
Nel 1989, l’impresa ha dovuto impiegare qualcuno per la prima volta perché il lavoro era troppo
importante per due persone. Dunque Anna Soave (diventata più tardi Anna Forlini), cognata di
Margherita fu scelta per il posto.
Il successo ha continuato ha aumentare e ha reso necessario la venuta di un nuovo impiegato. Il
figlio di Margherita, Stefano aveva ottenuto il diploma di “Perito industriale Capotecnico” e il
diploma di “Tecnico di automazione industriale”, allora, nel 1996 Margherita e Anna Maria gli
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hanno proposto di lavorare per l’impresa durante un breve periodo. Ha accettato e da quel
momento, non ha mai lasciato l’impresa.
Poi una grande tecnologia è arrivata: l’Internet. Ha permesso agli studenti di mandare via Email
le tesi, e la copisteria ha potuto cominciare a fare l’impaginazione, stampare… Ma
quest’evoluzione non è piaciuta a tutti: Anna Maria si è stufata perché si descriveva come
un’artista, non capiva i computer e tutto quello che riguarda la tecnologia. Nel 1997, vent’anni
dopo la creazione dell’impresa, ha deciso di partire. Questa partenza ha creato un piccolo
problema: ci volevano al minimo due persone per gestire la copisteria ma Margherita non voleva
impegnare un’altra persona perché per lei era un ambiente familiare. E Stefano aveva solo
un’esperienza di un anno. Ma Margherita non voleva abbandonare tutto il lavoro effettuato così!
Allora, dopo qualche mese di riflessione, hanno deciso insieme che Stefano sarebbe il secondo
socio dell’azienda nonostante il fatto che non avesse tanta esperienza. Dunque dal 1998 Stefano
Balderacchi e Margherita Forlini sono i padroni della Copisteria Dante.
Secondo Margherita, “se Stefano non fosse diventato il secondo socio, la copisteria sarebbe
chiusa attualmente; perché volevo veramente tenere l’ambiente familiare”.
L’impresa ha sempre più bisogno di personale, allora, a poco a poco Giovanna Forlini (sorella di
Margherita) e Mirka Balderacchi (moglie di Stefano) sono venute a lavorare. Ogni tanto,
Alessandro Uggeri (figlio di Giovanna) viene all’impresa per aiutare quando ci sono dei lavori
importanti da fare.
Oggi, l’azienda conta tante macchine: otto computer, una stampante laser bianco e nero, due
stampanti con molte funzioni (fotocopiatrice, scanner, stampante) a colori, una stampante con
molte funzioni bianco e nero, una fotocopiatrice bianco e nero, uno scanner a colori grande
formato, un scanner bianco e nero grande formato, tre plotter, due sistemi di copiatura più varie
macchine per la finitura (come le rilegature).
Grazie a Stefano ed ai suoi diplomi e grazie alla motivazione di Margherita, l’impresa conosce
un grande successo e qualche volta devono rifiutare del lavoro perché ce n’è troppo.
2) L'impegno con gli andicappati
La regione e il comune di Piacenza cercano di motivare i portatori di handicap ad inserirsi nel
mondo del lavoro. Vogliono dare l’opportunità ai portatori di handicap di muoversi, di avere una
vita il più possibile normale.
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Nel 1990, un rappresentante del comune ha chiesto alla Copisteria se voleva far lavorare uno di
loro. Infatti nel 1990 la Copisteria era in espansione con l’arrivo delle nuove tecnologie. Quindi
era una decisione importante perché non aveva tanto tempo per occuparsi di un’altra persona. I
portatori di handicap hanno bisogno di attenzione, bisogna farli lavorare, impegnarli nei lavori.
Ma finalmente hanno accettato.

La prima era Antonella. Si era buttata della finestra, è cosi che il suo handicap è nato.
Non aveva voglia di lavorare. Sua madre si sentiva in colpa per quanto riguarda il suo
handicap dunque la giustificava sempre per non andare a lavorare, perché spesso non si
voleva svegliare. Pensava di aiutarla, ma al contrario si chiudeva a poco a poco a casa…
Non ha aiutato nel lavoro, era piuttosto un peso. È rimasta un anno a lavorare per la
copisteria, e poi il comune ha deciso di smettere di farla lavorare.

La seconda era Laura. È nata con una mancanza di ossigeno. Quando lavorava
all’impresa, Margherita ha constatato che Laura aveva della memoria ed era curiosa.
Talmente curiosa che ogni volta, guardava nelle borse dei clienti. A poco a poco si è
evoluta, ma ha dovuto lasciare l’impresa per motivi di salute. I suoi genitori hanno
mandato una lettera alla copisteria per fare degli elogi (causa eccezionale perché
normalmente, i genitori non devono mai avere un contatto con i padroni). Ha lavorato 5
anni alla copisteria, e adesso lavora in un supermercato della regione.

Il terzo è Giuseppe (40 anni). Prima, Margherita non voleva un uomo perché aveva un
pó paura. Infatti, qualche volta il comportamento di portatori di handicap non si può
controllare. E, sicuramente, una ragazza è più facile da controllare fisicamente… Ma il
comune ha proposto Giuseppe alla copisteria, dicendo che Giuseppe è un uomo
veramente tranquillo. Dunque l’hanno preso per provare. Giuseppe è nato con dei
genitori hippy che fumavano la marijuana. Per forza anche lui ha fumato. Ma talmente
che adesso non reagisce più come una persona normale, è lento, non si arrabbia mai…
Ha delle qualità; per esempio la sera, in inverno, non vuole partire se Margherita è da
sola alla Copisteria di notte, perché ha paura per lei… Ma ha anche dei difetti, per
esempio viene quando vuole (può venire 1 ora, o 3 ore). Un giorno, quando lavoravo alla
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copisteria, non è venuto allora il giorno dopo Margherita ha chiesto la ragione della sua
assenza, e lui non si ricordava di non essere venuto. La droga ha veramente danneggiato
il suo cervello. Un altro difetto di Giuseppe è il fatto che quando va a fare la spesa per
l’azienda, non porta mai le buone cose nonostante gli avvertimenti di Margherita. Se non
ha niente da fare si annoia e se ne va. Ha bisogno di sentirsi utile… Lavora all’azienda
da otto anni.

Il quarto è Alexis (25 anni). È nato con un leggero ritardo mentale. È molto volontario,
vuole sempre lavorare, per esempio quando avevo delle cose da portare voleva sempre
aituarmi, anche quando gli articoli non erano pesanti. Poi, è molto puntuale, e al
contrario di Giuseppe quando fa la spesa porta le buone cose (se non trova le cose al
supermercato, chiama la copisteria per sapere cosa deve comprare), ha sempre paura di
sbagliarsi. Quando è in ferie, Alexis chiama sempre l’impresa per avere delle notizie
(due o tre volte alla settimana). Il suo stato è molto cambiato secondo Margherita, ha
fatto dei progressi. Lavora all’azienda da quattro anni.
3) La Copisteria oggi
La situazione dell’impresa è sempre cambiata, ma attualmente, impiega cinque persone, dunque
sono sette a lavorare. Ecco l’elenco degli impiegati:

Mirka Balderacchi, moglie di Stefano

Giovanna Forlini è la sorella di Margherita

Anna Forlini cognata di Margherita

Giuseppe viene sempre il pomeriggio

Alexis viene sempre la mattina
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Organigramma della Copisteria Dante:
Margherita Forlini
Mirka Balderacchi
Stefano Balderacchi
Giovanna Forlini
Giuseppe
Anna Forlini
Alexis
II) I servizi proposti: dalla concezione alla stampa
1) Un commercio di prossimità: i servizi quotidiani
La Copisteria Dante ha diversi lavori da fare, tra cui dei lavori semplici. Questi lavori vengono
fatti da tutti gli impiegati, ma più particolarmente da Anna e Giovanna che sono in cassa. I
lavori più classici sono sicuramente le fotocopie in bianco e nero, che rappresentano circa il
30% del giro d’affari e le fotocopie a colori che ne rappresentano il 20%. In media, la Copisteria
fa 5000 fotocopie al giorno. In terza posizione arrivano i fax e le rilegature, che partecipano per
il 15% al giro d’affari. In media, 3-4 fax sono fatti al giorno. I clienti sono diversi : sono i
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particolari, ma anche i geometri, architetti… Sono i lavori che hanno permesso alla Copisteria di
imporsi sul mercato dunque sono sempre i benvenuti.
All’inizio dell’estate, un lavoro classico è la stampa delle tesi per gli studenti: spesso, questi
studenti venivano con la loro chiave, o mandavano il lavoro via Email. Ma, ogni tanto, la
Copisteria doveva copiare tutta la tesi, che era scritta a mano. Questo lavoro è lungo, e ci vuole
del tempo, l’impresa non può sempre accettare questo tipo di lavoro. Una volta, la tesi scritta sul
computer, gli impiegati devono fare una masterizzazione. Masterizzare significa copiare dei file
su un CD-R (scrivibile) o CD-RW (riscrivibile). Così gli studenti hanno une traccia del loro
lavoro.
2) Numerosi lavori più delicati
I lavori più difficili sono effettuati da Stefano e Mirka, i due tecnici. Il più classico è la stampa
di documenti A1 (grande formato), in questo caso, il programma Autocad deve essere utilizzato,
ma è molto difficile da usare. Bisogna avere delle conoscenze sul computer. Alcuni esempi di
lavori “complicati”:

La rasterizzazione (chiamata anche “scansione”): è l’azione di rendere un documento
cartaceo di qualsiasi dimensione in un file raster, cioé in un file che non può essere
modificato (formato jpeg per esempio). L’immagine può essere utilizzata da qualsiasi
programma vettoriale (Word, Corel Draw, Publisher, Autocad…). Per riassumere, è il
termine tecnico di “scannerizzare”.

La vettorializzazione: l’immagine viene prima rasterizzata (cioè scannerizzata)
successivamente attraverso appositi programmi, viene trasformata in vettori cioè
“vettorializzata”. Il file ottenuto può essere gestito ma soprattutto modificato da
programmi vettoriali o programmi di disegno tecnico grafico (Autocad...).

Il plotaggio: il plotaggio è la stampa di disegni tecnici o tecnicografici nella scala
corretta. Questi disegni hanno generalemente delle grandi dimensioni (3 metri su 2....). I
plotaggi rappresentano il 32% del giro d’affari.
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
La stampa artistica: la stampa artistica è la stampa grafica riprodotta su numerosi tipi di
materiali (PVC, tela...) per tantissime applicazioni (cartelonistica, veicoli, insegne...). Si
chiama la comunicazione visiva. È chiamata artistica perché ci vuole un senso artistico, è
un lavoro molto difficile da realizzare e un errore può essere costoso per l’impresa.

La stampa (e/o creazione) offset: è la stampa digitale per depliant, brochure, biglietti di
visita, buste.... 80% dei file sono dei clienti, mentre il 20% sono delle creazioni (o
modificazioni) della Copisteria...
Il giro d’affari è diviso tra:
-
Plotaggi a colori grande formato: 32%
-
Stampe/fotocopie bianco e nero: 30%
-
Stampe/fotocopie a colori: 20 %
-
Rilegature/fax: 15%
-
Vendite articoli: 3%
III) Progetti e investimento
La Copisteria Dante ha diversi progetti per il futuro. Infatti, nonostante il fatto che abbia già
cambiato il locale per lavorare, Stefano e Margherita hanno il progetto di comprare un locale più
grande perché la Copisteria diventa sempre più importante. Comprano ogni anno del materiale e
il posto è, attualmente, abbastanza piccolo. Questo nuovo locale potrebbe permettere di lavorare
meglio con più spazio. La Copisteria ha delle machine nel garage, sotto al locale, e spesso
Stefano e Mirka devono scendere per lavorare. Non è facile sul piano del lavoro perché i
computer sono di sopra, e le macchine nel garage. Devono dunque organizzarsi. E, non è facile
sul piano sociale perché sono rinchiusi in un luogo chiuso e non vedono nessuno.
Oggi, la copisteria deve rifiutare alcuni lavori perché non ci sono abbastanza impiegati. Un
locale più grande potrebbe permettere di impiegare un’altra persona e dunque accettare tutti i
lavori. Una copisteria necessita di seguire sempre le nuove tecnologie, per produrre un lavoro di
qualità , ma anche per essere competitivi.
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Quindi, il materiale deve essere rinnovato molto frequentemente. La Copisteria Dante vuole
dare un’immagine dinamica e moderna. I biglietti da visita sono accurati, futuristi, chiari e
enumerano la maggior parte dei servizi proposti. Queste aspettative, che sono quelle del
mercato, sono grandi. È la ragione per la quale la copisteria deve sempre proiettarsi
nell’avvenire ed evolversi. Per comunicare quest’immagine, la copisteria utilizza la pubblicità.
L’indirizzo, il telefono e il nome dell’impresa sono iscritti su delle penne, righe, dei blocchi di
carta, calcolatrici. Tutti questi articoli sono offerti ai clienti che hanno dato un lavoro importante
all’impresa, ma anche ai nuovi clienti.
I progetti dell’impresa sono quindi molteplici. Prima, il locale e le macchine costituiscono
l’investimento più importante. Poi, i progetti che riguardano l’immagine che la pubblicità
desidera mostrare. La pubblicità, i biglietti di visita sono degli strumenti strategici.
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Seconda parte: Vivere in Italia tra vita professionale e tempo libero
Grazie a questa parte, proverò a spiegare il meglio possibile il mio soggiorno in Italia. In un
primo luogo, proverò a raccontare la mia esperienza professionale in un modo più chiaro
possibile e in una seconda parte, la mia vita in Italia in generale con le abitudini quotidiane che
ho potuto adottare durante due mesi.
L'esperienza professionale
I)
Obbiettivi dello stage
Prima di cominciare il tirocinio, mi sono proposta uno scopo e diversi obbettivi. Il primo
obbiettivo era di migliorare il più possibile il mio italiano, la lingua scritta e la lingua parlata. La
migliore soluzione per imparare una lingua è di andare nel paese per poter incontrare gli
abitanti. Infatti, un viaggio permette di imparare il linguaggio parlato, invece a scuola
impariamo un linguaggio piuttosto generale. Ho potuto uscire da un contesto scolastico per
adattarmi in un’azienda italiana : farmi capire dagli altri. Ho colto le parole usuali per poter
avere un linguaggio più fluido e naturale. Infatti, essere davanti a un cliente mi ha permesso di
parlare con lui e mi sono ritrovata di fronte al mio italiano. Ho potuto distinguere i diversi modi
di parlare e ho dovuto scegliere il linguaggio adattato.
D’altra parte, siccome voglio diventare professoressa, ho molta esperienza nel mondo della
scuola (colonia estiva, stage in una scuola in Inghilterra, in Francia...) ma non ho mai lavorato
negli altri settori. Quindi, il mio secondo obbiettivo era di integrarmi nel mondo professionale
per poter capire il suo funzionamento, anche come corsista e parlare con i membri dell’azienda
che non conoscevo, capire l’organizzazione di un’impresa e paragonarlo colle abitudini francesi.
Infine, ho voluto integrarmi nell’impresa, come se fossi un’impiegata normale e ho deciso di
dimenticare la posizione di tirocinante. Ho voluto essere accettata e riconosciuta dai clienti, che
poco a poco mi salutavano perché avevano l’abitudine di vedermi; ma anche dagli impiegati.
Non volevo essere la tirocinante che osserva solo, ma volevo implicarmi. Non volevo pensare
alla mia vita in Francia, ma ai lavori che dovevo effettuare.
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II) La fase d’integrazione e d’osservazione
In ogni impresa, le fasi d’integrazione e d’osservazione sono importanti per poter capire il modo
di funzionare dell’azienda.
1) Il mio arrivo nel personale
Come ho già spiegato, la Copisteria Dante è un’azienda familiare, e ne conosco quasi tutti i
membri. Quindi, pensavo che l’integrazione non sarebbe stata tanto difficile perché conoscevo
già il carattere della maggior parte di loro. Ma, le persone non agiscono nella vita quotidiana
come lo fanno nel lavoro. Quindi ho dovuto imparare a conoscere i membri della mia famiglia
in questo contesto. Ma non è stato tanto difficile ed ho messo poco tempo ad abituarmi.
Un’altra difficoltà era di capire i portatori di handicap. Infatti, hanno dei problemi mentali, e il
loro comportamento è un po’ difficile da capire perché alcune reazioni non sono abituali.
Conoscevo già Giuseppe, ma non Alexis. Siccome sono molto gentili, ho potuto facilmente
parlare con loro ed integrarmi nell’azienda.
2) Capire l'organizzazione del lavoro
Prima di cominciare il mio lavoro nell’azienda, ho dovuto osservare il modo di fare
dell’impresa. Infatti, la Copisteria Dante ha un’organizzazione molto precisa e ho dovuto
integrarmi a questo modo di funzionare. Il piccolo locale costringe a essere organizzato. I lavori
più lunghi sono fatti la matina, quando ci sono pochi clienti, o la sera prima di chiudere.
Ogni giorno, sono stata con una persona per osservare il lavoro e il suo modo di fare. Ho
cominciato ad osservare le mie due zie che sono in cassa (Anna e Giovanna), e che fanno le
fotocopie ed i fax. Poi, sono andata con mio cugino e sua moglie (Stefano e Mirka) che si
occupano dei lavori importanti.
Ho finito con mia zia (Margherita) che si occupa della
contabilità, delle relazioni con i clienti...
Ho quindi osservato la copisteria durante una settimana.
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III) Partecipazione progressiva all'attività dell'impresa
1) Le realizzazioni più semplici
La seconda settimana, ho potuto cominciare il vero lavoro. Ho cominciato con i lavori semplici:
i fax e le fotocopie. Così, ho potuto cominciare a poco a poco ad usare le diverse macchine che
sono molto difficili da capire. Infatti, per poter fare dei lavori più complicati colle macchine
sofisticate bisogna capire il loro modo di funzionamento.
Poi, ho anche dovuto fare delle rilegature e stampare dei documenti per i clienti. Le rilegature
con gli spirali sono ancora le rilegature più richieste oggi.
Questi lavori (fax, fotocopie, rilegature e stampe) mi hanno permesso di essere in contatto con i
clienti dell’impresa. Infatti, ero in cassa con le mie zie e ho potuto parlare con i clienti, prendere
gli ordini. All’inizio, non era semplice perché non conoscevo i termini specifici per quanto
riguarda i fax e le fotocopie. Un giorno della prima settimana, un cliente si è arrabbiato: ho
dovuto fare ripetere parecchie volte la sua domanda perché non avevo capito il suo accento. Mi
ha detto “È facile capire quello che dico!”. Ho dovuto spiegargli gentilmente che non avevo
l’abitudine di parlare l’italiano perché abito in Francia. Quindi, si è scusato.
Sono i lavori che mi hanno permesso di migliorare il mio italiano. Infatti, ero confrontata alla
difficoltà di capire e di farmi capire. All’inizio, ho detto alla mia famiglia di parlarmi in italiano
ma hanno il riflesso di parlarmi in francese, quindi, non è stato con loro che ho potuto
migliorare il mio italiano.
2) Il lavoro sulle tesi degli studenti
La seconda settimana, gli studenti hanno cominciato a portare le loro tesi perché era il periodo
della maturità. Mia zia mi ha affidato tutti i lavori che riguardavano le tesi durante il mese di
giugno (il mese della maturità). I lavori erano di diversi tipi:
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Primo tipo: gli studenti venivano con le loro tesi finite o le mandavano via E-mail e la
copisteria doveva solo stampare. Alcune volte ho parlato con degli studenti, e quando
hanno capito che sono francese, mi hanno chiesto di correggere la parte francese della
loro tesi. Era interessante, vedere gli argomenti sugli scritti di Victor Hugo, Rabelais di
questi ragazzi italiani.
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Secondo tipo: gli studenti venivano con le tesi scritte ma non erano impaginate, quindi,
la copisteria doveva fare la presentazione della tesi, o la copertura. Per esempio, una
volta, una studentessa ha chiesto di fare una copertura per la sua tesi che trattava delle
droghe. Ho quindi cercato delle immagine di canabis, ed ho messo la foto più bella
dietro il testo, ho schiarito la fotografia così il testo era visibile.
-
Terzo tipo: la tesi era scritta manualmente e la copisteria doveva scriverla sul computer,
fare l’impaginazione, e fare la copertura. Il primo grosso lavoro che ho fatto è la tesi di
uno studente che stava preparando la maturità. La sua tesi era scritta manualmente ed ho
dovuto trascrivere 40 pagine sul computer. Avevo delle fotografie, ma erano in bianco e
nero. Quindi, ho cercato su Internet le fotografie a colori per poter metterle nella sua tesi.
Aveva deciso di fare la sua tesi a proposito di un’impresa di formaggio. Ho cercato il
sito di quest’azienda e finalmente ho potuto trovare le fotografie, e le ho messe nella tesi.
Infine, ho creato una copertura con dei formaggi per questo ragazzo. Era contento perché
non sapeva utilizzare un computer, quindi, per lui era un grande lavoro. Se non avessi
fatto questo lavoro, la copisteria non lo avrebbe accettato perché ci vuole tempo (l’ho
fatto durante due giornate intere) e un impiegato non gli potrebbe consacrare molto
tempo.
3) Dei servizi più complessi
Durante il mese di luglio, ho effettuato diversi lavori più interessanti sul piano professionale dei
fax e delle fotocopie. Questi lavori erano di diversi tipi:
-
Il primo tipo di lavoro è la stampa su diversi vestiti. La Copisteria Dante propone di
stampare delle iscrizioni su delle magliette. Ho dovuto stampare il nome di due giovani
sposi. Era il regalo di un amico per il loro matrimonio. Prima, ho comprato le magliette
bianche. Poi, ho creato con mio cugino il disegno da stampare sul computer. L’abbiamo
stampato su una carta speciale, e poi abbiamo stampato il disegno sulle magliette con
una macchina speciale. Durante il mese, abbiamo fatto circa 10 magliette.
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-
Poi, la copisteria offre di stampare su dei veicoli (camion, macchine) ma anche su delle
vetrine. Durante i due mesi, i tue tecnici Stefano e Mirka hanno avuto un lavoro molto
difficile. Una coppia di giovani ha aperto una pizzeria e ha chiesto la Copisteria Dante di
decorare la vetrina. È un lavoro lunghissimo e difficile. Ho aiutato a creare i disegni, i
testi. Durante l’ultima settimana siamo andati a mettere i disegni sulla vetrina.
-
D’altra parte, ho avuto molti plotaggi da fare. Come ho già spiegato, i plotaggi sono la
stampa di disegni tecnici o tecnicografici alla scala giusta. Questi disegni hanno
generalemente delle grandi dimensioni. Sono per i geometri, avvocati, architetti. I
plotaggi non devono solo essere stampati; ho dovuto modificare le dimensioni dei lavori.
-
L’ultima settimana, in più del lavoro della pizzeria, ho dovuto listare tutti gli ospedali
neurologici d’Italia. Avevo già i nomi, gli indirizzi e i numeri telefonici. Dovevo solo
copiare l’elenco su Excel. È stato un lavoro molto lungo ma era molto importante.
Dunque, l’ho fatto perché gli altri impiegati non avrebbero avuto il tempo. Ho avuto una
sola difficoltà; ho dovuto aggiungere le provincie, era facile quando le città erano
conosciute (Milano, Roma) ma la maggior parte non erano conosciute. Ho quindi dovuto
andare su Internet ogni volta per cercare la provincia della città.
IV) Un'esperienza all'estero talvolta difficile
1) Divergenze culturali
Come ho già spiegato, la lingua italiana era il problema più importante durante il mio stage.
Infatti, parlo un italiano corrente, appreso con la mia famiglia ed a scuola, ma con i clienti il
linguaggio deve essere forbito. Ho dunque dovuto ascoltare mia famiglia per poter registrare i
termini specifici che devono essere utilizzati con i clienti. Ma poco a poco, con l’abitudine, il
mio linguaggio è diventato fluido ed ho utilizzato un vocabolario adeguato senza problemi.
L’altra difficoltà della lingua riguardava i termini speciali delle macchine. E’ stato molto
difficile abituarmi al vocabolario di queste macchine, che sono molto sviluppate :
“masterizzare”, “rasterizzare”. Non dovevo fare confusioni perché un errore costa tanto per
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l’impresa. L’inchiostro è caro per queste macchine, quindi, non dovevo stampare dei lavori
sbagliati.
La lingua è stata il solo problema che ho avuto sul piano culturale. Ma sul piano professionale è
stato più difficile.
2) Difficoltà professionali
Il fatto che un errore ha un costo importante per l’impresa ha reso la fiducia un po’ difficile. Per
Margherita e Stefano non c’era questo problema ma Anna e Giovanna non avevano tanta
fiducia. La ragione è che loro fanno solo delle fotocopie, dei fax e delle rilegature. Non possono
fare i lavori più difficili perché dicono che non hanno le capacità, sono sopraffatte dalla
tecnologia, dunque, quando un cliente veniva per dei lavori complicati, io sapevo che potevo
farli ma loro avevano paura di affidarmi i lavori. A poco a poco, ho saputo mostrare che sapevo
esattamente i lavori che potevo fare e quelli che non potevo fare.
La seconda difficoltà sul piano professionale riguardava l’uso delle macchine. Queste macchine
hanno molte funzioni e conoscerle è molto difficile.
In generale, non ho avuto tante difficoltà. Il mio stage si è svolto perfettamente.
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La vita italiana
Durante due mesi, ho deciso di vivere come “un’italiana vera” e di dimenticare le mie abitudini
francesi. Abitualmente, vado tre volte all’anno in Italia, da mio padre. Siccome ha vissuto 15
anni in Francia, il suo modo di vivere assomiglia a quello francese. Ho pensato che questo stage
sarebbe stato una buona ragione per scoprire il modo di vita italiano. Ho quindi potuto costatare
delle somiglianze e delle differenze sul piano culturale, economico e geografico, nonostante la
vicinanza dell’Italia e della Francia.
I)
L'arricchimento culturale
 Gli abitanti
L’Italia è un paese che assomiglia alla Francia culturalmente, ma ci sono ancora delle
differenze. Prima, ho notato queste differenze nel modo di parlare all’altro. Per esempio, in un
negozio, per salutare qualcuno, alcune volte ho potuto sentire “ciao”. In Francia, la parola
“Ciao” o “Salut” no si usa quando la persona è sconosciuta. Ci mostra bene una differenza nelle
relazioni tra cliente e commesso, o più generalmente tra due persone che non si conoscono. Poi,
in quanto riguarda le relazioni con l’altro, possiamo vedere che le pubblicità danno del tu alle
persone mirate. Vediamo attraverso questi due esempi che la barriera non è tanto importante in
Italia. È abbastanza positivo perché il cliente si sente prossimo al negozio e ha fiducia.
Ma ho potuto constatare alcuni punti negativi nel comportamento degli italiani, ad esempio, nel
modo di guidare. Sono andata in Italia colla mia macchina per essere indipendente durante
questi due mesi ed ho guidato. Ho notato che il codice stradale non esiste per la maggior parte
degli italiani. Ho mancato di avere molti accidenti. Gli italiani non conoscono il lampeggiatore, i
semafori, ma il più imbarazzante per me è il fatto che incollano le macchine degli altri. Se
rispettavo la limitazione della velocità, non erano contenti perché non ero abbastanza veloce per
loro. È stato un pó frustrante.
Tranne questi difetti sulla strada, gli italiani sono molto gentili e mi hanno accolto molto bene,
per esempio nei negozi quando avevano dei problemi per farmi capire alcuni hanno provato a
spiegarmi in francese, altri hanno parlato più lentamente...
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 I divertimenti
I divertimenti dei giovani italiani sono vicini a quelli dei francesi. Infatti, durante la fine dalla
settimana, la giornata, i giovani si incontrano, vanno nei pub o nei bar, alla spiaggia o in piscina.
Nelle città italiane che ho visitato (Parma, Milano, Genova...), ci sono anche delle sale giochi
con flipper, biliardo, bowling aperte la giornata, che piacciono tanto agli italiani.
La sera, a contrario dei francesi, gli italiani hanno l’abitudine di andare in pizzeria, o al
ristorante. Ci vanno in grandi gruppi. È molto conviviale. I francesi vanno più a Mc Donald’s.
Forse per gli italiani, il cibo è un’affare più culturale e più importante. Dopo essere andati al
ristorante, generalmente, vanno a finire la serata in discoteca. Però ho trovato l’ambiente più
sano: bevono meno alcol, sono più seri dei francesi.
Poi, esistono dei parchi di divertimenti come in Francia: Magic World (tema dei pirati),
Acquario di Genova (tema del mare, come il nostro Marineland), l’Italia in Miniatura. Questo
parco è un parco tematico davvero unico. Solo qui, oltre a vivere grandi emozioni, si può
"viaggiare", sognare, e imparare.
Italia in Miniatura, infatti, è uno straordinario viaggio nel "bel paese", attraverso 272 perfette
miniature di meraviglie architettoniche. Ma sfortunatamente, non ho potuto andarci perché è un
pò lontano dalla casa di mio padre.
Infine, un altro parco che vorrei vedere un giorno è il parco “Zoo Safari”. In questo grande parco
ci sono degli animali, che vengono da tutti i continenti. Ci sono diverse attività: nel teatro
Fantasy ci sono spettacoli (ovviamente con animali), ci sono delle attrazioni libere (la casa dei
gorilla, casa degli Scimpanzè, Casa dei Gibboni, Voliera, Tucani, Pappagalli, Felini...). In
esposizione nella Sala Tropicale: pipistrelli, scoiattoli, pappagalli, coccodrilli, boa, pitoni, cobra,
vipere, serpenti a sonagli, tartarughe, ragni, scorpioni pesci tropicali e numerose altre specie. E
nello zoo possiamo vedere tutti gli altri animali: elefanti, tigri, pinguini...
I weekend, sono andata in un parco vicino a casa mia che si chiama il River Park (perché si
trova a Rivergaro). Il posto è veramente bello, basato sul mare. Il parco è diviso in zona bimbi e
adulti, con i classici funghetti per i bambini e le piscinette dove nuotare ovviamente
accompagnati dagli adulti. La ristorazione è molto buona, c'è un bar, una pizzeria dove si può
gustare una bella pizza calda e profumata.
 Il cibo
Per finire ho deciso di paragonare il cibo in Italia e in Francia. In generale, gli orari sono gli
stessi in Italia e in Francia: si mangia a mezzogiorno e verso le 8 alla sera.
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I cibi non sono tanto diversi: carne, verdura, pasta, frutta... Ma non vengono consumati come in
Francia. Per esempio, la pasta è più comune. Il primo è generalmente caldo, al contrario della
Francia e si chiama “antipasto”. Il termine "antipasto" deriva dall'uso comune inglese e denota
un piatto relativamente leggero creato per incentivare il palato prima di un piatto sostanziale. I
piatti principali sono gli stessi della Francia: carne, pesce... E i dolci sono buonissimi: tiramisu,
granita al cioccolato...
Durante questi due mesi ho potuto provare alcuni piatti tipici dell’Emilia Romagna: Agnolini in
Brodo, Antipasto di Culatello e Prosciutto, Bomba di Riso con Tartufo... e certo il famoso
prosciutto di Parma e il Parmigiano!
II)
La gestione del bilancio
Sono stata solo due mesi in Italia ma sono stata scioccatta da alcune cifri economici. Infatti ho
costatato una differenza tra gli stipendi e il costo della vita.
 Gli stipendi
Attualmente in Italia c’è un vero problema. Infatti gli stipendi sono abbastanza bassi. Per
esempio nel 2004, in media, gli italiani guadavano 22 183€ all’anno (quindi 1848€ al mese) e i
francesi 23 087€ (1923€ al mese). Ma il problema è che l’inflazione nel 2004 era del 2,5% (cioè,
in generale i prezzi hanno aumentato del 2,5%), a contrario dell’aumento dei salari, che dal 2003
al 2004 hanno aumento “solo” del 1,8% (http://stipenditaliani/jobexport.it). Quindi, i prezzi
aumentano più rapidamente dei salari, è un vero problema.
Quest’esempio riflette bene la situazione generale dell’Italia da 5 anni. Infatti, la situazione
economica italiana è caraterizzata da una quasi-stagnazione della crescita economica, sostenuta
dall’investimento pubblico. Senza quest’investimento dello Stato, l’Italia sarebbe in situazione
di recessione.
Poi, il salario minimo non esiste in Italia. Ci sono solo dei salari minimi fissati al livello
regionale o provinciale. Secondo me, non è una buona cosa, perché l’Italia è normalmente
considerata come divisa in due: il Nord è più ricco dal Sud, e il fatto di lasciare le provincie
decidere dello stipendio minimo incrementa le differenze tra Nord e Sud.
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 Il costo della vita
In Italia, il costo della vita dipende dal luogo. Certo, nelle grandi città, la vita costa di più. Sono
vissuta a Podenzano (vicino a Piacenza) che non è una grande città come Milano o Roma.
Nell’alimentazione in generale (pasta, riso...) non ho trovato i prezzi cari, perché sono degli
alimenti usuali. Però, i ristoranti sono un pò più cari. Infatti, ci sono dei luoghi per i turisti, e
altri luoghi per i locali.
Certo, ci sono delle eccezioni, per esempio il prezzo del carburante è più alto della Francia. In
Francia, pago 35€ per un pieno, in Italia ho pagato 42€ (e sono andata nelle stazioni meno care
della città)... Poi, i prodotti che non sono italiani sono cari: la baguette per esempio costa più di
1€.
Ma questa situazione cambia a poco a poco: come ho già detto precedentemente, l’inflazione è
sempre più importante in Italia, al contrario degli stipendi che non aumentano tanto.
In Italia, per poter arrivare ad avere dei soldi alla fine del mese, gli italiani devono sempre più
avere due lavori. Per capire questa situazione, la testimonianza di una donna italiana in
difficoltà. Si chiama Graziella e ha un contratto part-time di 16 ore alla settimana in un
ipermercato e lavora con suo marito:
“Io e mio marito non ci vediamo quasi più. Siamo sempre all’iper e alla fine siamo stanchi e
frastornati; abitiamo lontano e mio marito si alza alle quattro meno un quarto. Io, a quell’ora,
dormo e non ci salutiamo neppure. Mio marito fa un secondo lavoro. Per forza, altrimenti, non si
mangia. Così, ai 400€ dell’iper, ne somma altri 500. Torna alle 8-8.30 morto di stanchezza. Ma
spesso non sono a casa perché faccio il turno dalle 19 alle 22...”
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III)
Contesto geografico: l'Emilia Romagna
Infine, ho costatato delle differenze sul piano geografico: prima riguardando il clima, e poi la
geografia.
 Il clima
Il clima in Emilia Romagna è diverso del nostro, nonostante il la prossimità geografica. Il clima
dell'Emilia-Romagna è di tipo prevalentemente sub-continentale con inverni piuttosto rigidi ed
estati calde. Piacenza è situato all'interno della Pianura Padana e ne possiede pienamente le
caratteristiche: nebbia abbastanza frequente durante l'inverno dove si raggiungono temperature
rigide con giornate di gelo e nebbia che non riesce a dissolversi nemmeno nelle ore centrali del
giorno, mantenendo spesso la temperatura prossima allo zero.
L'autunno è molto temperato fino alla metà di novembre; dopo è più fresco, umido e piovoso
con nebbie frequenti nelle zone vicine al Po.
La primavera rappresenta la stagione di transizione per eccellenza, può risultare fredda o essere
un anticipo d'estate.
In estate le temperature sono molto alte, e il tasso di umidità è alto. E’ stato un pò difficile per
me perché durante un mese, le temperature erano di 42°, e lavorare in queste condizioni era
diffcile.
 La geografia
La geografia in Emilia Romagna è diversa dalla geografia di Tolone; non c’è il mare, quindi
durante il weekend sono andata nei torrenti a fare il bagno. Alcuni luoghi sono attrezzati per
nuotare. Generalmente, ho sceso i torrenti e arrivavo in un lago. Cambiava veramente perché i
torrenti sono più freschi del mare.
Infine, mi è piaciuto andare in questi luoghi perché non c’era tanta gente, i laghi sono tranquilli
quindi è facile riposarsi.
L’Italia è il paese più prossimo per noi, con delle somiglianza culturali. Però, quando ci andiamo
per vivere come un vero italiano, vediamo delle differenze. Queste differenze ci fanno scoprire
un’altra parte dell’Italia, che non vediamo quando andiamo in qualità di turista.
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Conclusione
Durante il mio stage, ho avuto l’opportunità di lavorare su diversi aspetti. Infatti, ho effettuato i
lavori semplici e i lavori difficili nella Copisteria Dante. Il lavoro realizzato è stato molto
interessante per la mia esperienza professionale, in quanto riguarda l’aspetto tecnico come
l’aspetto umano.
Secondo me, ho raggiunto i miei obbiettivi: ho potuto parlare italiano durante due mesi e
migliorare il mio linguaggio. Ho incontrato diversi tipi di italiani, quindi sono stata in relazione
con i diversi linguaggi. Ho imparato i termini della vita quotidiana. Però, il fatto di vivere in
Francia mi fa un pó dimenticare l’italiano.
Poi, sono stata in contatto con il mondo del lavoro. È la prima volta che ho veramente lavorato
nel monde professionale, ed è stato un’esperienza interessante.
Infine, la vita in Italia mi è tanto piaciuta perché, in una prima parte, sono stata accolta molto
bene dagli italiani, e in una seconda parte l’Italia è un paese bellissimo sul piano culturale e
geografico...
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Résumé
Mon métier est déjà tout trouvé : je désire devenir professeur des écoles. C’est un métier que
j’envisage depuis mon plus jeune âge. Ma mère est en effet enseignante et m’a donné le goût
d’enseigner. Dans ce but, j’ai déjà effectué divers stages en écoles primaire et maternelle, et j’ai
passé mon BAFA, que j’ai obtenu en août 2007.
Je ne connaissais donc pas le monde du travail en dehors du milieu éducatif. Je n’avais effectué
qu’un court stage d’une semaine dans une pharmacie en classe de 4ème. J’étais bien trop jeune
pour que l’on me confie des responsabilités telles que celles que l’on m’a confiées en Italie. Ce
stage m’a donc permis de découvrir un autre monde.
Je suis partie en Italie le 25 mai 2007, en voiture jusqu’à Podenzano (PC), lieu de résidence de
mon père. J’ai décidé d’arriver une semaine avant le début de mon stage pour avoir des points
de repère. En effet, changer de vie du jour au lendemain et pour une période de deux mois n’est
pas facile. J’ai tout d’abord dû me réhabituer à vivre avec mon père, que je ne vois d’habitude
que trois semaines par an. Nous avons tous deux un caractère fort et les débuts n’ont pas
toujours été joyeux.
D’autre part, j’ai voulu m’accoutumer à la ville, et surtout bien connaître le trajet pour aller au
travail.
Puis, le vendredi, je suis allée à l’entreprise, dans un premier temps pour saluer ma famille et
ensuite pour me familiariser avec les lieux. Je suis souvent allée à la Copisteria, mais seulement
pour rendre visite à mes proches, je ne connaissais pas la disposition des objets, des machines…
J’ai ainsi commencé à m’imprégner des lieux, en regardant où se situaient les diverses
machines, les réserves, les travaux à faire…
Je me suis fixée quelques objectifs au début de ces deux mois : le premier étant bien sûr
d’améliorer le plus possible mon italien. J’ai la chance d’avoir la nationalité italienne, grâce à
mon père. Cependant, celui-ci ayant vécu quinze ans en France, il a l’habitude de me parler
français. Je n’ai donc pas pu apprendre l’italien dès mon plus jeune âge, malheureusement. Je
regrette aujourd’hui de ne pas être parfaitement bilingue.
D’autre part, j’ai voulu m’intégrer le plus possible en Italie et dans l’entreprise. J’ai voulu oublié
que j’étais en stage, dans un pays « étranger » (qui ne m’est pas si étranger que cela,
finalement). J’ai donc essayé d’agir comme une employée normale (ce que je pense avoir
réussi), et non comme une stagiaire au sein de l’entreprise. Quant à la vie en Italie, je me suis
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habituée aux habitudes italiennes (nourriture, conduite…). J’estime avoir réussi à vivre comme
« un’italiana vera» pendant ces deux mois.
J’ai commencé à travailler le 4 juin 2007. Dans un premier temps, j’ai travaillé tous les jours du
lundi au vendredi de 8h30 à 12h30, puis de 14h30 à 18h30 (horaires d’hiver). En juillet, j’ai
travaillé de 9h à 12h, puis de 15h à 18h (horaires d’été). Je travaillais donc comme une
employée normale, et même plus car les employés ont tous une journée de repos dans la
semaine, ce qui n’était pas mon cas. Ne pas avoir de jour de repos ne m’a pas dérangé outre
mesure, bien au contraire.
J’ai préféré observer durant une semaine le fonctionnement de l’entreprise, tout en effectuant
des tâches très simples, pour pouvoir connaître l’utilisation de chaque machine, le rangement et
l’emplacement des objets…
J’ai commencé à observer et à aider Anna et Giovanna, qui s’occupent de travaux simples tels
que les fax, les photocopies, s’occuper des commandes ou faire l’inventaire des stocks de
matériaux. J’ai ainsi appris les bases de la Copisteria, c'est-à-dire à me servir des machines
(ordinateurs, fax, photocopieurs…), qui sont assez compliquées à utiliser, et j’ai pris
connaissance des différents rangements des fournitures….
Mais c’est aussi durant ces quelques jours que j’ai eu mes premiers contacts avec les clients. En
effet, mes tantes Anna et Giovanna étaient débordées pendant cette période d’examens, il y avait
beaucoup de travail. Je me suis donc proposé de les aider en m’occupant des clients à la caisse.
Ainsi, j’ai pu m’occuper des photocopies, des fax, de prendre les commandes et quand les
demandes des clients s’avéraient être trop compliquées, j’appelais l’une de mes deux tantes.
C’est cette période qui a été la plus difficile pour moi au niveau de la langue : j’étais en effet en
Italie depuis peu et les mots ne me venaient pas aussi facilement que je l’aurais voulu. Un jour,
j’ai du prendre la commande d’un client et lorsqu’il m’a dit son nom, je lui ai demandé de
l’épeler et il m’a répondu de manière assez agressive, en me disant « c’est italien, c’est simple
non ? ». J’ai du gentiment lui expliqué que je vivais en France, et que je ne parlais pas
couramment italien. Il s’est vite excusé, mais j’ai quand même été troublée par son agressivité…
Ensuite, j’ai observé (et aidé) Stefano et Mirka, qui s’occupent des travaux plus élaborés. Ces
travaux sont généralement des plans de très grandes dimensions pour des architectes, des
géomètres… Il y a deux types de travaux : soit les clients ont le dessin sur CD-ROM et la
Copisteria doit l’imprimer, soit le dessin est sur papier et il faut le reproduire.
Dans le premier cas, même si la manœuvre paraît simple, ce n’est pas le cas. En effet la plupart
du temps le dessin ne correspond pas aux dimensions de l’imprimante, il faut donc le
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redimensionner, tout en faisant attention de ne pas modifier l’échelle du dessin. Le logiciel
AUTOCAD est nécessaire pour ce type de travail, cependant il est très difficile à maîtriser et
seul Stefano sait l’utiliser.
Dans le second cas, il faut faire très attention car les dessins sont souvent des originaux très
précieux et très vieux, qui appartiennent à la mairie. Les abîmer serait très grave. Il faut donc les
manipuler avec soin.
Enfin, j’ai observé Margherita, patronne de la Copisteria. Elle s’occupe de la comptabilité de
l’entreprise, des relations avec les clients, les fournisseurs… Je l’ai aidée à rentrer les factures
sur ordinateur, et j’ai appelé des fournisseurs pour commander du matériel.
Ce travail d’observation-intégration a duré une semaine. C’est au début de la deuxième semaine
que j’ai vraiment commencé à travailler.
La difficulté des travaux qui m’ont été confiés a été croissante. J’ai tout d’abord débuté mon
stage en effectuant des photocopies, fax, et reliures. Mais ces travaux ne m’ont pas été confiés
parce que j’étais la stagiaire. Au contraire, ils m’ont permis de me familiariser avec les diverses
machines, qui sont difficiles à maîtriser tant les options sont variées. J’ai aussi appris à me servir
de la caisse et ainsi j’ai pu être en contact très vite avec les clients, pour pratiquer l’italien. Je
devais non seulement encaisser et rendre la monnaie, mais aussi prendre les commandes. Au
début, j’ai eu quelques difficultés à cause du vocabulaire spécifique, mais Anna et Giovanna
n’étaient jamais loin pour m’aider en cas de « grande difficulté ». Je me suis sentie très vite à
l’aise avec les clients.
Ensuite, des travaux un peu plus élaborés m’ont été confiés. La seconde semaine, les étudiants
ont commencé à nous confier leurs thèses, car la période du baccalauréat (maturità) approchait.
Les tâches étaient diverses : il fallait soit imprimer, soit mettre en page, soit taper leurs thèses.
Pour cela, un petit espace avec un ordinateur personnel m’a été confié. Les thèses des étudiants
étaient donc ma priorité et j’aidais les autres employés quand j’avais le temps. Dans 80% des
cas, j’ai du faire la couverture des thèses en les personnalisant. Ce travail m’a plu, car en France
j’ai l’habitude de modifier des photos et de faire des montages.
A la fin du mois de juin, la période du baccalauréat passée, je n’avais plus de thèse. J’ai donc
aidé Stefano et Mirka, qui s’occupent eux des travaux les plus difficiles. Tout d’abord, j’ai aidé
à imprimer sur des T-shirt. La Copisteria personnalise en effet des vêtements. Et le travail ne
manquait pas, en effet, l’été les gens adorent exhiber des T-shirt avec leur nom, leur bande
d’amis ou encore leur fiancé(e), selon Margherita.
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Ensuite, la Copisteria offre d’imprimer sur des vitrines, ou des véhicules. Ainsi, les magasins
qui s’installent font appel à leurs services pour décorer les vitrines. Les impressions sur
véhicules ont elles pour but de faire de la publicité, en inscrivant le numéro de téléphone, ou
l’adresse de l’entreprise. Le plus gros travail durant mon stage a très certainement été
l’entreprise créée par un jeune couple. Ils ont en effet décidé d’ouvrir une pizzeria, et la
Copiseria Dante a eu pour mission de créer les menus, les publicités, mais elle a surtout dû
décorer la vitrine de la pizzeria. Généralement, les dessins sont imaginés par les clients et dans
ce cas, il ne reste plus qu’à les imprimer mais ici, il a fallu trouver un dessin et des inscriptions
originales. J’ai donc aidé Stefano à choisir entre plusieurs écritures, plusieurs dessins de
coccinelle comme logo. La dernière semaine, après de nombreux changements d’écriture, de
logo, Stefano, Mirka et moi sommes enfin allés décorer la vitrine, quelques jours seulement
avant l’ouverture de la pizzeria. Ce travail m’a beaucoup plu car je me suis énormément investie
et j’ai donné mon avis, que Stefano et Mirka ont pris en compte.
Durant cette dernière semaine, en plus du travail de la pizzeria j’ai dû faire une liste de tous les
hôpitaux neurologiques d’Italie. J’étais en possession des noms, numéros de téléphone et
adresse. Il ne me restait qu’à les écrire sur Excel. Ce travail a été très long, mais très important
pour la Copisteria. C’est en effet un client très important qui avait demandé ce travail, et
l’entreprise était obligée de satisfaire sa demande pour ne pas le perdre. En ce qui me concerne,
la difficulté était de rajouter les provinces, quand les villes n’étaient pas connues, il fallait que je
cherche sur Internet. Mais cela m’a permis d’apprendre à connaître de nouvelles provinces.
Ce stage a été pour moi une opportunité, toutefois j’ai eu quelques difficultés. La première est
bien sûr la langue. Je pense avoir de bonnes bases en italien, mais être confrontée à des clients
qui parlent vite, qui utilisent des termes spécifiques est toujours difficile au début. Mais petit à
petit, à force de pratiquer, on acquiert vite l’habitude. D’autre part, quand je parle italien, j’ai
plus tendance à utiliser un langage courant, et à la Copisteria j’ai dû utiliser un langage plus
soutenu avec les clients.
La deuxième (et dernière) difficulté que j’ai eue concerne la confiance. Margherita et Stefano
n’ont pas eu de problème, ils m’ont accordé leur confiance dès le début. Mais il n’en a pas été de
même pour Giovanna et Anna. Mes tantes sont très protectrices, et elles me voient encore
comme la dernière de la famille. Pour elle je suis encore une enfant, et elles n’ont pas l’habitude
de me voir travailler. Elles ont donc eu des difficultés à me confier des tâches difficiles. Mais
avec le temps et l’habitude, elles ont eu plus confiance en moi. Ce stage aura donc été une
opportunité sur le plan professionnel, mais aussi au niveau de ma famille qui me voit peu. Mes
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tantes ont enfin compris que je suis en âge de travailler, et que je suis capable d’effectuer de
nombreuses tâches.
Enfin, sur le plan culturel, j’ai découvert de nouvelles choses. Mon père vit en Italie, mais il a
vécu quinze ans en France, et donc chez lui nous vivons comme des Français. Pendant mes deux
mois passés en Italie, j’ai rencontré de nouvelles personnes, qui m’ont invitée, qui m’ont fait
découvrir un nouveau mode de vie durant deux mois. Ainsi j’ai visité de nombreuses villes telles
que Milan, Gênes, Plaisance… grâce à ces nouvelles personnes. L’Italie est un très beau pays
sur le plan culturel, et j’ai été ravie de découvrir de nouveaux lieux que je n’ai pas le temps de
visiter quand je suis chez mon père, car le temps est assez court. J’ai aussi pu découvrir de
nouvelles activités à pratiquer le week-end, comme me baigner dans les torrents par exemple, ce
qui est tout à fait différent de se baigner dans la mer.
En conclusion, ce stage n’a eu que des effets positifs. En effet, il m’a permis de me faire
découvrir un autre mode de vie, dans un pays voisin mais avec ses caractéristiques propres, et a
été bénéfique sur tous les points. Perdre ses habitudes quotidiennes et en acquérir de nouvelles
m’a fait mûrir. Il m’a aussi permis d’acquérir une expérience professionnelle solide dans le
domaine de l’impression, et d’oublier le monde de l’enseignement et des enfants pendant deux
mois.
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