Torinese ruggente

Transcription

Torinese ruggente
vetrina
classic
di Marco Centenari
Fiat Osca 1500/1600
Torinese ruggente
NON SOLO VEICOLI POPOLARI. QUANDO L’INGEGNER DANTE GIACOSA PRESE IN MANO
IL TIMONE, DECISE DI METTERE IN PRODUZIONE ANCHE AUTO SPORTIVE. MA C’ERA
LA GIULIETTA DELL’ALFA A FARE LA PARTE DEL LEONE. COSÌ, QUASI PER UN MOTO DI ORGOGLIO,
LA FIAT CHIESE AIUTO A MASERATI. CHE PRESTÒ IL SUO MOTORE ALLA 1200 CABRIOLET
L
à dove osano le Alfa. La Fiat,
in verità aveva osato ben prima, ma dopo l’abbandono
delle competizioni e l’arrivo a Torino del professor Vittorio Valletta la produzione si era indirizzata verso veicoli popolari. Già nell’anteguerra si erano visti pregevoli modelli sportiveggianti, come la Balilla Coppa d’oro e la 508
C Mille Miglia, poi ripresa nel 1947
come 1100 S. E nel 1952 l’ingegner
Dante Giacosa ebbe l’autorizzazione a progettare e produrre una
sportiva di razza, la 8V, capace di
battere le Alfa Romeo 1900.
Ma intanto l’Alfa aveva sfornato
nel 1955 la Giulietta, con un formidabile motore a 4 cilindri 1300
bialbero progettato dall’ingegner
Orazio Satta Puliga. La Giulietta
divenne la sportiva del momento:
non solo in Italia, ma in campo internazionale.
Una 1500 S del 1965.
La potenza è scesa
a 72 CV DIN quando, col
vecchio 1.5, erano ben 90.
34
AUTOMOBILE
| GENNAIO 2009
La Fiat aveva presentato al Salone di Ginevra del 1959 la 1200 Cabriolet, disegnata da Pininfarina.
Molto bella e moderna, fu tra l’altro la prima macchina della cantante Mina Mazzini. Il motore,
tuttavia, non era particolarmente
“muscoloso”, trattandosi del ben
noto e collaudatissimo 1100 con
cilindrata aumentata a 1221 cm3.
Con una potenza di 58 CV, la bella spider non andava oltre i 145
km/h. Di fronte a una Giulietta
Spider, a una MGA, a una
Triumph TR3 o a una Porsche 356,
la Fiat aveva prestazioni inferiori. Ed ecco l’alzata di orgoglio.
Senza costose avventure progettuali e inutili investimenti in un
settore che non avrebbe comunque offerto grandi numeri produttivi, Torino chiamò Bologna. Là,
a San Lazzaro di Savena, i fratelli Maserati avevano fondato la
Osca (Officine specializzate costruzioni automobili). Erano proprio loro, quelli delle Maserati da
corsa, che poco prima della seconda guerra mondiale avevano ceduto la loro prestigiosa azienda al
commendatore modenese e re della siderurgia Adolfo Orsi. Negli
anni Cinquanta avevano ricominciato a costruire piccole macchine da corsa che nelle mani di piloti come Villoresi, Bonetto, Scarfiotti e soprattutto Giulio Cabianca, avevano strabiliato tutte le piste d’Europa e d’America, lasciandosi spesso alle spalle mitiche
marche come Ferrari e Porsche.
I fratelli Maserati avevano da poco realizzato con marchio OSCA
un ottimo quattro cilindri di 1500
cm3, con distribuzione bialbero e
due carburatori Weber doppio
corpo; 80 CV contro i 65 della Giulietta; 175 km/h contro i 165 del-
l’Alfa. La Fiat acquisì i diritti di
fabbricazione del motore e lo montò sul corpo vettura della 1200 Cabriolet, che si chiamò 1500 Cabriolet e poi S. Minime le modifiche
estetiche: la calandra a maglie più
larghe e l’ampliamento della presa d’aria su cofano. Nel 1962 il motore subì un leggero aumento di
cilindrata, da 1.491 a 1.568 cm3, con
conseguente guadagno di una decina di CV. Cambiò la presa d’aria
sul cofano, che diventò un po’ più
alta e limitata al lato sinistro, quello dei carburatori.
Nel 1963 la spider Fiat subisce alcuni aggiornamenti estetici, soprattutto nel frontale. Scompare
il vecchio motore 1200 di derivazione Millecento sostituito dal
quattro cilindri di 1.481 cm3 della nuova berlina 1300/1500. Resta
il 1.6 bialbero Osca che uscirà di
scena solo nel 1965.
❱❱❱❱ Dati tecnici
Motore 1.6 4 cilindri in linea ■ Cilindrata 1.568 cc ■ Potenza massima 100 CV
SAE a 6.000 giri/min. ■ Coppia massima 136 Nm a 4.000 giri/min. ■ Cambio
manuale a 4 marce ■ Sospensioni Ant. a ruote indipend. e post. assale rigido ■ Freni ant./post. a disco ■ Peso a secco 1.025 kg ■ Dimensioni lung/larg/alt
4030/1520/1300 mm ■ Passo 2.340 mm ■ Velocità massima 175 km/h ■ consumo dichiarato 10,1 l/100 km ■ Serbatoio 45 litri ■ Diam. di sterzata 10,5 m ■
❱❱❱❱ Storia
❱❱❱❱ Mercato
Quando viene messa in vendita nell’estate del 1959, la 1500 Cabriolet è
praticamente una 1200 con motore
OSCA (Officine specializzate costruzioni automobili) e poche modifiche
estetiche. Nel 1960, al salone di Torino, arrivano i freni a disco anteriori
e, dal 1961, la denominazione diventa 1500 S. Con il 1962, l’alesaggio dei
cilindri cresce fino a 80 mm e l’auto
diventa 1600 S, riconoscibile per la
presa d’aria sul cofano più stretta e
solo sul lato sinistro. Successivamente, al Salone di Ginevra del 1963 arriva il restyling: scompare la presa
d’aria sul cofano e ora la 1600 S si distingue dalla più piccola 1500 S solo per l’aggiunta di due fari rotondi ai
lati della mascherina centrale.
Esemplari prodotti:
Fiat 1500 Cabriolet/1500 S
1960 2.495 unità
1961 2.553 unità
1962 765 unità
1963 4.369 unità
1964 8.120 unità
1965 4.294 unità
1966 2.305 unità
Totale: 24.901unità
❱❱❱❱ Pregi e difetti
(dati forniti da ANFIA)
Sicuramente, il motore brillante e generalmente affidabile è uno dei punti di forza di quest’auto. I freni inoltre,
contrariamente a quelli di molte sue
concorrenti dell’epoca, sono potenti
e resistenti. Adatti anche all’uso quotidiano, specie nelle auto dopo il restyling del 1963, che sono dotate di
quattro freni a disco. I difetti riguardano gli interni, non all’altezza della
migliore concorrenza e, soprattutto,
del blasone. Nonostante la bontà del
progetto e il fatto che andasse meglio di tante altre spider, oggi un’Alfa
Romeo Duetto o una Giulietta Spider
valgono decisamente di più.
FUNZIONALITÀ
★★★★★
COMFORT
★★★★★
PIACERE DI GUIDA
★★★★★
SICUREZZA
★★★★★
ECONOMIA
★★★★★
Fiat 1600 S
1962 752 unità
1963 1.855 unità
1964 690 unità
1965 171 unità
1966 49 unità
Totale: 3.517 unità
❱❱❱❱ Le “speciali”
Come spesso accadeva, molte auto
venivano realizzate direttamente da
carrozzieri indipendenti e molti telai
La Fiat 1.200, dalla quale verranno
derivate le 1.500 e 1.600 Spider.
già completi venivano venduti come
basi per serie speciali. Sulla 1600 S,
ad esempio, Pininfarina realizzerà e
costruirà in piccola serie anche una
versione coupé, molto elegante e particolarmente curata negli interni. Fra
il 1961 e il ’62, inoltre, Fiat vendette
ben 1.065 telai della 1500 S a terzi e,
fra il 1962 e 1964, 954 della 1600 S.
❱❱❱❱ indirizzi
Club: www.registrofiat.it
Libri: Fiat 1200, 1500 e 1600 S
fuoriserie, di Alessandro Sannia.
Ed. All Media, 2006