Etude et recherche sur les métiers de la mode
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Etude et recherche sur les métiers de la mode
Via Leone XIII, 10 – 20145 MILANO - Tel. +39 02 72 53 71 – Fax +39 02 86 55 .93 [email protected] – www.chambre.it ETUDE ET RECHERCHE SUR LES METIERS DE LA MODE (ACTUELS ET FUTURS) ET SUR LES PARCOURS DE FORMATION DU SECTEUR MODE : LE CAS DE LA LOMBARDIE Février 2011 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode SOMMAIRE Sintesi dello Studio e Ricerca (IT)........................................................................................p. 4 Synthèse de l’Etude et Recherche (FR)................................................................................p. 9 INTRODUCTION.................................................................................................................p. 15 I / LE SECTEUR TEXTILE-HABILLEMENT......................................................................p. 17 1) Données économiques......................................................................................................p. 17 2) Le tissu entrepreneurial et productif du secteur textile-habillement en Lombardie....p. 21 II / LES PARCOURS FORMATIFS ET LES METIERS DU SECTEUR MODE EN LOMBARDIE.................................................................................................................p. 32 1) Les parcours formatifs professionnels : un système en évolution...................................p. 31 2) Analyse de l’offre formative en Lombardie......................................................................p. 33 3) Principales professions du secteur textile-habillement en Lombardie...........................p. 41 III / REFLEXION SUR L’OFFRE FORMATIVE ET LES BESOINS ACTUELS ET FUTURS DES ENTREPRISES ........................................................................................p. 53 1) Problématiques observées.................................................................................................p. 53 2) Les compétences recherchées ..........................................................................................p. 57 3) Les nouveaux débouchés et les initiatives pour les jeunes..............................................p. 61 IV / CONCLUSION...............................................................................................................p. 69 V / REMERCIEMENTS.........................................................................................................p. 71 VI / BIBLIOGRAPHIE..........................................................................................................p. 72 VII / ANNEXES.....................................................................................................................p. 75 1) Liste des principaux instituts et écoles de formation du secteur Mode en Lombardie.........................................................................................................................p. 76 2) Liste des formations du secteur Mode en Lombardie.....................................................p. 78 2 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 3) Membres de la Piattaforma della Moda...........................................................................p. 85 4) Adresses utiles du secteur Mode en Lombardie..............................................................p. 102 5) Complément d’informations sur le Projet et sur le Partenariat (FR, IT, EN)............... p. 105 6) Synthèse du rapport d’Ile-de-France...............................................................................p. 114 6.1 Synthèse du rapport d’Ile-de-France en français 6.2 Sintesi della Ricerca dell’Ile- de-France en italien 7) Protocole d’accord entre Camera Nazionale della Moda Italiana et Fédération Française de la Couture, du Prêt-à-Porter des Couturiers et des Créateurs de Mode.......p. 134 3 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode SINTESI DELLO STUDIO E RICERCA Comenius Regio nasce nel quadro del Lifelong Learning Programme e prevede la costituzione di due consorzi regionali. Lombardia e Île-de-France formano i consorzi del progetto intitolato Milan-Paris : le Fil de la Mode e finalizzato all’istituzione d’un tavolo di lavoro sui temi della moda. L’obiettivo è individuare nuove competenze professionali emergenti, migliorare i profili attualmente esistenti e immaginarne nuovi. Si tratta, partendo dai mestieri della moda, di rispondere alle trasformazioni in atto in vari settori professionali e di facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Lo Studio/Ricerca costituisce una delle azioni centrali del progetto e permette un’analisi comparativa tra i percorsi formativi e i canali di inserimento professionale nel settore moda di entrambe le regioni prese in esame. La Tavola Rotonda organizzata il 29 novembre 2010 a Palazzo Bagatti-Valsecchi, nel cuore del quadrilatero della Moda milanese, ha permesso un approfondimento sulle tematiche in oggetto e un confronto tra i vari attori del mondo imprenditoriale e della scuola, della moda italiana e francese e delle associazioni di categoria. Lo Studio/Ricerca delinea lo stato dell’arte della formazione nel settore tessile – abbigliamento in Lombardia. E’ articolato in tre parti ed è corredato da quattro appendici: 1. Descrizione del settore tessile – abbigliamento : vengono analizzate le specificità economico-produttive del tessuto imprenditoriale della nostra regione. 2. Analisi dei percorsi formativi e relativi profili professionali : viene descritta la complessità dell’offerta formativa pre-diploma e post-diploma presente nella regione. 3. Riflessione sull’offerta formativa e bisogni : viene evidenziata l’importanza di adeguare i percorsi formativi ai bisogni reali delle aziende. 4. Appendici : vengono fornite informazioni sui principali istituti di formazione e scuole di moda esistenti in Lombardia, sulle tipologie formative e sulle professioni cui possono accedere i giovani. 4 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 1. Il settore tessile - abbigliamento Gli indicatori economici attribuiscono all’Italia un incontestabile ruolo di primo piano nel settore : è il secondo esportatore per l’intero settore tessile – abbigliamento dopo la Cina; primo esportatore di filati e tessuti di lana, secondo esportatore di sete. L’Italia è non soltanto un importante esportatore in Europa, ma anche un interlocutore privilegiato per i prodotti del tessile - abbigliamento di India, Cina e Brasile. Se, a livello nazionale, il settore in oggetto incide in maniera significativa sul PIL, sull’impiego nell’industria manifatturiera e sul totale delle esportazioni, a livello regionale la Lombardia, che costituisce un bacino tra i più importanti in termini di distretti industriali, apporta un contributo non trascurabile. Per superare la crisi e proiettarsi nell’ottica della ripresa, il settore ha messo e metterà in campo le sue carte migliori : il know-how, l’integrità di filiera, la flessibilità e la rapidità di produzione. Alcune province lombarde sono caratterizzate dalla presenza di distretti industriali che consentono l’individuazione delle specificità locali e delle competenze professionali presenti sul territorio. Il meta-distretto della moda, di cui Milano è il cuore pulsante, raccoglie gli attori delle più importanti manifestazioni dedicate alla moda. Le specificità della Lombardia sono tra l’altro : l’integrità della filiera dell’abbigliamento (filatura, tessitura, rifiniture e produzione), la produzione tessile, con una specializzazione nel settore serico, senza trascurare la lavorazione delle fibre innovative, la preparazione di tinture per pellicce, la produzione di accessori moda quali calzature, calze e collant, e infine la produzione di macchinari tessili. Il Made in Italy si contraddistingue per qualità, artigianalità e tradizione, nonché per la forte reattività del sistema produttivo. Tale forza deriva dalla difesa della produzione e, di conseguenza, dalla tutela delle risorse umane garanti del know-how italiano. Di qui l’attenzione che sul territorio viene rivolta alla formazione professionale. 5 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 2. I percorsi formativi e le professioni del settore moda in Lombardia L’offerta formativa dell’istruzione secondaria di secondo grado risulta sul territorio alquanto variegata articolata come segue : a) il sistema di Istruzione (ordinamento nazionale : scuole statali e paritarie); b) il sistema, ancora in evoluzione, di Istruzione e Formazione Professionale –IeFP (ordinamento regionale). I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) preparano alle nuove Qualifiche Professionali regionali, nate dalla stretta collaborazione tra l’USR e Regione Lombardia, in conformità con il Repertorio Nazionale delle Qualifiche Professionali e con il Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente – QEQ (Cadre Européen des Certifications pour l’éducation et la formation tout au long de la vie – CEC - European Qualifications Framework for lifelong learning - EQF) del 2008. Una caratteristica comune al Sistema di Istruzione e a quello dell’IeFP è la tendenza a realizzare, congiuntamente con le imprese, percorsi formativi volti al conseguimento di competenze che l’istruzione deve sviluppare e valutare e il mondo del lavoro deve capitalizzare. Tra le tipologie di questa collaborazione figurano i progetti di alternanza scuola/lavoro e di simulazione aziendale all’interno delle istituzioni scolastiche e formative. Da una parte, il sistema di Istruzione (licei, istituti professionali e istituti tecnici) propone corsi di durata quinquennale al termine dei quali gli allievi sostengono l’Esame di Stato conseguendo un Diploma. Dall’altra parte, il sistema di Istruzione e Formazione Professionale regionale, articolato in 15 aree professionali, propone percorsi che permettono di ottenere la Qualifica di Operatore al termine di un triennio e il Diploma di Tecnico al termine di un quarto anno. L’allievo può proseguire per un quinto anno la propria formazione e sostenere un Esame di Stato per conseguire un diploma che dia accesso alle Facoltà Universitarie. 6 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Una ulteriore possibilità, ancora in via di definizione, sarà costituita dalla formazione postdiploma non accademica : gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) proporranno formazioni della durata di due anni e si affiancheranno ai già esistenti corsi IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) della durata di un anno, programmati dalla Regione ed erogati da Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) tra Università, aziende, scuole secondarie di secondo grado, ITS ed enti locali. Nella Regione Lombardia 45 Istituti pubblici, paritari e privati propongono più di 240 corsi di formazione nel settore della moda di varie tipologie pre e post-diploma. Le formazioni più rappresentate sono stilista/designer, sarto/modellista, addetto marketing /comunicazione e operatore tessile. Esistono inoltre enti esterni alla formazione che tuttavia, per statuto e finalità, rivestono inevitabilmente un ruolo significativo anche in questo campo: i “poli formativi”, nati intorno ad uno specifico settore produttivo, e le fondazioni. 3. Riflessioni sull’offerta formativa e i bisogni attuali e futuri delle aziende Per poter focalizzare le diverse problematiche relative ai vari aspetti della formazione e avanzare ipotesi di soluzione, è stato necessario fare un elenco dei principali profili professionali della moda : dal modellista, trait d’union tra il design e il prodotto finito, che sviluppa l’idea dello stilista, al lavoro del sarto che realizza l’abito e lo cuce, per giungere allo stylist, senza però dimenticare le professioni meno incentrate sulla confezione dell’abito ma altrettanto significative della filiera, quali il product manager, il buyer, il responsabile marketing, il brand manager, il grafico, il merchandiser e il visual merchandiser. Italia e Francia sono i capofila europei del settore : ciò è dovuto all’alta qualità dell’artigianato che deriva dalla creatività e dall’esperienza, frutto di tradizioni che vanno tutelate poiché costituiscono le specificità di questi paesi e la migliore garanzia per il futuro. Basti pensare al ricamo, alla sartoria uomo, alla conceria e pelletteria e così via, alti valori di cultura e tradizione che la scuola ha il compito di trasmettere. 7 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Sono infatti le competenze tecniche ad essere le più richieste nel settore tessile - abbigliamento e in particolare i profili di sarto che rischiano di scomparire del tutto. Secondo le interviste raccolte presso gli istituti e le aziende, si potrebbe affermare che lo squilibrio esistente tra la domanda e l’offerta d’impiego nel settore è dovuto a quello che è stato ripetutamente definito come un «vuoto» nella formazione. Le aziende trovano che gli stage e i tirocini pratici abbiano una durata troppo limitata per poter garantire la giusta collocazione dello studente e l’adeguata tipologia dei compiti assegnatigli. A questo si aggiunge un’altra criticità che riguarda l’informazione e l’orientamento dello studente. La mancanza di motivazione e volontà a puntare su professioni tecniche che richiedono un lungo periodo di formazione, registrata da istituti e aziende, è senz’altro dovuta alla scarsa conoscenza della ricchezza di profili professionali che offre il mondo della moda. La maggior parte degli studenti continua ad ambire al ruolo di stilista, a scapito di tante altre professioni poco note che invece aprono a maggiori opportunità di impiego. Nel frattempo emergono nuovi sbocchi professionali. L’uso sempre più corrente delle nuove tecnologie come Internet ha investito anche il settore tessile - abbigliamento che registra un vero e proprio boom delle professioni dell’e-commerce. Le competenze che afferiscono alle professioni del management e della produzione sono anch’esse sempre più richieste per effetto dell’evoluzione delle aziende e della loro internazionalizzazione. In questo campo le competenze linguistiche e informatiche sono essenziali per adattarsi alle nuove tecniche di comunicazione e alle nuove realtà di mercato. Se da un lato si osserva, tanto nelle grandi case di moda quanto nei piccoli laboratori di confezione, la tendenza ad un ritorno al “su misura” in risposta alla crescente domanda dei consumatori, dall’altro nuove professionalità come il personal shopper, il wedding planner o ancora il cool hunter hanno fatto il loro ingresso tra i mestieri della moda. Mettersi in proprio resta sempre una valida alternativa per i giovani diplomati che faticano a trovare un impiego alla fine della loro formazione. Per chi intende avviare una attività produttiva e/o di fornitura di servizi, esistono a livello nazionale e regionale varie iniziative che hanno lo scopo di sostenere i giovani nell’imprenditorialità. 8 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode SYNTHESE DE L’ETUDE ET RECHERCHE Le Comenius Regio est un projet européen né dans le cadre du Lifelong Learning Programme qui prévoit l’organisation de deux Consortiums régionaux. La Lombardie et l’Île-de-France forment les Consortiums du projet intitulé «Milan-Paris : le Fil de la Mode», finalisé à la constitution d’une table de travail commune sur le thème de la mode. L’objectif est de favoriser l’émergence de nouvelles compétences professionnelles en améliorant les modèles de profils professionnels actuels et en en imaginant de nouveaux. Il s’agit, à partir de l’exemple des métiers de la mode, de répondre aux transformations dans les branches professionnelles et de faciliter l’insertion des jeunes dans les emplois d’aujourd’hui et de demain. La présente Etude/Recherche a constitué la base de l’une des étapes du projet qui a pour objectif de comparer les parcours de formations et les canaux d’insertion professionnelle dans le secteur de la mode dans chacune des régions précitées. La Table Ronde du 29 Novembre 2010 au Palazzo Bagatti-Valsecchi, au cœur du quadrilatère de la mode, a été l’occasion d’approfondir les thématiques en objet et de faire se confronter les différents acteurs du monde de l’entreprise et de la formation, de la mode italienne et française et des associations de catégories. L’Etude/Recherche fait le point sur la situation actuelle de la formation dans le secteur textile – habillement en région Lombardie. Elle est articulée en trois parties et complétée par quatre annexes : 1. Description du secteur textile – habillement : analyse des spécificités économiques et productives du tissu entrepreneurial de la Lombardie 2. Analyse des parcours de formation et profils professionnels du secteur mode : description de la complexité de l’offre formative pré-baccalauréat et post-baccalauréat présente en Lombardie 3. Réflexion sur l’offre formative et le monde du travail : mise en évidence de l’importance d’adapter les parcours de formation aux besoins réels des entreprises 9 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 4. Annexes : informations sur les principaux instituts de formation et écoles de mode présents en Lombardie, sur les typologies de formations et sur les professions auxquelles peuvent accéder les jeunes 1. Le secteur textile – habillement Au vue des indicateurs économiques, il est évident que l’Italie occupe une place de premier rang dans ce secteur : elle est le second exportateur mondial de textile-habillement après la Chine, le premier pays exportateur de fils et tissus lainiers, et enfin le second exportateur de soieries. Non seulement l’Italie est un fournisseur important en Europe, mais, pour les produits textilehabillement, elle est également un interlocuteur privilégié de pays comme l’Inde, la Chine et le Brésil. Si au niveau national, ce secteur a une incidence remarquable sur le PIB, sur l’emploi de l’industrie manufacturière et sur le total des exportations, au niveau régional la Lombardie, qui représente l’un des bassins les plus importants en termes de districts industriels dans ce domaine, y apporte une contribution non négligeable. Pour survivre à la crise et déjà dans l’optique d’une reprise, ce secteur a mis et devra encore mettre l’accent sur ses meilleurs atouts : le savoir-faire, l’intégrité de la filière, la flexibilité et la rapidité de production. Certaines des provinces lombardes se caractérisent par la présence de districts industriels qui permettent d’identifier les savoir-faire locaux et les compétences professionnelles présentes sur le territoire. Le méta-district de la mode, dont Milan est le cœur, rassemble les acteurs et les manifestations les plus importants du secteur mode. Les spécificités de la Lombardie sont entre autre : l’intégrité de la filière de production de vêtements (filature, tissage, finition et fabrication), la production de tissus avec une spécialisation dans la soie, sans oublier le travail sur les fibres innovantes, la préparation de teintures pour fourrures, la production d’accessoires 10 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode pour la mode comme les chaussures, les chaussettes et les collants, et enfin la production de machines textiles. Le Made in Italy se distingue par la qualité, l’artisanat et la tradition, mais aussi par la grande réactivité de son système de production. Cette force résulte de la préservation de la production et, par conséquent, de celle des ressources humaines qui sont les garants du savoir-faire italien. La qualité des formations du secteur est donc essentielle. 2. Les parcours de formation et les professions du secteur mode en Lombardie Au niveau de l’enseignement secondaire de second degré, l’offre de formation est complexe, et suit l’articulation suivante : a) le système de Istruzione (Education Nationale : écoles d’Etat et écoles privées sous contrat) b) le système régional, en cours de développement, appelé Istruzione e Formazione Professionale - IeFP. Les parcours de Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) préparent aux nouvelles Qualifications Professionnelles régionales, nées de l’étroite collaboration entre l’USR et la région Lombardie, en conformité avec le Répertoire National des Certifications Professionnelles et avec le Cadre Européen des Certifications pour l’éducation et la formation tout au long de la vie (CEC), daté de 2008. Une caractéristique commune au système de l’Istruzione et à celui de l’IeFP est la tendance à réaliser conjointement avec les entreprises des parcours de formation destinés à favoriser l’acquisition de compétences que l’enseignement doit développer et évaluer, et le monde du travail capitaliser. Parmi les typologies de collaboration figurent les projets de formation en alternance école/travail et de simulation de travail en entreprise au sein des instituts scolaires et de formation. 11 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode D’une part, le système de l’Istruzione (lycées, instituts professionnels et instituts techniques) propose des formations d’une durée de 5 ans au terme desquels les élèves présentent l’Esame di stato en vue d’obtenir le “Diploma di Esame di stato”, équivalent du baccalauréat. D’autre part, le système d’éducation et de formation professionnelle régional, constitué de 15 domaines professionnels, qui propose des parcours permettant d’obtenir la qualification de “Operatore” au terme de 3 ans d’études, et de “Tecnico” au terme d’une quatrième année. L’élève peut poursuivre sa formation par une cinquième année et soutenir un Esame di Stato qui lui donne accès aux formations universitaires. Autre possibilité, encore en voie de perfectionnement, qui sera représentée par la formation post-baccalauréat non académique : les ITS (Institut Technique Supérieur) proposeront des formations d’une durée de 2 ans et viendront rejoindre les cours déjà existants des IFTS (Instruction et Formation Technique Supérieure) d’une durée d’un an, programmés par la Région et dispensés par des Associazioni Temporanee di Scopo comme les Universités, entreprises, écoles secondaires de second degré, ITS et entités locales. En région Lombardie, 45 instituts publics, paritaires et privés proposent plus de 240 cours de formation dans le secteur de la mode, de divers typologies pré et post-baccalauréat. Les formations les plus représentées sont celles de styliste/designer, de modellista/couturier, de marketing/communication et enfin d’expert textile. Certaines entités, du fait de leur statut ou de leur mission, jouent également un rôle dans le monde de la formation : comme les «pôles de formation» , qui naissent pour des secteurs définis, ou encore les fondations. 3. Réflexion sur l’offre formative et les besoins actuels et futurs des entreprises Afin d’identifier les différentes problématiques relatives à certains aspects de la formation et de pouvoir suggérer des solutions, il a fallu avant tout répertorier les principaux métiers de la 12 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode mode : du modellista, trait d’union entre le design et le produit fini, qui développe l’idée du styliste, au travail du sarto (couturier) qui réalise le vêtement et le coud, pour en arriver au fashion stylist, sans oublier les métiers moins centrés sur la confection du vêtement mais tout aussi importants tels le product manager, le buyer, le responsable marketing, le brand manager, le graphiste/designer, le merchandiser et le visual merchandiser . L’Italie et la France sont les porte-drapeaux européens de la mode : ceci est dû à la haute qualité de l’artisanat qui relève de la créativité et de l’expérience, fruit de traditions à préserver puisqu’elles constituent les particularités de ces deux pays et leur meilleure garantie pour l’avenir. Il suffit de penser à la broderie, à la haute couture pour hommes, à la peausserie, à la maroquinerie etc., hautes valeurs de culture et tradition que l’école a le devoir de transmettre. Ce sont en effet les compétences techniques les plus recherchées dans le secteur textilehabillement, et en particulier les profils de sarto/couturier qui sont en train de disparaître. D’après les entretiens effectués avec les instituts et les entreprises, on pourrait affirmer que ce déséquilibre entre l’offre et la demande d’emploi dans le secteur est dû à ce qui a été évoqué de manière récurrente comme un «vide» dans la formation. Les entreprises estiment que les stages pratiques ont une durée trop limitée pour pouvoir garantir le juste placement des élèves et la qualité de la mission attribuée. A ceci s’ajoute un autre problème d’information et d’orientation des élèves. Les instituts comme les entreprises constatent un manque de motivation et de volonté à s’investir dans des métiers techniques qui requièrent un apprentissage long, dû sans doute à un manque d’information sur le panel de métiers à disposition dans le secteur mode. La majorité des élèves souhaite devenir styliste, au détriment de tant d’autres métiers peu connus qui ouvrent pourtant plus d’opportunités d’emploi. Dans le même temps, de nouveaux débouchés se profilent à l’horizon. L’utilisation toujours plus courante des nouvelles technologies comme Internet concerne également le secteur de la mode, qui connaît un véritable boom des métiers de l’e-commerce. Les compétences afférentes aux métiers du management et de la production sont également de plus en plus demandées suite à la modernisation des entreprises et à leur internationalisation. 13 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Dans ce domaine la maîtrise des langues et des logiciels est également essentielle pour s’adapter aux nouvelles techniques de communication et aux nouvelles réalités du marché. Si d’une part l’on observe, aussi bien au sein des grandes Maisons de mode que dans les petits laboratoires de confection, une tendance au retour du sur-mesure en réponse à la demande croissante des consommateurs, d’autre part de nouveaux métiers comme le personal shopper, le wedding planner ou encore le cool hunter ont fait leur entrée dans les métiers de la mode. Enfin, se mettre à son compte reste une alternative judicieuse pour les jeunes diplômés qui peinent à trouver un emploi à la fin de leur formation. Pour ceux qui souhaitent lancer une activité de production et/ou de fourniture de services, il existe au niveau national et régional différentes initiatives dont le but est de soutenir les jeunes dans leurs démarches d’autoentrepreneurs. 14 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode INTRODUCTION Les rapports économiques qui lient depuis toujours l’Italie et la France, l’une étant le deuxième partenaire économique de l’autre et réciproquement, sont certainement en partie dus à d’évidents éléments facilitateurs de la communication, à savoir la proximité géographique et la relative transparence des deux langues. Le textile-habillement est la parfaite illustration de ce règne à deux capitales ; autant dire que pour le projet Comenius Regio « Milan-Paris, le Fil de la Mode », né dans le cadre du Lifelong Learning Programme, le choix des deux régions Lombardie et Ile-de-France s’est naturellement imposé, l’objectif final de ce dernier étant de constituer un plan de travail commun sur le thème de la Mode. D’ailleurs l’autorité des deux capitales en la matière a été scellée par les accords internationaux signés à plusieurs reprises par d’importantes instances du secteur. Ce projet, centré sur le thème de la mode, a fédéré les représentants des autorités politiques, administratives, scolaires et universitaires ainsi que les responsables de la formation et des entreprises du secteur des deux régions impliquées qui se sont organisés en deux Consortiums. Le « fil » qui les relie est lui aussi un acronyme non dépourvu de sens : trois lettres derrière lesquelles se cachent les objectifs fondamentaux de ce projet, à savoir Formation, Innovation et Langues, concepts générateurs de désir de coopération et d’amélioration. Au sein même des régions, les relations entre les différentes instances décisionnelles (instances politiques pour ce qui est de la Région ; éducatives pour les Rectorats) sont complexes. Aussi le projet Comenius Regio a-t-il l’ambition de permettre aux décideurs et aux acteurs de travailler ensemble de façon effective et efficace en tissant des liens durables. En raison de sa dimension politico-économique, cet ambitieux projet, coordonné par l’USR de Lombardie, est soutenu depuis toujours par le Ministère italien de l’Education (MIUR) et par l’Ambassade de France à Rome. Pour favoriser l’émergence de nouvelles compétences professionnelles en améliorant l’existant et en créant de nouveaux profils professionnels, ce projet vise à répondre, à partir des métiers de la mode, aux transformations advenues dans ces branches professionnelles et de faciliter, 15 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode aujourd’hui et demain, l’insertion de jeunes diplômés dans le monde du travail. Dans chacune des régions, une équipe de chercheurs a produit un rapport intitulé « Etude et Recherche sur les Métiers de la Mode et sur les parcours de Formation » avec l’aide de la Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie, pour la Lombardie, et celle de l’Institut Français de la Mode de Paris, pour l’Ile-de-France. Il s’agit d’un corpus d’environ 200 pages portant sur la formation professionnelle, les liens avec le monde du travail, les anciens et les nouveaux métiers de la mode qui constituent, pour le secteur textile-habillement, le point de départ de la comparaison des parcours de formation et des canaux d’insertion professionnelle dans chacune des régions précitées. Souhaitant faire le point sur la situation actuelle et l’analyse des perspectives futures, les trois parties de cette étude chercheront à respecter cette optique, en fournissant ici: 1. la situation du secteur textile-habillement, à l’aide de données économiques ponctuelles, à travers un aperçu du tissu entrepreneurial de la région et de ses productions spécifiques ; 2. les parcours de formation et les métiers de la filière Mode à travers un descriptif des principaux instituts de formation lombards et des formations proposées dans la région, ainsi que leurs débouchés professionnels ; 3. la réflexion sur l’adéquation entre l’offre de formation et les besoins réels des entreprises du secteur. Pour clore cette étude, nous proposons en annexe : a. la synthèse du rapport qui a été produit par le Conseil Régional d’Ile-de-France b. une liste des nouveaux débouchés professionnels offerts par le secteur et les initiatives que les acteurs de la filière Mode mettent en œuvre pour les jeunes générations c. l’accord signé par la Camera Nazionale della Moda Italiana et la Fédération Française de la Couture. 16 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode I / LE SECTEUR TEXTILE-HABILLEMENT 1) DONNÉES ÉCONOMIQUES Ce premier chapitre se propose de présenter la situation économique du secteur textilehabillement en Italie à l’aide d’indicateurs économiques, et de comprendre ainsi la position stratégique de la région Lombardie. Les données économiques et statistiques ci-dessous proviennent de Sistema Moda Italia (Federazione Tessile e Moda) qui est l’une des plus grandes organisations mondiales de représentation des industriels du secteur textile-habillement. En Italie, ce secteur est une composante fondamentale du tissu économique et manufacturier, avec plus de 60.000 entreprises et 510.000 employés. La Fédération a pour vocation de défendre et promouvoir les intérêts du secteur et de ses associés (entreprises ou associations). A ce titre, elle intervient dans la résolution de problématiques liées à la production, d’un point de vue normatif ou commercial, et s’attache à aider les acteurs de l’industrie textile et mode dans leurs actions de promotion et d’internationalisation. Elle est en outre l’interlocuteur officiel des institutions et organisations nationales et internationales du secteur textile-habillement. Nous nous sommes donc tout naturellement tournés vers elle pour obtenir des données essentielles à l’élaboration de cette étude et nous la remercions vivement pour son active collaboration. Second exportateur mondial de textile-habillement après la Chine, l’Italie est également le premier pays exportateur de fils et tissus lainiers, le second exportateur de tissus de soie et enfin troisième exportateur de “maglia”. L’Italie est un fournisseur important en Europe et couvre ainsi environ 12% de l’import français du secteur textile-habillement, 6,6% pour l’Allemagne, 11,4 % pour l’Espagne et 5,9% pour le Royaume-Uni. Bien que son incidence soit encore basse sur des pays comme l’Inde, la Chine ou le Brésil, l’Italie tient une place non négligeable en tant qu’interlocuteur privilégié pour les produits textile-habillement. 17 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Au niveau national, le rôle de ce secteur est important. En 2009 il a contribué à 8,9 % de la valeur ajoutée et à 10,9 % de l’emploi de l’industrie manufacturière nationale. L’incidence des ventes à l’étranger du secteur était quant à elle égale en 2009 à 8% du total des exportations manufacturières. La récession mondiale s’est cependant fortement ressentie sur les résultats globaux de ce secteur si important en Italie. En 2009, le chiffre d’affaire du secteur, après une baisse de -15,4%, est descendu sous le seuil des 50 milliards d’euros. L’export a subi une baisse de -19,7%, mais a tout de même réussi à maintenir un solde positif malgré une réduction de -35,6% en seulement douze mois de temps. Petit à petit, les entreprises italiennes, toutes tailles confondues, ont subi le contrecoup d’une crise mondiale sans précédents avec les conséquences que l’on sait : annulation ou non renouvellement des commandes, baisse de la production et du chiffre d’affaire, nécessité de recourir à des amortisseurs sociaux et dans certains cas à des réductions du personnel. Le nombre des entreprises du secteur quant à lui a subi une forte diminution (-3,7%). En termes de marché du travail, le nombre de travailleurs est descendu en 2009 sous le seuil des 500.000 unités, soit une baisse de 5,1% correspondant à la perte d’environ 26.000 travailleurs. Malgré ces chiffres, la force de travail du secteur textile-habillement représente pour l’année 2009 10,9% de l’ensemble de la force de travail de l’industrie manufacturière italienne (contre 11,3% en 2008), ce qui reste un chiffre important. Une autre donnée essentielle à étudier pour comprendre la situation de crise est le nombre d’heures de «cassa integrazione1» autorisées. Sur la base des données diffusées par l’INPS, plus de 96 millions d’heures de «cassa integrazione» ont été autorisées en 2009, mettant ainsi en évidence une augmentation de 171,1% sur la base annuelle. A titre de comparaison, le nombre d’heures autorisées pour le total des trois années (2005, 2006 et 2007) était de 104,5 millions. L’année 2009 a donc dépassé à elle seule le chiffre atteint durant ces trois années. Cassa integrazione : période de suspension totale ou partielle du rapport de travail, pour cause de réduction ou interruption de l’activité de production, au cours de laquelle est apportée une aide financière aux travailleurs. 1 18 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode La récession mondiale qu’a connue l’année 2009 est la plus importante relevée depuis l’aprèsguerre. Pour survivre à la crise et déjà dans l’optique d’une reprise, le secteur textile-habillement a ainsi mis l’accent sur ses meilleurs atouts : le savoir-faire, l’intégrité de la filière, la flexibilité et la rapidité de production. L’heure est aujourd’hui à la reprise, mais les entreprises italiennes ont encore des difficultés à s’affirmer en Orient, objectif sur lequel elles devraient pourtant se concentrer plus que par le passé afin de développer de manière satisfaisante une politique d’internationalisation désormais incontournable. Au niveau régional, l’impact de la crise s’est articulé de manière plus spécifique. Les régions ont petit à petit vu s’accentuer positivement ou négativement les tendances générales vérifiées au niveau national. Les entreprises des régions de la Campanie et du Val d’Aoste font, dans ce cas, exception car elles ont réussi à rester assez stables. L’impact le plus significatif concerne les territoires où se concentre un grand nombre d’entreprises opérant dans le secteur textile-habillement : - la Lombardie, qui représente l’un des bassins les plus importants en termes de présence de districts productifs dans le secteur de la mode (environ 18 % des entreprises italiennes opérant dans le secteur) a été particulièrement touchée avec une réduction de 5,1% du nombre d’entreprises. La région Lombardie représente 30% de l’export de l’industrie textile-habillement italien. La baisse de l’exportation a été, pour cette région, de -21,4% - la Vénétie, qui compte 11,2% des entreprises du secteur a perdu 4,3% des entreprises - -4% pour l’Emilie Romagne - -3,7% pour le Piémont Les signaux économiques ne permettent pas encore de prédire de manière certaine comment évoluera la situation, et le prix des matières premières textiles, les difficultés d’accès au crédit et la tendance à ne pas investir restent des problématiques importantes. 19 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode En ce qui concerne la demande, la crise a également eu un effet sur le comportement des consommateurs. Le taux de chômage et la faible hausse des revenus font que les consommateurs semblent plus sélectifs dans leurs achats. Mais après les sacrifices effectués lors de la crise, il n’est pas improbable que les consommateurs se réfugient dans des secteurs rassurants tels que ceux du bien-être et de la mode. Pour faire face à la concurrence grandissante, se profilent alors à l’horizon trois défis importants : la nécessité inévitable de redimensionner la capacité productive, le contrôle des coûts et le soutien aux investissements et à l’internationalisation. Sistema Moda Italia illustre une nouvelle vision pour l’industrie textile mode italienne résumée par trois mots commençant par la lettre « V » «Vicini, Veloci e di Valore». En français ces trois termes peuvent être traduits par Proximité, Rapidité et Valeur/Qualité. Trois « V » dont dépend le futur du secteur textile-habillement italien. Certes, les concurrents internationaux peuvent eux aussi faire preuve de proximité et de rapidité, mais l’Italie se différencie sur la dimension Valeur/Qualité, synonyme de savoir-faire, point fort sur lequel elle devra miser afin de rester compétitive. Dans ce contexte, le terme de savoir-faire italien prend toute sa valeur et il est important de le préserver. A l’heure où les consommateurs sont toujours plus attentifs au coût mais aussi à la qualité, l’Italie a un rôle de tout premier plan à jouer. Le secteur textile mode italien produit de la qualité mais aussi des valeurs : valeurs identitaires, esthétiques, éthico-sociales et éco-toxicologiques. Les problématiques de tissus toxiques produits à l’étranger, les nouveaux courants tel que le recyclage vintage de vêtements, le concept de «slow fashion» et le retour en force du «sur mesure» illustrent bien l’existence et l’importance de ces valeurs. Avoir une vision claire et précise des savoir-faire italiens et en assurer la pérennité devient ainsi primordial. Nous nous proposons donc dans cette étude de nous intéresser aux savoir-faire de la région Lombardie afin de découvrir les compétences présentes sur ce territoire. 20 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 2) LE TISSU ENTREPRENEURIAL ET PRODUCTIF DU SECTEUR TEXTILE-MODE EN LOMBARDIE Certaines des provinces lombardes se caractérisent par la présence de districts productifs qui peuvent nous permettent d’identifier les savoir-faire locaux et par là même les compétences professionnelles présentes en Lombardie. Un district productif est un ensemble d’entreprises qui partagent entres elles un système productif et technologique et qui collaborent afin de favoriser leur propre développement et de créer et renforcer leur compétitivité. En Italie les districts productifs se sont développés dans les années 70 suite à une période de crise appelée “crisi della grande impresa”. Après la période de développement économique des années 60, les grandes entreprises ont dû faire face à un ralentissement de l’activité et réagir en commençant à spécialiser leur production, choisissant de la concentrer sur un macro processus productif. Cette solution leur a ainsi permis de bénéficier d’une meilleure économie d’échelle et d’affiner le processus de production pour atteindre un plus haut niveau de qualité des produits finis. A la connaissance, à l’expérience et à la technologie qui constituent le savoir-faire des entreprises du secteur, est ainsi venu s’ajouter la proximité géographique des industries fournissant ainsi une réelle valeur ajoutée au système productif. On recense 156 districts en Italie. Ces districts représentent environ 39 employés pour 100 habitants, dont 15 employés au sein de l’industrie manufacturière. En Lombardie, le nombre de personnes employées dans les districts dépasse les 1.700.000. La Lombardie compte 8 districts du secteur de la mode. Ces derniers emploient plus de 560.000 personnes, soit 32% des employés de ce secteur au niveau national. La notoriété de la ville de Milan comme point de référence de la mode et du Made in Italy , a joué un rôle important dans le développement des districts. 21 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode La carte ci-dessous illustre la position géographique de ces districts sur le territoire lombard. 2. District Serico Comasco 3. District textile de Lecco 4. District habillement « Bergamasca Valcavallina Oglio » 5. District textile « Valseriana » 6. District confection et habillement de la « Bassa Bresciana » 1. District de l’habillement Gallaratese 7. District bonneterie de « Castel Goffredo » 8. District de la chaussure de Vigevano Méta-district de la Mode Méta-district de la mode Située à deux pas des principaux districts lombards, Milan est le coeur du Méta-district de la mode qui se développe sur 126 communes et rassemble un grand nombre d’acteurs : stylistes, modellista, filateurs, producteurs de biens intermédiaires. Si la ville de Milan est systématiquement associée au Made in Italy, c’est qu’elle est la «vitrine» du prêt-à-porter italien et accueille les événements internationaux du secteur. 22 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Giorgio Armani, Versace, Missoni, Prada, Etro, Valentino, Gucci, Trussardi, Ferré, Dolce & Gabbana et Roberto Cavalli en sont quelques exemples. Ce district ne se focalise pas seulement sur le produit fini mais également sur les recherches en amont concernant l’utilisation de certaines fibres, le développement de certains tissus, la recherche des couleurs, de la forme, du style et implique différents acteurs économiques étroitement liés entre eux. Les secteurs productifs présents dans ce Méta-district sont : les machines textiles, le textile, l’habillement, les accessoires, les articles en cuir et la fourrure. Il est composé de 10.000 entreprises dont 70% sont artisanales, et de 4 centres de recherche. Il existe également d’autres réalités au sein du Méta-district de la mode, comme le district de la chaussure de Parabiago, en province de Milan. Ce n’est pas à proprement parler un district sinon une association d’opérateurs du secteur (artisans et industriels). Cette association se réunit entre autre pour aborder la question de la formation en collaboration avec la Villa Corvini, organisme qui dispense des cours de spécialisation notamment dans le secteur de la chaussure. En 2008, le nombre d’entreprises actives dans le secteur de la mode à Milan était de 6.152, ce qui représente 2,1% du total des entreprises italiennes et environ un tiers des entreprises italiennes opérant dans le secteur en Lombardie. Baptisée capitale du shopping, Milan accueille plus de 8.000 activités commerciales du secteur, soit un cinquième du total des entreprises de commerce au détail milanaises et 52 % des entreprises de commerce de gros lombardes. La ville doit également cette réputation à la présence du «Quadrilatère de la Mode», formé par quatre rues que sont Via Montenapoleone, Via della Spiga, Via Manzoni et Corso Venezia. Ces rues du centre historique abritent les plus grands noms du luxe italien et international. On ne peut manquer de rappeler également qu’après Shanghai, c’est Milan qui aura l’honneur d’accueillir la prochaine Exposition Universelle, en 2015. Le thème choisit par la capitale lombarde est «Nourrir la planète, Energie pour la Vie». EXPO Milano 2015 mettra en lumière la tradition, la créativité et l’innovation dans le secteur de l’alimentation, en plaçant au cœur des débats le droit à une alimentation saine, sûre et suffisante pour l’ensemble de la planète. 23 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Ainsi, durant 6 mois Milan sera sous les feux de la rampe, une occasion exceptionnelle pour la ville de se montrer sous son plus beau jour afin de mettre en valeur ses savoirs faire et traditions. Dans cette optique, un ambitieux projet est en cours de réalisation. En effet, une «Cttà della Moda», est en train de voir le jour dans les quartiers de Garibaldi et Repubblica, dans le centre de Milan. Le projet prévoit entre autre la création d’un Musée de la Mode et d’un pôle universitaire (en collaboration avec les Universités Bocconi, Cattolica et Politecnico), ainsi que la construction de showrooms, boutiques et espaces pour les manifestations du secteur. Les structures milanaises sont par ailleurs le théâtre des principaux évènements et salons des secteurs Design et Mode comme White, Mifur, Milano Moda Uomo, Milano Unica, Milano Prêt-à-Porter, Moda Prima, Micam, Salone Internazionale del Mobile, et Fuori Salone auxquels s’ajoutent les semaines de la mode. Il n’est donc pas étonnant de constater que les entreprises milanaises représentent la part la plus importante dans les adhésions auprès des associations de secteur telles que la «Camera Nazionale della Moda», «Federtessile», «Assofibre» et «Assolombarda». Les autres principaux districts de la région sont : 1. District de l’habillement «Gallaratese» (VA) Etendu sur 9 communes lombardes, il est avantagé par la présence sur le territoire d’une filière de production intégrale, consacrée à la filature, au tissage, à la «nobilitazione tessile» (finition, teinture et impression) pour finir par la fabrication du vêtement qui représente un «know how» territorial en termes de connaissances, expériences et technologies. La moitié de la production est destinée à l’exportation. Ce district fait partie du Méta-district de la mode et se trouve au cœur de la filière de production textile-habillement de Varèse autrefois appelé «Asse del Sempione». 24 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Environ 12.460 entreprises opèrent dans ce district pour un total de 51.938 employés. Parmi ces entreprises, 2.969 sont manufacturières et emploient 21.439 personnes. 350 entreprises locales sont dédiées à la division «fabrication d’articles d’habillement», avec presque 2.000 employés. L’entreprise la plus célèbre ayant vu le jour au sein du district est Missoni. Née dans les années 50, la marque est mondialement connue pour son travail de la maille, matière qu’elle a su révolutionner grâce à l’invention de nouvelles techniques (en utilisant des machines utilisées pour la production de châles), et à un esprit créatif et innovant (utilisation de la couleur). Autre entité recensée à Busto Arsizio, en province de Varèse, le Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento S.p.A., aussi appelé Centrocot. Il naît en 1987 de la volonté des associations d’entrepreneurs, des associations de catégorie et des syndicats, des organismes publics (Chambre de Commerce, Province, Mairie) et des établissements de crédit du territoire. Sa mission est de soutenir les entreprises de toute la filière du secteur textile-habillement, en leur fournissant des services spécialisés. Le Centrocot est constitué de bureaux, de laboratoires pour la recherche et l’expérimentation ainsi que de salles pour la formation. Plus de 60 personnes y sont employées, et des experts peuvent intervenir sur toutes les activités techniques ainsi que pour apporter un service de conseil. Parmi les quelques 5000 petites et moyennes entreprises qui font appel aux services de Centrocot, une grande partie se concentre dans la zone textile de l’«Asse del Sempione», dans les provinces de Varèse et de Milan. 2. District Serico Comasco (CO) Ce district est spécialisé dans la production de tissus (en particulier pour l’habillement féminin) et d’accessoires de mode comme les foulards, écharpes, cravates et châles principalement en soie. Les 731 entreprises réparties sur 27 communes couvrent toutes les phases du processus productif. Ce sont en majorité de petites entités hautement spécialisées et flexibles qui produisent de la très bonne qualité. Les compétences sont en effet importantes dans le travail du tissu. 25 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Un haut niveau de technologie dans les «process» et l’utilisation de fibres innovantes a permis à ce district de renouveler sa production. En proposant toujours plus de services, il a par ailleurs pu maintenir ses rapports avec une clientèle haut de gamme. Ce district dispose d’un laboratoire expérimental sur la soie «laboratorio della stazione sperimentale per la seta» qui exerce une activité de recherche et d’expérimentation dans le domaine textile en collaboration avec les entreprises et instituts italiens mais aussi étrangers. Ce laboratoire a aussi pour but de favoriser la formation professionnelle des techniciens du secteur textile à tous niveaux en organisant des cours de base, des stages formatifs, des bourses d’étude et d’apprentissage mais aussi par l’organisation de cours de formation pour les demandeurs d’emploi soutenus par la région Lombardie, le Fond Social Européen et par le Ministère du Travail. 3. District textile «del lecchese» (LC) Distribuées sur 9 communes, les 170 entreprises de cette zone se sont spécialisées dans la production de tissus pour meubles d’intérieur (jacquard et velours). Hautement spécialisée, réactive et flexible, cette réalité a petit à petit conquis les marchés du monde entier en se faisant reconnaître notamment par des standards de qualité élevés, une innovation toujours présente et un fort enracinement territorial. Les 30 principales entreprises ont en moyenne 86 employés et réalisent 86% de la production. Ce district produit la moitié du tissu pour meubles d’intérieur au niveau national et un pourcentage non négligeable de tissus pour les intérieurs d’automobiles. 60% de la production est destiné à l’exportation. De nombreux programmes et projets sont dédiés au développement et à la promotion du district. La manifestation «Aziende Aperte» (portes ouvertes des entreprises) est par exemple un événement national qui a pour but de favoriser la rencontre entre le public (principalement écoles et institutions) et les employés du district. 26 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Sont également à l’étude des plans de formation et d’orientation professionnelle afin de stimuler l’embauche et de mieux orienter les jeunes vers ces spécialisations. Un CD-ROM a même été réalisé afin d’illustrer et de présenter l’histoire, la tradition et le travail du district de Lecco lors de rencontres formatives avec des écoles ou délégations étrangères. Ces initiatives sont un exemple à suivre pour améliorer l’orientation des jeunes mais aussi pour enseigner au public tout comme aux professionnels italiens ou étrangers ce qu’est en substance le Made in Italy. 4. et 5. District de la «Bergamasca-Val Cavallina-Oglio» et district textile de «Val Seriana» Ces deux districts font partie de la même zone. Le district Bergamasca-Val Cavallina-Oglio, qui s’étend sur 26 communes de la Province de Bergame et de Brescia, comporte deux filières : la confection d’articles d’habillement et la préparation de teintures pour fourrures et la fabrication de meubles et accessoires (filière qui n’intéresse pas cette étude). L’artisanat tient une place importante. Le district présente une forte activité manufacturière et environ un quart des employés travaille dans l’industrie textile ou la confection d’articles. Le district textile de Val Seriana, qui recouvre 10 communes de la province de Bergame, se réclame d’une tradition textile profondément enracinée dans la ville de Bergame, où le travail de la soie représente depuis des siècles la première ressource économique de la province. A partir des années 60, la production textile a pris une dimension industrielle et le secteur s’est spécialisé dans le textile basé sur le filage de type coton, de confection d’articles en tissu, d’article d’habillement et de confection de tapis et moquettes. Ce district est caractérisé par la présence d’une main d’oeuvre très spécialisée et peu scolarisée et par la présence d’entreprises de grande et petite taille qui cohabitent très bien et participent à l’ensemble du processus productif. 27 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Ces dernières années, le district a perdu un certain nombre de postes de travail, principalement dans le secteur de la confection. Entre la Vallée de Calepino et la Vallée de l’Oglio est également présent un district spécialisé dans la production de boutons. Les entreprises sont réparties sur 14 communes entre les provinces de Bergame et de Brescia, et produisent boutons mais aussi fermetures Eclair, parapluies, perruques ainsi que les machines de production correspondant à ces produits. Les entreprises de ce district sont les plus importants fournisseurs mondiaux d’accessoires pour la mode et représentent 60% de la production nationale du secteur. Environ 40% de la production locale est destiné à l’export. 6. District confection et habillement de la Bassa Bresciana Le district de la Bassa Bresciana est spécialisé dans la confection, l’habillement et la préparation de teinture pour fourrures. Il s’étend sur une superficie de 210 km2 qui relie 12 communes. Un des phénomènes les plus intéressants est né en 2002 dans la Province de Brescia : Machina Lonati Fashion and Design Institute est le fruit d’une initiative conjointe entre la Fondazione Adele e Cav. Francesco Lonati et la Vincenzo Foppa Società Cooperativa Sociale. Le Groupe Industriel Lonati détient actuellement le leadership mondial sur le marché des machines pour l’industrie de la mode (l’entreprise est internationalement reconnue notamment pour sa technologie seamless, confections sans coutures). La Vincenzo Foppa Società Cooperativa Sociale est quant à elle une réalité formative, qui depuis de nombreuses années encourage les activités d’éducation envers un public très large. Premier exemple en Italie d’institut d’alta formazione professionnelle orienté vers la recherche appliquée, Machina Lonati Fashion and Design Institute a été créé pour sceller l’alliance entre entreprises et formation. C’est un cursus triennal post baccalauréat, calqué sur le modèle universitaire. Le succès de Machina Lonati Fashion and Design Institute est dû à son interaction constante avec le monde du travail, l’institut formant en effet des professionnels qualifiés dont les compétences sont demandées par les entreprises. 28 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 7. District de bonneterie de Castel Goffredo (MN) 280 entreprises sont présentes et réparties sur 18 communes. La production locale représente 70% de la production italienne et 30% de la production européenne (chaussettes et collants pour femme en particulier). Dans ce district sont présentes des marques leader comme GoldenLady, Sanpellegrino, Filodoro et Levante. Plus de la moitié de la production est destinée aux marchés étrangers. Les points forts de ce district sont la culture, les connaissances technologiques, l’identification des services spécifiques, la main d’œuvre spécialisée et la présence d’un centre qui offrent aux entreprises une assistance technique, formative et commerciale. A l’heure actuelle ce district produit environ 75 % de la production totale italienne de chaussettes/bas/collants pour femme, 60% de la production européenne et 30% de la production mondiale. Les grandes entreprises citées précédemment (Calzedonia, Golden Lady etc..) ont leur siège dans ce district, tout comme de plus petites réalités familiales qui travaillent pour le compte de tiers. La délocalisation a toujours réussi à être évitée grâce à une main d’œuvre à bas coût et une forte automatisation des processus de production. Cependant certaines phases du processus comme l’assemblage et la couture sont, dans certains cas, délocalisées à l’étranger (pays de l’Est en particulier). Ce district s’est longtemps concentré sur le développement et l’amélioration des processus de production au détriment des aspects commerciaux, marketing et de gestion qui constituent pourtant des compétences fondamentales. Les dynamiques ont changé depuis et le district a ainsi mis l’accent sur des stratégies marketing et de communication plus centrées sur le produit, la marque et sur le contrôle des canaux commerciaux et de distribution qui vont aujourd’hui jusqu’à la grande distribution et à la distribution organisée. 29 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 8. District de Vigevano (PV) Historiquement le district de Vigevano est l’un des plus anciens de la région Lombardie. Important centre textile pendant des siècles, il s’est, à partir du XIXe siècle, spécialisé dans le travail des chaussures. Si le travail de la chaussure était à l’époque artisanal, il s’est bien entendu industrialisé petit à petit à partir de la moitié du XIXe siècle. Ce district mixte est spécialisé dans la production de chaussures, sacs et autres articles en cuir et a développé une production de machines dédiées à leur fabrication. Localisé entre Novara (en Piémont), Milan et Pavie, il comprend 618 entreprises, 374 concernant la chaussure et 244 concernant la fabrication de machines. Comme nous l’avons exposé, la région Lombardie comporte un grand nombre d’entreprises et de districts qui représentent une partie importante du savoir-faire italien de la mode. Certains districts, comme ceux de Lecco ou Côme, accordent une place importante à la promotion et la transmission de la tradition et du savoir-faire local. La tradition et le savoir-faire ont plus que jamais leur place dans les créations dites Made in Italy et en justifient d’ailleurs l’appellation. La Federazione dei Distretti Italiani est une fédération de districts industriels et productifs présents en Italie. Elle naît en 1994 avec deux partenaires principaux qui sont Confindustria et Unioncamere. Aujourd’hui, la Fédération rassemble environ 50 des districts industriels et productifs les plus représentatifs du système économique, qui comptent plus de 75.000 entreprises, 489.000 employés et réalisent un chiffre d’affaire de 67 milliards d’euros. Les principaux secteurs du Made in Italy font partie de la fédération : textile, lainier, agroindustriel, ameublement, énergie, habillement, accessoires de mode, etc... De cette Fédération naît L’Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, banque de donnée des districts présents sur le territoire italien. Cet instrument rassemble les partenaires de référence du secteur dans le but de créer une source d’information unique et constamment mise à jour sur la réalité des districts en Italie. 30 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Dans le premier rapport des entrepreneurs de l’ «Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani» (publié en 2010), sont mis en évidence les axes vers lesquels devraient se diriger les districts pour se développer au mieux. Ils préconisent notamment une plus grande formation technique des futurs professionnels du secteur mode, et ce afin de continuer à véhiculer les valeurs du Made in Italy. Le thème de la globalisation et la problématique de la traçabilité des produits achetés par le consommateur sont d’actualité depuis longtemps. En est témoin la loi sur l’étiquetage Made in Italy qui, après accord de l’Union Européenne, est active depuis le 1er octobre 2010 pour les produits textiles, en cuir et pour les chaussures. La loi prévoit l’obligation de faire figurer sur les étiquettes le lieu d’origine pour chaque étape de production. Ainsi l’étiquetage Made in Italy n’est consenti que pour les produits finis pour lesquels les diverses étapes de production sont réalisées majoritairement sur le territoire national : à savoir au moins deux étapes de production doivent avoir été réalisées en Italie, dont la traçabilité doit être assurée et donc vérifiable. Cette nouvelle loi a deux grands objectifs : permettre aux acheteurs une consommation plus «éclairée» à partir du moment où ils ont connaissance de la provenance des produits, et donner aux entreprises le moyen de valoriser leurs produits faits en Italie selon les savoir-faire locaux. Le retour à la valorisation de la technique, de la tradition et de la culture artisanales semble donc être la clé du futur développement des districts. La préservation du Made in Italy et son amélioration dépendent également de la formation des ressources humaines du secteur. Bien qu’une grande partie des compétences s’acquière par l’expérience acquise dans la fonction, il est également indispensable de s’assurer que les formations scolaires mais aussi professionnelles proposées sur le territoire soient satisfaisantes, et correspondent aux besoins des entreprises lombardes. Le rôle de l’apprentissage, des stages et de la formation est donc essentiel. La deuxième partie de cette étude se propose de donner un aperçu des formations existantes en région Lombardie et d’en étudier les débouchés professionnels. 31 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode II / LES PARCOURS FORMATIFS ET LES METIERS DU SECTEUR MODE EN LOMBARDIE Afin de poser les bases de l’étude, il est apparu logique de partir de l’«existant», soit une base de données rassemblant la majorité des instituts, publics et privés, dispensant des formations dans le secteur mode en région Lombardie. Dans cette optique, nous avons contacté divers organismes référents dans le domaine, ainsi que les partenaires du projet Comenius Regio. Il existe une multitude de formations dans le secteur textile-habillement, certains instituts sont accrédités par la région et d’autres non. 1) LES PARCOURS FORMATIFS PROFESSIONNELS : UN SYSTÈME EN ÉVOLUTION Il est important avant toute chose de comprendre la complexité de l’offre formative sur le territoire : les informations fournies ci-dessous présentent de manière synthétique le système éducatif national et le système de formation professionnelle de la région Lombardie. 32 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 2) ANALYSE DE L’OFFRE FORMATIVE EN LOMBARDIE En région Lombardie sont proposées plus de 240 formations dans le secteur mode dispensées par 45 instituts pré et post-baccalauréat qui sont soit publics (nationaux ou régionaux) soit privés. Le «Repertorio sull’education nel settore tessile e moda in Italia» produit par Sistema Moda Italia et l’Université Luigi Bocconi, ainsi que les autres sources d’informations consultées, nous ont permis de recenser le nombre de cours de formation mode proposés en région Lombardie. La carte ci-dessous présente la distribution géographique de ces instituts par province. 33 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode La plus grande partie des formations se situe dans la province de Milan, suivent ensuite les provinces de Bergame, Lodi, Varèse, Côme, Brescia, Mantoue, Crémone et enfin Lecco. Aucune formation n’est en revanche recensée dans les provinces de Sondrio et Monza et Brianza. Les instituts de l’alta formazione (formation de niveau post-baccalauréat) sont en majorité privés, la formation de niveau pré-baccalauréat est en revanche majoritairement publique. Il existe également des formations proposées à un public adulte (chômeurs ou non) et qui ont en général une durée plus courte, comme par exemple les «corsi brevi di riqualificazione». Le graphique ci-dessous donne un aperçu des principales formations réparties par secteur Les typologies de formation 8% 5% 2% 2% 35% 11% 13% 24% Stylisme/Design Modellista/Couturier Marketing/Communication Expert textile Administration/Management des entreprises du secteur Commerce NC Produit/Production Données : CFCII Comme nous pouvons le constater, les formations les plus représentées sont celles de stylisme/design (35%), de modellista/couturier (24%), et de marketing/communication (13%). La formation pré-baccalauréat a une durée de 3 à 5ans, l’alta formazione de 2 à 3 ans, les masters ont en revanche une durée plus brève, de 6 mois à 1 an tout comme les autres formations réservées aux adultes. 34 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Au travers d’un questionnaire et de rencontres sur le terrain, il a été possible d’obtenir des informations sur les principaux acteurs de la formation en Lombardie. Ci-dessous le questionnaire utilisé pour l’alta formazione les instituts Domus Academy, NABA, Istituto Secoli, pour la formation pré-baccalauréat, les instituts IIS Bernocchi et Caterina da Siena. 35 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Ce recueil de données nous a permis de mettre en lumière les principales caractéristiques de l’alta formazione et de la formation de niveau pré-baccalauréat. • La formation pré-baccalauréat La formation pré-baccalauréat, comme vu précédemment, est majoritairement publique. L’offre formative proposée aux étudiants lombards à la sortie du collège (cf. présentation page 39 de ce rapport) se divise en deux catégories : le système d’instruction national (regroupant lycées, instituts professionnels, instituts techniques) et le système régional d’instruction et formation professionnelle. Ce que l’on peut en retenir, c’est que les formations de niveau pré-baccalauréat apportent aux élèves, quelles que soient les matières étudiées, des connaissances orientées sur la technique. Une vision des métiers plus concrète et pratique donc, alliée à un programme d’enseignement général obligatoire (cours d’italien, de mathématique, d’histoire, etc.). Les formations pré-baccalauréat apportent aux étudiants qui souhaitent ensuite poursuivre leurs études un excellent bagage de connaissances. Les élèves sortant de ces formations sont en effet très bien préparés et connaissent en général un fort taux de réussite au sein des Universités ou établissements de l’alta formazione. • La formation post-baccalauréat (alta formazione) L’alta formazione, représentée par les universités et écoles post-baccalauréat, offre principalement des formations dans le domaine du design et du stylisme. Elle est en majorité privée. Ce statut lui confère une grande autonomie dans le choix de son offre de formations, pouvant ainsi s’adapter rapidement aux mutations du secteur et aux nouvelles tendances (en créant de nouvelles formations et en mettant à jour les formations existantes). Elle peut également s’aventurer sur le terrain de la recherche et de l’expérimentation. Autre point fort, l’envergure internationale des instituts qui maintiennent des liens étroits avec des universités ou écoles étrangères, comme le font l’Accademia di Belle Arti di Brera, l’Accademia di Belle Arti di Bergamo, l’Accademia di Belle Arti di Brescia LABA , l’ Accademia 36 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode di Belle arti di Brescia Santagiulia2, et les universités comme IULM, Luigi Bocconi, Politecnico, etc…NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano), par exemple, fait depuis peu partie de Laureate International Universities, un network international de plus de 50 instituts accrédités. La dimension internationale est également représentée par la présence d’élèves étrangers au sein des écoles. Cette image multiculturelle est indispensable aux établissements car elle est synonyme de qualité, d’avant-garde et de dynamisme. Enfin, l’alta formazione bénéficie en règle générale d’un meilleur contact avec le monde du travail. Cela s’explique d’une part par le fait que ses étudiants ont atteint un niveau de formation élevé et sont donc plus aptes à réaliser des missions importantes lors de stages en entreprise. D’autre part, les écoles de l’alta formazione sont plus souples en ce qui concerne les périodes de stage, et peuvent plus facilement s’adapter aux exigences des entreprises. Enfin, il faut ajouter que les jeunes diplômés de ces écoles seront les futurs professionnels du secteur, les entreprises sont donc naturellement plus intéressées à collaborer avec les établissements afin de repérer les jeunes talents. Pour compléter notre vision de l’offre formative, il est également essentiel de connaître les entités et organisations qui apportent leur collaboration au monde de la formation. • La Piattaforma Sistema Formativo Moda La Piattaforma Sistema Formativo Moda réunit les instituts de formations, académies et universités du territoire italien qui proposent des parcours de formations relatifs au secteur de la mode. La P.S.F.M a pour vocation de mobiliser les instituts de formation de la région lombarde et de tout le territoire national afin d’être l’interlocuteur des institutions et le support médiatique et structurel des nouvelles générations: les designers mais aussi toutes les autres professions, de l’artisanat au management, qui contribuent de manière significative au système mode italien. Les Ecoles de Baux arts citées ont participé au congrès intitulé Internazionalmente con Arte organisé par la Direction Générale des Affaires Internationales du Ministero dell’Università e della Ricerca et l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia au sein de l’Accademia di Brera, le 7 octobre 2010. 2 37 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode L’information est l’un des pivots de l’activité de l’association qui mise tant sur la communication interne qu’externe pour garantir une offre de formation en ligne avec les besoins réels des entreprises italiennes et internationales. Les pôles de Milan, Rome, Venise et Florence représentent l’excellence de la formation mode en Italie et attirent des étudiants du monde entier. Nombreuses sont les initiatives que la Piattaforma a mises en place par le passé : dans le cadre d’événements de renom comme celui de MilanoVendeModa par exemple, ou créés de toutes pièces comme l’événement Feed on Fashion en juin 2008 qui s’est concentré en particulier sur le thème de la médiatisation des jeunes talents et de la formation gratuite dans la mode. Les principaux objectifs de la Piattaforma sont: - favoriser la rencontre, au travers de la création d’une plate-forme, des besoins des entreprises en termes d’emploi avec les profils professionnels signalés par les écoles et instituts de formations - s’assurer que ces profils professionnels soient en ligne avec les besoins du marché de l’emploi de la filière mode - mettre à jour les profils et compétences du Quadro Regionale degli Standard professionali (répertoire régional utilisé pour la gestion des compétences) en développant et en améliorant les compétences transversales - développer l’entreprenariat et la création de start-up - contribuer à l’échange d’idées et à la communication au sein de la filière mode. • Le Pôle de la Mode Les Pôles de formation naissent par secteurs sur des territoires bien définis et ont comme objectif de fournir au niveau post-baccalauréat des profils et compétences de haut niveau aptes à répondre aux besoins des entreprises. Un des exemples les plus saillants est représenté, pour le secteur de la Mode, par le pôle Gianfranco Ferré qui a exercé son activité entre 2004 et 2009. Ce pôle a eu son siège auprès de l’I.T.C.G. Dell’Acqua (qui était chef de file du pôle), de l’I.P.S.I.A. Bernocchi et de l’ACOF Olga Fiorini de Busto Arsizio et a collaboré avec l’Université Carlo Cattaneo de Castellanza, l’EIDOS 38 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode de Milan, Eurolavoro et Euroimpresa de Legnano, le Centre de formation professionnel Paullo de la Province de Milan, le Centre de services Villa Corvini de Parabiago, agence de formation de la province de Varèse. Le pôle était constitué d’un réseau de partenaires – entreprises, établissements scolaires et associations - opérant dans le secteur de la Mode et de l’ «Italian Style». Sa mission était de définir les exigences des opérateurs économiques du territoire afin de proposer des projets de formation capables de répondre aux besoins des entreprises du secteur en termes de figures professionnelles. Ces efforts ont abouti à la réalisation, par exemple, de deux parcours de formation inédits : “ Tecnico superiore commerciale per il marketing della moda e dell’Italian style 3” et “Tecnico superiore per il disegno, la progettazione e l’ideazione di nuovi prodotti nella filiera della moda e dell’Italian Style 4”. Témoignant de la volonté de faire rencontrer, de manière plus concrète, le domaine de la formation avec le monde des entreprises, le pôle Gianfranco Ferré a joué un rôle tellement exemplaire qu’il a ensuite donné naissance au Polo Formativo della moda e dell’Italian Style et, par filiation indirecte, au Polo della Calzatura. Ce dernier se configure comme un cursus supérieur de spécialisation dans le secteur de la chaussure qui fait référence au district de production de Parabiago. • Les Fondations Certaines fondations, qui ont dans leur statut une mission formative et collaborent avec les acteurs de la formation, méritent pour autant d’être citées dans cette étude. La fondation Altagamma et la fondation Gianfranco Ferré en sont deux exemples. La Fondazione Altagamma, créée en 1992 et présidée par Santo Versace (Président de l’entreprise Gianni Versace S.p.A.), réunit des entreprises italiennes de renommée 3 Cette figure professionnelle collabore avec des entreprises sur l’étude de projets et de stratégies à mettre en place pour des produits et pour les marchés auxquels ils sont destinés, ainsi que sur la réalisation de politiques commerciales et promotionnelles de vente. 4 La mission première de ce professionnel est le développement de nouveaux produits ou de nouvelles lignes de produits, en utilisant notamment les nouvelles technologies informatiques. 39 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode internationale qui opèrent dans le domaine des biens de luxe. Ces entreprises représentent la culture et le style italiens et se distinguent par leur capacité à innover et par la haute qualité de leurs produits et services. La mission de la Fondation est ainsi de promouvoir l’industrie italienne d’excellence, et par là même la culture et les savoir-faire qui en sont à l’origine. Ses différents domaines d’action sont la communication (interne, externe, networking, ...), la promotion et le développement international (promotion de l’excellence italienne, initiatives commerciales coordonnées), les relations institutionnelles (en Italie et en Europe), la protection de la propriété intellectuelle, les études et recherches, et enfin la formation. En effet un des objectifs d’Altagamma est de promouvoir, en Italie et à l’étranger, les figures professionnelles spécialisées dans la gestion du marché du haut de gamme, et de former continuellement les managers des entreprises membres de la Fondation sur des aspects spécifiques du secteur. Depuis 2001 la Fondation propose à cet effet un « Master in Fashion, Esperienze & Design Management » (MAFED), dont les cours sont dispensés auprès de l’Université Luigi Bocconi. Parallèlement à ce Master, depuis 2003 sont proposées les «Journées de Formation Altagamma», une série de séminaires réservés aux managers des entreprises membres de la Fondation. La Fondazione Gianfranco Ferré a pour vocation la conservation et la mise à disposition du public - et notamment des établissements, des universités et des écoles de formation du secteur mode - le patrimoine du styliste (vêtements, dessins, photographies, textes, etc.). Ceci afin de promouvoir et développer des activités cohérentes avec «la philosophie» de Gianfranco Ferré, soit sa conception de la mode et de l’esthétique. Gianfranco Ferré s’est toujours engagé à mettre son expérience au service des jeunes élèves du secteur, enseignant dans des établissements comme la Domus Academy ou au Politecnico. Il n’est donc pas étonnant qu’une des principales actions menées par la Fondation concerne la formation des jeunes, soit de façon directe, soit en collaboration avec d’autres institutions, avec la possibilité d’obtenir des bourses d’études et des contrats à projet pour la recherche. 40 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 3) PRINCIPALES PROFESSIONS DU SECTEUR TEXTILE-HABILLEMENT EN LOMBARDIE Le secteur textile-habillement présente une grande variété de métiers qu’il n’est pas toujours facile de répertorier, car ces professions peuvent avoir des intitulés différents dans le monde du travail ainsi qu’au niveau de la formation. En effet, les instituts et les institutions bénéficient d’une certaine liberté dans le choix de la dénomination des métiers auxquels conduisent leurs formations. D’où le choix de nous focaliser sur les métiers les plus représentatifs du secteur, parmi lesquels figurent les profils «emblématiques» du couturier ou du modellista, mais également des professions plus récentes nées pour répondre aux nouvelles exigences du marché. LE MODELLISTA Une figure professionnelle que la rémunération alléchante ne rend pourtant pas facile à repérer. Le modellista occupe une fonction stratégique dans les entreprises du secteur de la mode. C’est lui qui fait naître le produit en se basant sur l’idée virtuelle, qui lui donne naissance. Il constitue l’étape charnière entre le design et le produit. Le modellista réalise le modèle sur la base de l’esquisse du styliste en conservant l’idée, en garantissant les caractéristiques techniques du vêtement afin qu’il puisse être porté tout en prenant en compte les contraintes productives de l’entreprise. Il supervise la réalisation du prototype afin de garantir la reproduction industrielle, il indique comment devra être découpé le tissu, quelles seront les mesures des différents éléments qui constitue le produit et comment il devra être. Pendant longtemps le modèle était conçu à la main, mais l’arrivée des nouvelles technologies a changé les méthodes de travail et l’outil informatique est de plus en plus utilisé. Le dessin du styliste est ainsi transformé en modèle graphique et transféré en mode digital (ou papier). Le modellista procède aux modifications par l’intermédiaire de softwares (tel Cad) ce qui représente un gain de temps. Une fois le prototype réalisé, les échantillons sont produits et l’essayage du vêtement peut enfin être effectué. 41 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Les formations pour devenir modellista commencent dès le niveau pré-baccalauréat et/ou par le biais de spécialisations post-baccalauréat. Les stages en entreprise sont ensuite indispensables afin d’apprendre la technique auprès de professionnels. Le modellista collabore étroitement avec le chef de produit, le styliste, le responsable des échantillons, de la découpe et doit ainsi être capable de travailler en équipe. Il doit en plus posséder des compétences créatives et techniques, connaître les processus d’industrialisation, l’analyse des coûts, les machines utilisées pour la confection, les tissus, cuirs, fibres et accessoires. Peu connue du public mais de première importance pour les professionnels du secteur, la figure du modellista trouve des opportunités professionnelles principalement au sein des entreprises du prêt-à-porter et dans des segments bien spécialisés comme ceux de la mode enfant ou la lingerie. LE SARTO/ COUTURIER La figure de sarto est très recherchée, malgré cela peu de jeunes s’orientent vers cette profession. Cette perte de main d’œuvre qualifiée, qui a commencé dans les années 60, provoque désormais un problème important de renouvellement des générations. Le risque est aujourd’hui celui de perdre un grand patrimoine qui a donné vie à la haute couture italienne. Ce métier nécessite des années d’apprentissage et d’expérience. Il est donc recommandé de suivre une formation de «sartoria» dans une école de haut niveau afin de posséder une base solide, à laquelle viendront immanquablement s’ajouter des années de pratique sur le terrain afin d’apprendre les savoir-faire du sur mesure à l’italienne. Comme beaucoup de professionnels le soulignent, la passion du métier est une caractéristique importante pour pouvoir exercer cette profession qui demande beaucoup de sacrifices. Bien que le métier de sarto ait évolué dans la technique, la découpe et la typologie de tissus utilisée, l’apprentissage du métier doit passer par l’apprentissage des techniques artisanales de base : apprendre à coudre à la main par exemple. La créativité, qui ne s’apprend pas, est également un requis fondamental. Un sarto compétent n’aura pas de difficultés à l’heure actuelle en Italie à trouver un emploi qui 42 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode sera, de plus, bien rémunéré. LE STYLISTE Designer ou styliste, l’une ou l’autre des appellations recouvrent une même réalité, un même métier. Il est celui qui, en amont, après une période de recherche, propose l’idée maîtresse qui inspirera toute la collection. Sa tâche principale est de créer les pièces, en choisissant les tissus, les modes de tissage et de couture, et en esquissant les possibles accessoires du vêtement. C’est un créatif qui sait capter les tendances, ou plutôt les devancer, les deviner. Si avant il travaillait essentiellement au crayon, il doit aujourd’hui savoir utiliser les nouvelles technologies pour dessiner ses collections. L’utilisation de l’ordinateur représente dans ce cas là un gain de temps et la possibilité de travailler à distance. Une fois le croquis terminé, le styliste doit vérifier la réalisation du prototype, afin qu’il corresponde à l’idée originale. Tout comme le modellista, le styliste peut se spécialiser, et concevoir des modèles pour femme, homme, enfant, maille, lingerie, accessoire, chaussure, ou encore pour l’industrie textile. Le designer/styliste peut aussi bien travailler pour sa propre maison pour laquelle il imagine et crée les vêtements qui porteront donc son nom, ou travailler pour le compte de différentes entreprises, comme un «consultant» en style. Mais quelque soit son cadre de travail, son rôle n’est jamais isolé, il opère en collaboration avec toutes les figures professionnelles de l’entreprise, du modellista au responsable marketing, du cool hunter au responsable production. Si par le passé le styliste était une figure à part dans l’entreprise, qui bénéficiait d’une grande liberté pour créer, il n’en va plus de même aujourd’hui. Il doit pouvoir adapter sa créativité aux nombreuses et nouvelles exigences de la filière mode et du marché en règle général. Il n’est pas rare de voir des stylistes déjà insérés dans le monde du travail retourner dans les écoles afin de se former sur les techniques de fabrication des vêtements. Ce doit donc être un profil complet, avec des connaissances/compétences transversales : évidemment un sens esthétique prononcé et une grande créativité, conjugués à une bonne base technique pour comprendre comment se fabrique le vêtement, et une vision globale des processus de production. 43 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode LE FASHION STYLIST A ne pas confondre avec styliste, le fashion stylist travaille comme freelance ou employé pour une rédaction de journal ou une marque. Par exemple, il est celui qui choisit les vêtements et les accessoires lors d’une séance photo pour un magazine de mode. Il peut également s’occuper de l’image des marques à l’occasion de défilés ou évènements, en gérant la partie opérationnelle de recherche du lieu, de la mise en scène, du choix des vêtements à insérer dans le défilé, et toute la gestion des équipes (maquilleurs, coiffeurs). Le fashion stylist freelance travaille par le biais d’une agence qui reçoit les contrats de la part des marques. Il doit se constituer un book de photographies qui documente son travail. Ses qualités fondamentales sont la créativité, la prédisposition au travail de groupe, et la culture de l’image. LE COSTUMIER Le costumier collabore avec la régie dans le cadre de la production d’un film, d’une pièce de théâtre ou d’un spot télévisé. Il doit connaître l’histoire du théâtre et du costume, et approfondir ces connaissances par des recherches d’archives en fonction de l’époque sur laquelle il doit travailler. Après un diplôme de spécialisation, le costumier démarre en général sa carrière comme assistant sur un set cinématographique ou théâtral. LE PRODUCT MANAGER Le product manager est une figure clé de la fonction marketing. Il s’occupe de la vie commerciale du produit, coordonne les différentes phases de la conception du produit jusqu’à sa vente. Il définit les objectifs, les stratégies et les actions nécessaires à la réalisation du produit et à sa commercialisation, analyse tous les indicateurs de rentabilité, choisit les canaux de distribution les plus appropriés et les instruments de promotion les plus adaptés. Pour ce faire il doit connaître les stratégies de marketing, de visual merchandising et d’analyse statistique mais aussi les techniques de ventes, les techniques commerciales et maîtriser parfaitement les caractéristiques de son produit. La connaissance de langues étrangères est bien souvent nécessaire pour cette fonction. 44 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode La majorité des personnes recouvrant le rôle de product manager possède une formation supérieure «tecnico-scientifico» ou en économie qu’il est conseillé de compléter par un master ou un cours de spécialisation. La maîtrise des systèmes informatiques et de communication est demandée. La figure de product manager est assez recherchée principalement par les grandes entreprises multinationales ayant des canaux de distribution commerciale importants et diffus. LE BUYER Le buyer est celui qui achète les matières premières et les produits semi-finis, s’il est embauché par une entreprise de production, ou les produits finis, s’il travaille auprès d’une entreprise de distribution. Au sein de l’entreprise, il gère l’approvisionnement en biens et en services nécessaires au déroulement de l’activité et constitue pour cela un réseau de fournisseurs. Il repère les meilleures offres commerciales et négocie les conditions d’achats. Il travaille en étroite collaboration avec le product manager et le chef de production. Son champ d’action pouvant être au niveau de marchés internationaux, il est donc important qu’il maîtrise les langues étrangères ou tout du moins l’anglais. La connaissance des matières premières, des standards de qualité et du produit fini est indispensable pour recouvrir cette fonction. Les compétences administratives, de gestion et techniques sont également requises. De formation supérieure, il possède des connaissances en économie, administration, commerce et marketing. La connaissance des technologies informatiques est indispensable notamment depuis le récent développement de l’e-commerce. Une grande partie du savoir-faire pour ce métier se développe cependant au travers de l’expérience sur le terrain. Les figures de buyer sont assez recherchées par les entreprises notamment dans la grande distribution. LE RESPONSABLE MARKETING Il est le responsable de l’identité de la marque, établit les grandes lignes de la stratégie de positionnement en termes de : produit, prix, publicité, communication, nouvelles technologies, merchandising et points de vente. Il définit et contrôle le budget alloué au marketing et à la communication et doit veiller à la cohérence de positionnement et d’image global. 45 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Pour cela, il collabore avec les agences de publicité et les bureaux de presse afin d’identifier les meilleurs modes de communication. En interne, il développe les instruments pour atteindre les objectifs prédéfinis. Il recueille le feedback du marché et des autres services de l’entreprise, et analyse le marché actuel et potentiel, afin d’identifier les opportunités de développement. Ce professionnel doit être sensible au produit, capable de dialoguer avec les créatifs, et dans le même temps doit savoir lire le marché afin d’anticiper et de garantir des opportunités d’affaire pour les commerciaux. LE LICENSING MANAGER Appliqué au secteur de la mode, le licensing revêt une signification particulière. Par le biais d’une licence, une Maison, une entreprise ou un particulier (styliste) cède à un tiers (entreprise de production et/ou distribution) le droit d’usage de sa marque, en échange du versement de royalties et de contributions publicitaires. Selon les cas, le licensing peut se révéler plus intéressant qu’une production en interne, comme dans le cas où l’on souhaite étendre la marque à des catégories de produits pour lesquelles l’entreprise n’a pas de compétences spécifiques. Le licensing a joué un rôle fondamental dans le développement du Système Mode italien. Il a en effet permis à des Maisons comme Armani et Valentino de devenir les références absolues dans le panorama de la mode internationale. A ce titre, le profil du licensing manager se révèle être fondamental dans tous les phases du processus d’extension des opportunités des marques : de la production à la distribution et à la communication. L’activité de licensing ne se pratique pas seulement dans l’enregistrement et la concession d’usage de la marque, mais inclus également toutes les activités de brand extension, merchandising et contract, qui se greffent au plan marketing des marques qui souhaitent pénétrer de nouveaux marchés. Preuve de l’intérêt grandissant pour l’activité de licensing, le Politecnico de Milan a lancé, en septembre 2008, un cours intitulé «Licensing & Upgrading» visant à former les futurs licensing managers. 46 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode LE BRAND MANAGER Le brand manager est également un profil professionnel récent, que l’on trouve seulement dans les entreprises de taille importante. Il est le responsable du développement d’une ligne de produits, décide de la production d’une collection en en définissant le contenu. Pour cela, il analyse les tendances, les goûts, la fourchette de prix. Il s’engage à promouvoir la philosophie de la marque. Le brand manager a une vision globale du marché, de la concurrence, des nouvelles opportunités. Son travail est très intuitif, et repose sur une curiosité qui va au-delà du monde de la mode. Ses compétences techniques et marketing font de lui une figure intermédiaire entre l’homme produit et le product manager, en effet le brand manager est souvent également responsable soit du style soit du produit et collabore avec les départements de la production et commercial. En résumé, un profil professionnel transversal et complet, entre style/produit et marketing. Ce rôle peut être définit comme l’évolution naturelle et contemporaine de l’homme produit. LE GRAPHISTE DESIGNER/GRAPHISTE Le graphiste est une profession créative que l’on peut retrouver dans divers secteurs (mode, distribution, objets, décoration). Le graphique designer crée des images, des marques, des packaging, des étiquettes, des inscriptions, en se servant de programmes informatiques ad hoc (comme Adobe Illustrator, Photoshop,…). Il s’occupe de la communication de l’entreprise, en créant entre autre les shopping bag, et tout le matériel nécessaire aux points de vente ou pour les foires. LE MERCHANDISER/STORE PLANNER Ce professionnel opère essentiellement dans les biens de luxe, en tant qu’employé ou collaborateur externe. Chaque magasin a des caractéristiques commerciales qui varient en fonction des villes et des pays. Le merchandiser ou store planner est le trait d’union entre le bureau de style et le commercial, il collabore avec l’acheteur pour définir la campagne d’achat et s’occupe de la gestion du produit dans son ensemble, en choisissant les pièces et la collection à exposer dans les points de vente. Il possède une forte sensibilité sur le produit et une parfaite 47 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode connaissance des caractéristiques de ce dernier. Il doit analyser les sell-in, sell-out et sell-through des différents points de vente et étudier les actions menées par la concurrence. LE VISUAL MERCHANDISER Le visual merchandiser est celui qui construit le décor idéal autour du produit qui mette en valeur ses caractéristiques particulières et le rende plus attractif, en vue d’augmenter les ventes. Il traduit par son travail les codes et les valeurs de la marque. Il doit pour cela posséder de bonnes qualités créatives, une sensibilité esthétique mais également des compétences commerciales et marketing, et de gestion de marchandise. Sa formation doit donc être à l’image de ces qualités requises : d’une part artistique (institut d’art ou lycée artistique), suivit par une spécialisation en marketing, communication, et techniques d’organisation d’un espace de vente. LE JOURNALISTE DE MODE Le journaliste de mode organise et planifie les éditoriaux et les services photographiques qui seront publiés dans la revue. Il connaît parfaitement le marché de la mode, les brand, leur histoire et leur style. Il propose à ses lecteurs les tendances du moment et ce qui sera à la mode lors des saisons à venir. Il peut être spécialisé dans un secteur en particulier comme les accessoires, l’habillement ou bien sur un style déterminé. En début de carrière, il travaille bien souvent en tant que free-lance pour diverses enseignes. Il organise souvent des services de photographie à thème, avec des habits choisis parmi une collection qu’il commente tout au long de son article. Il peut s’occuper de rubrique à thème à l’intérieur du journal et conseiller les lecteurs en fonction de ses propres goûts. En général les journalistes du secteur sont souvent courtisés par les maisons de mode, surtout en période de défilés, car leur avis influe fortement sur les choix des lecteurs. Un journaliste de mode doit être passionné par le secteur, être critique, attentif aux détails et avoir du goût afin d’être capable d’allier de manière harmonieuse habits et accessoires de style parfois différents. Il doit être curieux, être toujours informé des dernières tendances, fréquenter 48 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode les lieux les plus à la mode, savoir observer attentivement les styles les plus en vogue et anticiper ceux à venir. Il est constamment présent lors des défilés et présentations de nouvelles lignes et/ou produits. LE P.R C’est un expert des marchés, du marketing et de la communication dont l’objectif est d’exprimer et présenter la mission de l’entreprise. La personne en charge des relations publiques organise et gère au mieux les instruments de communication afin de divulguer des informations concernant une entreprise, un styliste ou un produit en particulier et promouvoir ainsi son image auprès du public. Son principal objectif est de garantir la réputation et l’image de l’entreprise ou de la personne qui communique avec l’extérieur, contribuant ainsi à la création de son identité. Les relations publiques peuvent également être utilisées pour atteindre des objectifs plus spécifiques comme par exemple la création d’un consortium autour d’une nouvelle initiative, la commercialisation d’un produit ou la sponsorisation d’un événement en particulier. Le spécialiste des relations publiques occupent souvent des postes à responsabilités car leur rôle est en général très délicat et de haute importance. Il construit en effet un canal de médiation continu entre la société, les médias et le public par le biais de diverses initiatives comme les communiqués de presse, les présentations officielles, les campagnes publicitaires, les simples rapports informels ou bien toutes activités stratégiques lui permettant d’atteindre son objectif. Pour mener à bien cette mission il est essentiel d’avoir de grandes capacités de communication (tant à l’oral qu’à l’écrit), d’organisation, de programmation, de création et une bonne résistance au stress et à la compétition. Le P.R doit avoir une grande disponibilité, ses horaires sont très flexibles, être sympathique et doit faire preuve de détermination dans l’atteinte de ses objectifs. Il doit bien connaître son secteur, avoir des connaissances en organisation d’événements, de défilés, en publicité, sociologie, psychologie et avoir une bonne maîtrise des langues étrangères. 49 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode LE DESIGNER TEXTILE Le designer textile s’occupe de la création de textiles en tous genre. Il imagine et crée des dessins bidimensionnels qui sont ensuite travaillés grâce aux techniques de la maille, du tissage et de l’impression de tissu. Une fois le projet développé, il sera reproduit afin d’être commercialisé, pour créer des pièces uniques ou simplement comme tissu destiné à la vente direct. Lors de la phase du projet, le designer textile utilise des softwares spécifiques. Il choisir en collaboration avec le styliste les tissus à utiliser ou lui suggère différentes solutions en fonction du style du vêtement. Il peut travailler en contact direct avec le client, le staff technique ou encore avec le service marketing dans le cas par exemple où le tissu à créer doit avoir des caractéristiques particulières ou doit s’inspirer d’un style bien défini. Il a des rapports fréquents avec les fournisseurs de matériaux afin de garantir la qualité des achats. Il choisit les tissus, mais les teste également en les teignant, contrôlant ainsi leur qualité et leur utilisation au niveau industriel. Son travail consiste à interpréter et traduire sous forme de dessins, l’inspiration et l’idée que dégage un vêtement ou une ligne de vêtement. Ceci en choisissant les tissus les plus adaptés, en créant les bons mélanges de couleurs et en dessinant habilement des motifs qui puissent refléter ou communiquer au mieux le style en question. Le designer textile doit constamment être au courant des nouveautés, fréquenter les salons du secteur, les marchés spécialisés ou les magasins historiques qui possèdent une grande variété de tissus. Il doit avoir du flair pour repérer les nouveautés tout en gardant un oeil sur le passé. La connaissance des matériaux, de leurs propriétés et de la manière dont il faut les travailler est indispensable. Savoir utiliser les technologies informatiques et les différents programmes utiles à la conception est importante tout comme une bonne créativité et la capacité à travailler en groupe. 50 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode L’EVENT MANAGER L’event manager gère et coordonne les manifestations du secteur mode comme les défilés ou les soirées de présentation ou de lancement de nouveaux produits, vêtements et objets de mode. Pour créer un événement, il doit élaborer un projet qui contient toutes les indications relatives à son déroulement, aux participants et aux invités qui y assisteront. La phase suivante concerne l’acquisition des financements de la part des entités et entreprises qui garantissent ainsi leur soutien à la création du projet. L’event manager se concentre ensuite sur la préparation de l’événement, en commençant par la recherche du lieu le plus adapté pour accueillir la manifestation. Une fois l’état des lieux effectué, il devra s’assurer d’avoir les permis nécessaires pour procéder, contrôler les installations qui seront utilisées, les éclairages, le son, et contacter tous les fournisseurs qui seront concernés par le projet. Il devra enfin faire la promotion de l’événement de manière adéquate pour assurer un taux de participation satisfaisant. Pour mener ce genre de mission, il est nécessaire d’avoir des connaissances de type administrative et de gestion de budget. La connaissance des langues étrangères est indispensable pour entrer en contact avec un grand nombre de personnes et institutions nationales et internationales. L’aisance relationnelle et les capacités d’organisation le sont tout autant. L’event manager doit être un grand connaisseur du secteur de la mode et de ses protagonistes et être constamment au courant des nouvelles tendances. La fantaisie et la créativité sont à la base de son travail. Des notions en histoire des costumes, sociologie et psychologie lui seront également utiles. LE DESIGNER D’ACCESSOIRES Il crée des accessoires qui peuvent soit être associés à des vêtements de la même marque, soit avoir une identité propre et indépendante : sacs, chaussures, ceintures, en sont quelques exemples. Travaillant dans le secteur des accessoires, il a la possibilité d’expérimenter, de chercher de nouvelles solutions en permanence, soit en créant de nouveaux objets, soit en reconvertissant 51 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode des objets déjà existants pour leurs trouver de nouveaux usages. Ses créations partent de l’idée de vouloir interpréter les humeurs et les habitudes présentes dans des réalités différentes, en les transformant en tendances de mode. Le designer d’accessoires traduit ses intuitions stylistiques en produits vendables sur le marché, pour cela il est souvent capable d’anticiper les besoins de la clientèle. Le fort aspect technique de son rôle lui permet de sélectionner et évaluer les matériaux les plus adéquats, soit d’un point de vue esthétique soit fonctionnel : des cuirs les plus traditionnels aux matériaux les plus innovants, leur choix contribuera à donner une valeur ajoutée au produit fini. Il est donc logique que le designer d’accessoires participe souvent à des foires et expositions du secteur, qu’il interagisse constamment avec les centres de recherche, pour se tenir toujours ajourné et recueillir des informations techniques qui lui seront utiles pour mener à bien son processus de création. Pour recouvrir un tel poste, il faut savoir observer, reconnaître et anticiper les tendances de marché et de consommation. Evidemment, il faut posséder un esprit créatif et être capable d’identifier les styles émergents et les effets des événements culturels sur les goûts et les modes de vie des consommateurs, afin de les reproposer dans ses projets. Tout ceci grâce à un background culturel sur l’histoire du costume, du design et des courants de la mode qui ont caractérisé les époques, avec une attention particulière portée aux accessoires. Cela aidera le designer d’accessoires dans son interprétation des tendances actuelles. 52 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode III / REFLEXION SUR L’OFFRE FORMATIVE ET LES BESOINS ACTUELS ET FUTURS DES ENTREPRISES Cette troisième partie a pour objectif d’apporter des pistes de réflexion sur l’évolution de l’offre formative dans le secteur textile-habillement. Quelles sont les carences, les inadéquations des formations actuelles ? Quelles sont les attentes des entreprises du secteur ? Les deux mondes communiquent-ils suffisamment entre eux pour pouvoir avancer dans la même direction ? Pour étayer notre recherche, nous nous appuierons sur les informations recueillies (par l’intermédiaire d’entretiens et de questionnaires) auprès des instituts de formation et des entreprises, ou bien tirées de publications produites par les organismes du secteur textilehabillement. 1) PROBLÉMATIQUES OBSERVÉES Lors des rencontres avec les entreprises, une fois le sujet de notre étude exposé, celles-ci se sont toutes montrées très intéressées par une confrontation entre leurs besoins et l’offre des instituts de formation. En effet, la plupart des entreprises nous ont fait état du peu de contacts qu’elles entretiennent avec les écoles. Ce manque de communication entre le monde de l’entreprise et le monde de la formation est en partie à l’origine des différentes problématiques que nous avons relevées au cours de cette étude. • Stages Toutes les entreprises interrogées, sans exception, ont abordé le problème des stages. Globalement, une des problématiques récurrentes concerne la durée, trop limitée, desdits stages. Dans la plupart des formations les stages prévus sont de l’ordre de 1 à 3 mois, période que les entreprises considèrent trop brève. Ce temps est à lui seul nécessaire pour juger des capacités du stagiaire, pour définir dans quel domaine il pourrait être le plus compétent. Ce n’est qu’après cette période d’observation et de prise de confiance du stagiaire, que l’entreprise pourrait lui confier des missions intéressantes et le former. 53 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode La réduction globale des heures d’enseignement technique dans les établissements publics, initiée il y a plus de 20 ans, a engendré une baisse de professionnalisation des étudiants et rend donc les stages encore plus nécessaires. Les stages, pour être véritablement utiles aux étudiants et aux entreprises, devraient avoir une durée de 3 à 6 mois minimum. Certaines entreprises se déclarent même prêtes à s’engager sur 1 an. L’organisation des stages n’est pas une mission facile. Les instituts qui proposent des formations pré-baccalauréat rencontrent doivent faire face à de nombreuses contraintes bureaucratiques. Les instituts de l’alta formazione sont en revanche moins confrontés à ce genre de difficultés. Certaines formations ne prévoient pas de période de stage, mais il s'agit de formations postbaccalauréat qui s’adressent souvent aux professionnels du secteur souhaitant se spécialiser et ayant déjà les moyens de pratiquer dans le cadre de leur profession. En règle générale, les stages les plus longs sont ceux qui valident la fin du parcours d’étude, l’objectif étant de pouvoir insérer les jeunes diplômés dans l’entreprise qui les a accueillis et formés. Il semblerait que de plus en plus de petites réalités locales s’intéressent à ce système, car le stagiaire représente une main-d’œuvre à bas coût qui, une fois formée aux métiers de l’entreprise, trouvera facilement sa place dans l’organigramme interne. Une autre problématique évoquée est la différence de niveau qui se crée entre les élèves en selon les missions qui leur sont confiées par les entreprises. En effet ces missions peuvent varier complètement d'une entreprise à l'autre. Les difficultés des écoles dans le placement des stagiaires peuvent d’une part être liées au fait que les entreprises ont des attentes différentes en matière de stage, mais pas seulement. Il est souvent reproché aux entreprises de ne pas «jouer le jeu» du stage, dans la mesure où elles n’essayent pas de s’adapter aux besoins des écoles. En effet, elles acceptent bien souvent les stagiaires pour pallier un manque d’effectif durant une période de forte activité (préparation d’un défilé, par exemple), ce qui ne correspond pas forcément à la période de stage prévue par les écoles. D’autre part, les insertions en entreprise à la suite de stage se font souvent sous forme de contrats à durée déterminée ou de contrats à projet, plus rarement sous forme de contrats à durée indéterminée. 54 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Les problématiques liées aux stages sont donc nombreuses : d’un côté des entreprises qui se plaignent de ne pouvoir tirer réellement profit de la présence des stagiaires, de l’autre, des écoles qui peinent à trouver des structures d’accueil pour leurs élèves. Les instituts et les entreprises se doivent donc de collaborer pour établir un projet commun, dans le cadre duquel chaque partie y trouverait son intérêt, et qui serait amené à se répéter dans le temps. Plus les contacts et les échanges sont nombreux, plus la coopération peut être efficace. Les entreprises se fient en effet beaucoup au jugement des professeurs qui leur envoient depuis plusieurs années des étudiants dont ils ont pu apprécier les qualités durant leur formation, et qu’ils ont donc jugés adaptés à la réalité de l’entreprise. Si les entreprises sont satisfaites des stagiaires recommandés par les écoles, elles auront plus facilement tendance à reprendre des stagiaires les années suivantes. C’est ainsi que les écoles peuvent se créer un réseau d’entreprises fidélisées. Il est également important de signaler que la nouvelle réforme du système éducatif public devrait prévoir l’introduction à l’école de séquences alternées entre cours et pratique en entreprise. L’organisation de la présence de l’élève en entreprise sera élastique afin de s’adapter aux besoins de l’étudiant et de la société. Un professionnel de l’entreprise aura le rôle de «tuteur» et guidera l’élève afin qu’il acquière de l’expérience. Ceci devrait donc constituer une alternative au stage habituel qui n’a lieu qu’à un moment bien précis de l’année. • L’orientation/L’information des jeunes Toutes les écoles rencontrées, peu importe le niveau d’étude (pré ou post baccalauréat) ou la typologie d’établissement (privé ou public), nous ont fait état des difficultés rencontrées avec les jeunes générations : manque de motivation, de curiosité, et mauvaise connaissance du secteur dans lequel ces jeunes étudiants souhaitent évoluer. Premier constat : la perte de la culture technique chez les jeunes générations. Entre les années 1960-1980, un grand nombre d’élèves des premières écoles de mode (comme l’Istituto Carlo Secoli) étaient enfants d’ouvriers du secteur, à qui leurs parents avaient transmis savoir-faire, habileté manuelle ainsi qu’une certaine idée du métier. 55 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode La disparition progressive de ces profils professionnels a engendré la perte de savoirs transmis à l’extérieur de l’école, et beaucoup de jeunes se dirigent aujourd’hui vers des formations du secteur mode sans avoir vraiment connaissance du métier qu’ils veulent apprendre. Cet aspect est amplifié par le fait que les métiers techniques et manuels sont de moins en moins valorisés dans notre société, car jugés «ingrats» et requérant trop d’engagement. Les jeunes leur préfèrent bien souvent les métiers du design et de la création, car ce sont ceux qui sont le plus mis en valeur. Le métier de styliste, par exemple, semble intéresser davantage les jeunes en raison de la part de créativité et de supposée liberté qu’il implique. Pas étonnant alors que les formations en design et stylisme soient les plus demandées, les jeunes générations aspirent à atteindre ce genre de modèle et n’imaginent pas que les compétences techniques de base alliées à un savoir-faire acquis seulement grâce à des années d’expérience soient indispensables. On peut constater ce phénomène surtout dans certains établissements privés, nés d’une demande croissante pour ce type de formations au cours des dix dernières années. Or les profils purement «créatifs» ne sont pas les plus recherchés par les entreprises. D’une part parce que l’on ne devient pas styliste une fois son diplôme obtenu. Les «jeunes» stylistes ont au moins 40 ans, et ont tous un parcours varié, des expériences dans divers secteurs, une connaissance approfondie du vêtement et de sa fabrication. Les connaissances stylistiques, le goût, le sens esthétique, pour trouver une application concrète, se doivent d’être accompagnés de connaissances techniques. Les entreprises aujourd’hui recherchent en priorité des profils techniques comme le modellista, le couturier et des profils de managers à insérer dans les départements produit/production. On observe donc un décalage entre les attentes des entreprises et du marché en général, et les aspirations professionnelles des jeunes générations. Mais ce décalage pourrait se réduire si, de part et d’autre, les écoles communiquaient davantage sur l’étendue de leur offre formative, et les entreprises sur leurs besoins et sur les débouchés réels du secteur mode. Ceci afin d’orienter au mieux les futurs étudiants qui ont parfois bien du mal à savoir dans quelle voie s’engager. 56 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Certains établissements créent de nouvelles formations et peinent à trouver des candidats en nombre suffisant. Par exemple, le CFP Paullo de la Province de Milan a lancé depuis peu une formation technique sur la bonneterie, mais faute d’élèves, le cours ne peut démarrer. Or ce sont les entreprises mêmes qui ont plébiscité la création d’un cours sur cette technique de couture très particulière. Une meilleure publicité autour de ce type de formations pourrait sans doute favoriser l’émergence de nouvelles compétences requises dans le monde du travail. De plus, comme nous l’avons vu précédemment, les stages peuvent être un très bon moyen pour orienter les élèves et découvrir dans quel environnement ils sont le plus à leur aise. C’est pourquoi il pourrait être intéressant d’instaurer des stages de longue durée assez tôt dans le parcours d’étude (dès la première ou deuxième année) ou bien de développer encore plus le système de l’alternance afin que les élèves aient une vision plus concrète des métiers de la mode Pour cela, il faut bien sûr que les entreprises coopèrent et acceptent de prendre des stagiaires jeunes et peu expérimentés. 2) LES COMPÉTENCES RECHERCHÉES • Les métiers techniques Comme énoncé plus haut, à l’heure actuelle les profils techniques sont les plus recherchés par les entreprises. Une récente étude menée par Confartigianato intitulée « I paradossi del mercato del lavoro giovanile : disoccupazione e mestieri trascurati » confirme d’ailleurs ce constat. Les profils de couturiers, tailleurs artisanaux et modellisti sont les plus recherchés (510 embauches depuis le début de l’année 2010) mais restent difficiles à repérer (13,7% des entreprises interrogés dans le cadre de cette étude ont des difficultés pour trouver ces ressources). Toujours dans le secteur, les profils de « addetti macchine industriali per confezione di abbigliamento stoffa e affini » et de « Addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria » sont également recherchés avec respectivement 100 et 180 embauches depuis le début de l’année mais, là aussi, difficile à repérer (avec respectivement 20% et 16,7% de difficulté de la part des entreprises interrogées pour les repérer). 57 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Ce sont pourtant les sarti, les couturiers qui ont bâti la réputation du savoir-faire italien. C’est grâce à eux si l’appellation Made in Italy fait vendre aujourd’hui à travers le monde. Malheureusement nous assisterons d’ici quelques années au départ à la retraite de la dernière génération de tailleurs, qui n’aura pas de remplaçants. Car les jeunes ne sont pas intéressés par ce métier qui nécessite un apprentissage long et laborieux, et ce bien que les salaires soient plus que convenables : les entreprises sont en effet disposées à verser sans discuter 2000€/mois à un «campionarista» qui coud sur machine, voire plus du double si le travail est artisanal. Les professionnels du secteur se trouvent donc confrontés à un problème de transmission des savoirs. Par ailleurs, le métier de couturier ne s’apprend pas sur les bancs de l’école mais sur le terrain, au contact des professionnels. Et c’est bien là que réside le problème, car il n’existe pas aujourd’hui un système satisfaisant permettant de former correctement de nouveaux professionnels. Les stages sont d’une durée trop courte, l’apprentissage serait une solution mais oblige l’entreprise à payer l’apprenti… or il faut compter au moins trois ans avant que ce dernier ne soit véritablement opérationnel. Les profils de modellista sont eux aussi largement recherchés par les entreprises. Les formations existantes dans ce domaine sont nombreuses, car contrairement au couturier, ce métier bénéficie d’une bonne image auprès des jeunes : moins contraignant, il nécessite moins d’heures de pratique et associe le design à la technique. • Le management/La production Si en France la mode est représentée par la haute couture, en Italie c’est le prêt-à-porter qui a fait naître le secteur, au début des années 1950. En 50 ans, l’Italie a développé une formidable capacité à produire tout au long de la filière textile-habillement, en alliant qualité et quantité. Ce succès repose sur le système industriel italien que sont les districts industriels : une myriade de petites et moyennes entreprises spécialisées qui s’unissent entre elles et réussissent ainsi à obtenir des avantages fondamentaux notamment pour le secteur textile-habillement (grande créativité et flexibilité pour s’adapter rapidement aux changements de la mode). Les temps ont bien changé, et aujourd’hui en Italie on parle de grande production à partir d’une centaine de pièces. 58 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Il s’agit d’une production de niche, qui nécessite une grande flexibilité de la ligne de production pour obtenir une efficacité maximale. L’Italie est donc l’un des derniers pays d’Europe à avoir conservé une production. Pour rester compétitif, il faut pouvoir transmettre les informations entre les générations, et adapter les logiques de production aux nouvelles exigences du marché. Or ces petites et moyennes entreprises sont des structures familiales au sein desquelles le management est pratiquement inexistant, et qui perdent leur histoire au fur et à mesure des départs en retraite de leurs employés. La mission des professionnels de la production est ainsi essentiellement orientée sur la recherche de l’efficacité et de la qualité maximale à chaque phase de la production, et sur la bonne coordination entre les différents services. L’une de ces figures professionnelles est l’«uomo prodotto», littéralement l’«homme produit». Ce professionnel définit les lignes de développement au niveau organisationnel et productif avec l’objectif de maximiser la valeur des produits de mode. Il joue un rôle de médiateur entre le bureau de style, le marketing et la production. La mission de l’«uomo prodotto» est essentiellement orientée vers la production et l’organisation des procédés, il supervise les processus d’approvisionnement des matières premières et du contrôle qualité. Il participe au travail de création des collections de manière active, et gère les briefings internes en facilitant la transmission des informations entre le bureau de style et la division commerciale/marketing, ainsi que le timing pour la création de la collection. Enfin, il gère et coordonne les activités de recherche de partenariat en termes de production et d’outsourcing. Un autre profil intéressant est celui du Responsable Contrôle Qualité, dont le rôle est de garantir les standards de qualité en contrôlant chaque phase de la production. Il contribue à la maximisation des ressources, des énergies et à l’amélioration de la gestion des coûts. Il établit les standards en collaboration avec le marketing et le bureau de style et apporte son support à la production sur toutes les problématiques inhérentes à la qualité, avec l’objectif d’atteindre le plus haut niveau d’efficacité. 59 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Les profils professionnels liés au management de la production sont donc particulièrement importants dans les entreprises italiennes, c’est un débouché intéressant pour les jeunes diplômés des écoles de mode. Les stages proposés dans ce domaine sont nombreux. Dans l’une des entreprises rencontrées lors de l’étude par exemple, tout le processus, de la création à la production est réalisé en interne. Chaque ligne de produit a son équipe de travail composée d’un product manager, d’un responsable produit, d’assistants et de juniors designers. Des stagiaires sont fréquemment insérés dans ces équipes. • Langues et logiciels Enfin, deux compétences indispensables chez les nouveaux professionnels du secteur mode : la connaissance des langues étrangères, et la maîtrise des principaux logiciels. La connaissance des langues, en particulier de l’anglais, est un élément essentiel pour évoluer dans le secteur mode, que ce soit dans les très petites réalités ou dans les grandes Maisons, et ce pour tous les profils. L’internationalisation, la délocalisation et la conquête des marchés orientaux font de l’anglais une langue incontournable. Au sein des petits ateliers, les contacts directs avec la clientèle sont fréquents. A Milan, cette clientèle est en partie étrangère, des touristes du monde entier venus s’imprégner du Made in Italy. Comme chez Selene Giorgi, artiste et créatrice de vêtements dont l’Atelier situé sur les Navigli (quartier touristique de Milan) attire un grand nombre de visiteurs étrangers. Une clientèle curieuse de la création italienne et au fort pouvoir économique à qui il faut pouvoir s’adresser en anglais. Dans les plus grandes entreprises, les occasions de parler anglais sont aussi nombreuses : fournisseurs, partenaires étrangers, et staff international. La maîtrise des principaux logiciels et programmes informatiques est également une des compétences requises par les entreprises qui insèrent des stagiaires dans leurs équipes. 60 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Le logiciel le plus utilisé est CAD, soit Computer Aided Design/Drafting/Drawing. Il permet d’assister l’utilisateur dans la conception de projet et dans le dessin d’ingénierie et d’architecture. Il permet en outre de réaliser des projets techniques dans divers secteurs d’activité. Dans le secteur textile-habillement, il est utilisé en particulier par le modellista. En effet, ce dernier peut reproduire un modèle soit manuellement soit en utilisant un programme approprié, en en définissant la géométrie et les développements. Ensuite, le modellista gère la réalisation du patron par le biais d’un autre, CAM (Computer Aided Manufacturing). Le profil de modellista CAD est présent aussi bien dans les petites entreprises spécialisées dans le développement produit, que dans des entreprises de moyenne et grande taille. Dans ces dernières, il travaille avec les fournisseurs externes à qui il transmet le projet du modèle sous sa forme électronique. Bien que les écoles tendent de plus en plus à former leurs élèves sur les principaux logiciels, il arrive fréquemment que les entreprises utilisent des programmes informatiques qui leur sont propres, et qu’elles doivent, de ce fait, organiser la formation des stagiaires en interne. 3) LES NOUVEAUX DÉBOUCHÉS ET INITIATIVES POUR LES JEUNES a) Nouveaux débouchés • Le e-commerce Le monde de l’e-fashion, la vente de produits de mode sur Internet, connaît un développement fulgurant. En 2010, la vente de vêtements en ligne devrait représenter plus de 472 millions d’euro de chiffre d’affaires. Une croissance qui pousse les entreprises du secteur à s’agrandir, et donc à embaucher. Un exemple : Yoox.com, leader sur le marché italien, qui distribue dans 67 pays et vient de faire son entrée en bourse, recherche pas moins de 100 nouveaux professionnels pour son siège de Milan. Parmi les profils recherchés : buyer, directeur de magasin, spécialiste en relations publiques, web project manager. L’équivalent français de Yoox.com, Vente-Privee.com, leader dans le secteur, connaît lui aussi 61 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode un succès tel que 425 embauches sont prévues en 2010, entre Paris et Milan : commerciaux, informaticiens, experts en marketing et coordinateurs des opérations de vente qui organisent et supervisent les différentes ventes aux enchères. Cependant les entreprises rencontrent des difficultés pour repérer ce type de profil sur le marché du travail, car l’e-fashion est un secteur encore assez nouveau. C’est pourquoi Yoox.com a décidé d’organiser une formation en interne, un master en collaboration avec l’Institut Marangoni de Milan, qui a démarré le 18 octobre 2010. Les écoles commencent donc de plus en plus à s’intéresser à ce marché, tel le CFP Paullo (centre de formation de la Province de Milan) qui proposera à ses élèves, dès l’an prochain, une formation intitulée «E-fashion product manager». Une tendance qui ne devrait pas faiblir au vue des excellents résultats du secteur. • Le retour du sur-mesure Ce qui a rendu célèbre le Made in Italy à travers le monde, c’est avant tout le travail artisanal de ses couturiers. Les quelques privilégiés qui pouvaient autrefois se permettre le luxe de porter des pièces sur mesure de grande qualité ont fait naître l’image glamour et élégante de la mode italienne, et l’ont exportée à travers le monde. Malheureusement, les compétences de cet artisan, «ingénieur» du vêtement, sont devenues au fil du temps de plus en plus difficiles à repérer. La totalité des entreprises rencontrées lors de cette étude a évoqué la grande difficulté à trouver des profils de couturiers qui aient les compétences que l’on pouvait rencontrer il y a encore quelques années. Au niveau des formations, les instituts ont fait part du manque de connaissances et de motivation de la part des élèves pour ce métier qui requiert un grand engagement. La confection d’une seule pièce prend en effet des heures (environ 70 heures de travail de la modélisation au finissage pour un pantalon d’homme par exemple). Cette «disparition programmée» pourrait cependant connaître un sursis, puisque l’on assiste ces dernières années à un regain d’intérêt pour le sur-mesure, que ce soit au niveau industriel, avec des grandes marques comme Levi’s, Nike ou encore Prada, ou dans les petits ateliers de couture. 62 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Une simple recherche sur Internet permet de trouver immédiatement des sites de couturiers proposant de réaliser des vêtements sur-mesure. Petit à petit le concept revient donc en force, et devient plus accessible au grand public. La célèbre marque de jeans Levi’s propose désormais des jeans de plus en plus adaptés à ses clientes. Ainsi la marque a étudié la morphologie de plus de 60.000 femmes et en a tiré trois modèles qui couvrent 80% des particularités physiques des femmes. Après analyse, chacune peut se retrouver dans une catégorie et ainsi acheter le modèle qui lui va le mieux. En 2006, la maison Armani lançait une collection faite à la main et sur mesure pour sa ligne homme. Le styliste expliquait que cette initiative était née d’une demande de plus en plus forte de ses clients de posséder des pièces uniques. Les couturiers peuvent créer des vêtements en alliant tradition dans la réalisation et innovation dans les coupes, tissus et accessoires. La nouvelle génération de couturiers utilise de plus en plus l’outil Internet pour travailler, en accord avec son époque. On trouve ainsi sur Internet des sites sur lesquels les couturiers proposent leurs services même à une clientèle étrangère : à l’aide de nouveaux instruments tels que le «body scanner», appareil qui permet de scanner la morphologie du client et envoie les données à l’atelier de couture italien qui réalise ses vêtements sur mesure. Certains couturiers proposent également leurs services à domicile. Le sur-mesure a toujours représenté le moyen de se démarquer et d’affirmer son propre style, ses propres goûts. Un luxe autrefois, mais de plus en plus abordable aujourd’hui, comme le prouve l’exemple d’un atelier de couture à Milan dont les prix défient toute concurrence : robes, chemises, pantalons ou jupes pour des prix allant de 25 à 45 euros. Le choix du tissu se fait également directement sur place. La clientèle a donc changé, on ne vient plus seulement faire confectionner ses vêtements pour les grandes occasions. Les hommes se font faire des costumes, les femmes souhaitent copier des robes de soirée vues lors de défilés ou dans des magazines. Le client peut soit se laisser conseiller de A à Z par le couturier, soit ne lui confier que la partie technique de couture et de découpe. 63 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode • Le vintage Autre tendance forte du secteur textile-habillement, le vintage. On utilise le terme vintage pour définir tout vêtement, accessoire ou bijoux réalisé au moins 20 ans avant la date actuelle, et dont la caractéristique principale est la valeur acquise dans le temps grâce à ses qualités uniques et non reproductibles par les techniques modernes. Une pièce vintage doit être également un témoignage du style de vie d’une époque passée. Outre les nombreux magasins dont l’activité est la simple vente de ces vêtements, il existe une autre activité, qui consiste non seulement à récupérer les vêtements mais également à les transformer, comme chez Cavalli e Nastri, à Milan. Ce type de travail sur le vêtement requiert donc une formation en couture, un sens esthétique, et enfin un bon contact avec le client pour comprendre ce qu’il recherche. • La Partita IVA Autre débouché pour les jeunes diplômés ayant reçu une formation technique : ouvrir son propre atelier de couture. Ceci est possible facilement en Italie en ouvrant une «partita IVA», c’est à dire en se mettant à son compte. C’est une tendance à la hausse en Lombardie, particulièrement visible à Milan. Ourlets, retouches, petites modifications apportées au vêtement : ici on ne parle pas de création ni de sur-mesure, mais d’un service qui répond à une véritable demande. Il n’est donc pas rare que les écoles du secteur mode, en particulier les écoles pré-bac, encouragent leurs élèves à se mettre à leur compte. Il n’est pas forcément nécessaire, dans un premier temps, d’ouvrir un magasin, car le travail peut se faire de chez soi. C’est une activité qui nécessite donc peu d’investissements. Pour ceux qui n’ont pas forcément les capacités ou les moyens financiers de poursuivre leurs études au-delà du baccalauréat, maîtriser des techniques de couture, même simples, signifie avoir un métier «dans les mains», et donc plus d’opportunités de travail. 64 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Ceux qui en revanche ont suivi une formation de type stylisme sans se spécialiser par la suite ont plus de difficultés, une fois insérés dans le monde du travail, à trouver une application concrète à leurs connaissances. • Personal Shopper/Wedding Planner/Cool Hunter Enfin, trois profils professionnels récents requis par le marché de la mode. Né aux Etats-Unis, le personal shopper est un professionnel qui conseille et accompagne les clients dans leurs achats. Les personnes qui ont recours à un personal shopper sont généralement des personnages publics qui ont besoin d’être conseillés sur leur image (monde du spectacle et de la politique). Le personal shopper apporte ses connaissances en matière de nouvelles tendances et créateurs émergents, showrooms. Le wedding planner apporte son aide aux couples dans la préparation de leur mariage, en prenant en charge tout ou partie de l’organisation de la cérémonie : recherche du lieu, du traiteur, du fleuriste, etc… Ce professionnel doit tout connaître des traditions à respecter et de l’étiquette du mariage mais aussi des nouvelles tendances afin d’apporter des idées originales aux futurs mariés. Ce doit être avant tout une personne en mesure de gérer les situations de stress liées aux imprévus de dernière minute. Une formation en relations publiques ou organisation d’évènements est préférable. Le wedding planner est un profil comparable à celui du personal shopper, si l’on considère qu’il nait d’une demande toujours plus forte de services et d’assistance pour ce qui était autrefois considéré de l’ordre du privé (les achats de vêtements et la préparation des noces), conséquence de nos modes de vie modernes. Enfin, le cool hunter, littéralement «chasseur de tendances», est le professionnel à qui se réfèrent les multinationales et les agences de communication et de design pour connaître les futures tendances du secteur, l’évolution des goûts, afin de déterminer si leurs stratégies marketing sont adaptées au marché. 65 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode L’étude et l’analyse des tendances mode et des dynamiques sociales nécessitent une connaissance approfondie du secteur, un sens de l’observation aigüe et une grande curiosité. b) Initiatives pour les jeunes Fondée en 1958, la Camera Nazionale della Moda Italiana est l’association qui réglemente, coordonne et promeut le développement de la mode italienne au niveau national et international. Elle est le référent et l’interlocuteur privilégié pour toutes les initiatives vouées à valoriser et à promouvoir le style italien. Milano Moda Donna, la semaine de la mode italienne, en est le meilleur exemple. La Camera Nazionale della Moda Italiana mène également des actions conjointes avec d’autres entités du secteur, comme en témoigne le protocole d’entente italo-français signé à Paris en 2000 avec la Fédération Française de la Couture dans le but de mener une politique commune visant à favoriser le développement et la diffusion des produits de luxe au-delà des frontières européennes. Enfin, elle développe de nombreux projets, en partenariat avec d’autres acteurs du secteur, dans le but de faire émerger de nouveaux talents et d’aider à la création d’entreprises. C’est dans ce cadre là qu’est né, en 2005, le projet Fashion Incubator. Il est financé par la Mairie de Milan, plus particulièrement par l’Assesseur à la recherche, à l’innovation et au capital humain. L’objectif est de favoriser la naissance et le développement des jeunes entreprises de mode, en offrant durant un an support logistique et soutien aux jeunes talents qui souhaitent démarrer une activité d’entrepreneur autonome. 66 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Dans le cadre de l’édition 2009, différentes aides ont été proposées gratuitement aux jeunes entrepreneurs : - des espaces de bureaux et laboratoires - un secrétariat - un service de conseil et formation spécifique - une activité de communication et de promotion - participation à Milano Moda Donna avec présentation de la collection et de la marque - participation à des évènements à l’étranger - des contacts avec des showrooms et des buyer La même année, la Camera Nazionale della Moda Italiana a lancé le projet intitulé N-U-DE - New Upcoming Designer, dans une volonté de valoriser les nouveaux designers et les jeunes marques de la mode italienne et internationale. Le projet offre aux stylistes sélectionnés la possibilité de présenter leurs propres collections dans le cadre d’un défilé collectif inséré dans le programme officiel de Milano Moda Donna, la Fashion Week milanaise. Dans cette même veine, Next Generation est une initiative soutenue par la Camera Nazionale della Moda Italiana en collaboration avec la Camera di Commercio Italiana. Le projet, dédié aux jeunes designers de moins de 30 ans, a pour ambition de faire émerger une nouvelle génération de stylistes qui continueront d’assurer le développement du Made in Italy. Les vainqueurs ont ainsi l’opportunité de voir leur collection produite par la Camera Nazionale della Moda Italiana, et de la présenter durant la semaine de la mode de Milan. Enfin, Mittelmoda, créé en 1993, est un concours de mode international auquel participe plus de 620 écoles réparties dans 66 pays. Les élèves des écoles les plus prestigieuses présentent leur travail devant un jury de professionnels. Les vainqueurs peuvent remporter des prix allant jusqu’à 10.000€, mais ce concours représente avant tout pour ces jeunes étudiants un formidable moyen de se faire connaître de la profession. 67 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Ces différentes initiatives reflètent le profond désir de renouvellement exprimé par tous les acteurs du système mode. Miser sur les nouvelles générations, c’est assurer une « bouffée d’oxygène » indispensable à la création, qui ne doit pas rester confinée dans le cadre rassurant de la tradition et du savoir-faire, mais au contraire s’en servir comme d’une source d’inspiration pour se renouveler perpétuellement. 68 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode IV / CONCLUSION Comme bon nombre d’autres secteurs, celui du textile-habillement a connu de forts remous ces deux dernières années, accusant une baisse importante du chiffre d’affaires et de la production. Pour rester compétitives, les entreprises ont dû modifier leurs comportements, réduire leurs effectifs parfois, et repenser leur mode de production, faisant naître ainsi de nouvelles compétences. A l’heure actuelle, on distingue deux fortes tendances dans le secteur mode. Tout d’abord le retour à la culture du «faire». Après avoir longtemps placé la création et son représentant, le styliste, au premier plan, les marques changent de stratégie de communication. En effet, des grands noms de la mode française et italienne comme Dolce & Gabbana, Vuitton, Prada ou Gucci ont à cœur de mettre en lumière la qualité et le caractère artisanal de leurs produits. Pour preuve la campagne publicitaire automne-hiver 2010/2011 de Gucci, lancée début 2010 et intitulée «Forever Now», qui célébrait les 90 ans de la Maison. En photo, à la place de l’habituelle image de papier glacée, une photo datant de 1953 montrant des artisans à l’œuvre dans un atelier de Florence, ville qui a vu naître la marque. Une façon d’insister sur la longue tradition artisanale de Gucci. La marque va même plus loin en organisant le «Gucci Tour», au cour duquel des artisans montrent le processus de fabrication des sacs de la griffe : une façon de rassurer une clientèle toujours plus versatile sur la qualité du produit acheté, et de redonner du lustre au Made in Italy. Cette tendance explique en partie la demande croissante, au sein des entreprises, de profils techniques comme les couturiers ou les modellista. Autre tendance, cette fois spécifiquement lombarde : l’influence du design sur le secteur mode. La Lombardie est un bassin important et dynamique pour les entreprises du secteur design. Un secteur qui se porte bien, et qui n’a plus grand-chose à envier à la mode : les marques du design et de l’ameublement-décoration valent aujourd’hui pour la Lombardie près de 89 milliards d’euros (contre 150 pour le secteur mode). C’est en particulier la façon dont fonctionne le design qui intéresse de près les professionnels de la mode. 69 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode De nombreux évènements organisés tout au long de l’année (dont le Salon du Meuble est le plus couru), et surtout une approche participative qui est la carte gagnante du design : comme le Fuorisalone, qui invite les visiteurs à entrer dans le monde du design par le biais d’expositions au cœur de la ville et d’animations ludiques. En 2010, les divers évènements organisés autour du design ont attiré près de 300.000 visiteurs dans la capitale lombarde, dont plus de la moitié d’étrangers. De formidables retombées aussi bien financières qu’en termes d’image. La force du design, c’est son unité, sa capacité à intégrer et à rassembler aussi bien les grands noms que les petites enseignes inconnues, viviers de la créativité italienne et porteuses de nouvelles idées. Pour résumer, un secteur plus ouvert, accessible, moins «snob», dont la mode pourra s’inspirer pour inventer de nouvelles façons de communiquer et de défendre ses valeurs. Parce qu’elle est le pays des arts, de l’histoire, l’Italie n’a pas fini d’inspirer les jeunes générations. Des esprits créatifs viennent du monde entier fréquenter les écoles lombardes, et insufflent une nouvelle vie à la création italienne. Encore une façon d’exporter à travers le monde les valeurs de la mode italienne…Cette dernière a donc les cartes en main pour se réinventer et s’adapter aux exigences d’un marché du vêtement difficile. De plus, avec l’aide de la nouvelle réglementation européenne actuellement en discussion sur l’étiquetage et la traçabilité des produits, il sera dans le futur plus facile de défendre et de faire reconnaître les spécificités du savoir-faire italien. Les formations ont donc aujourd’hui tout intérêt à s’adapter à ces changements, à se moderniser afin de former au mieux les futurs acteurs de la mode qui, insérés en entreprise ou entrepreneurs, continueront demain à assurer la renommée internationale du Made in Italy. Ce matériel est disponible sur le site www.progettolingue.net 70 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode V / REMERCIEMENTS La Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie remercie ses collaboratrices, MarieLaure Belin et Pauline Laval, pour la réalisation de la Recherche et la rédaction de l’Etude, Gisella Langé pour la direction et Mario Pasquariello pour la coordination, ainsi que tous les partenaires du projet pour l’aide apportée tout au long de ce travail : le Ministère de l’Instruction, de l’Université et de la Recherche – Bureau Scolaire Régional de Lombardie, coordinateur du projet Milan-Paris : le Fil de la Mode ; l’établissement d’enseignement secondaire P. Frisi ; l’Institut d’Instruction Supérieure A. Bernocchi ; l’Institut Carlo Secoli ; et l’Assessorato all’Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione.. Nous remercions également très chaleureusement Giuseppe Prato et Bruna Marchesan de l’AFOL de la Province de Milan (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro) pour leur grande disponibilité et leur précieux témoignage. Merci également à l’Institut Caterina da Siena d’avoir bien voulu répondre à nos questions. L’étude n’aurait pu être complète sans les témoignages des professionnels et associations du secteur mode. Leur collaboration a été fondamentale et nous les remercions vivement de nous avoir donné de leur temps : tout particulièrement Sistema Moda Italia et Confartigianato, qui ont eu la gentillesse de nous communiquer des données utilisées dans ce rapport ; la Camera Nazionale della Moda Italiana, la Piattaforma della Moda, les entreprises Marni, G.F. Services S.r.l, Emme Stile S.r.l, Cavalli & Nastri, Selene Giorgi, The Service, la Kicca, M. Amerigo Pizzinati, Roberta Redaelli. 71 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode VI / BIBLIOGRAPHIE Burzi Barbara. “Il filo si è spezzato, i sarti sono rari”, Il Tirreno, 26/05/2010. [http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/05/26/news/il-filo-si-e-spezzato-i-sarti-sono-rari2037122] (Consulté le 17 juin 2010). Cavalca Altan Emanuela. «La moda allo specchio. Comunicare la moda : strategie e professioni». Franco Angeli, 2004. 144 p. (Manuali). Consigliere Irene. “Oltre 400 posti di lavoro tra grandi griffe e prêt-à-porter”, Corriere della Sera, 21/05/2010. [http://www.corriere.it/economia/carriere-lavoro/10_maggio_21/consigliere-oltrequattrocento-posti-di-lavoro_ee3f478c-64ae-11df-ab62-00144f02aabe.shtml]. (Consulté le 26 août 2010). De Cesare Corinna. “Cinquecento opportunità per l’“e-fashion”, Corriere della Sera, 21/05/2010. 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Di Vittorio, 18 25030 Castel Mella BS 030-2584276 030-2588896 [email protected] www.cfaib.it Cometa Formazione scs Centre de formation Via Regina Teodolinda, 6122100 Como CO 031-263779 031-2757455 [email protected] www.cometaformazione.org Milano MI Domus Academy Institut formation post-laurea Via Watt, 37 02-42414001 02-4222525 [email protected] www.domusacademy.com ENFAPI - Centro Operativo di Como Centre de formation Largo Caduti per la Pace, 22075 20100 Lurate Caccivio CO 031-491541 031-390352 [email protected] www.enfapicomo.com Euromode School Institut formation post-diploma Via Cabrini, 3 24123 Bergamo BG 035 321942 35.321.928 [email protected] www.euromode-school.it Ferrari fashion school Institut formation post-diploma / post-expérienceVia IV Novembre, 21 26900 Lodi LO 0371 427625 0371 427625 [email protected] www.ferrarifashionschool.it Ged Fashion Institute Institut formation post-diploma Via Settala, 29 20124 Milano MI 02-74281994 02-74281994 [email protected] www.modaged.com I.S.I.S. Varese Institut d'instruction supérieur d'état Via Zucchi, 3 21100 Varese VA 0332-312009 0332-311575 [email protected] www.itis.va.it IED Istituto Europeo del Design Institut formation post post-diploma diploma Via A. Sciesa, 4 20135 Milano MI 02-55192963 02 55192963 02-5468517 02 5468517 [email protected] www.ied.it Istituti Scolastici Superiori "Olga Fiorini" Institut professionel Industrie Artisanat Via Varzi, 16 21052 Busto Arsizio VA 0331-624318 0331-620371 [email protected] www.olgafiorini.it Istituto Callegari Milano Institut formation post-diploma / post-expérienceViaMontenapoleone, 5 20121 Milano MI 06 44249756 06 44249756 [email protected] www.istituticallegari.it Istituto Carlo Secoli Institut formation post-diploma Viale Vittorio Veneto, 18/a 20124 Milano MI 02-6597501 02-29000133 [email protected] www.secoli.com Istituto di Istruzione Superiore Satale "Giovanni Falcone" Institut technique école moyenne supérieure Via Saccole Pignole, 3 46041 Asola MN 0376-710423 0376-710425 [email protected] www.iisfalcone.it Istituto di Moda Burgo Institut formation post-diploma Piazza San Babila, 5 20122 Milano MI 02-783753 02-783758 [email protected] www.imb.it Istituto d'Istruzione Superiore "Bonomi Mazzolari" Institut technique professionel via Amadei, 35 46100 Mantova MN 0376-323498 0376-321254 [email protected] www.isboma.it Istituto d'Istruzione Superiore "Tassara" Institut technique professionel Via Folgore, 10 25043 Breno BS 0364-22461/2 0364-326301 [email protected] www.iistassara.it Istituto d'Istruzione Superiore "W. Kandinsky" Institut technique professionel Via Baroni, 35 20142 Milano MI 02-8260979 - 8902-89300311 [email protected] www.sky.mi.it Istituto Marangoni Institut formation post-diploma Via Verri, 4 20121 Milano MI 02 76316680 276.009.658 [email protected] www.istitutomarangoni.com Istituto Professionale dei Servizi Commerciali e della Pubblicità "Marcello Dudovich" Institut technique professionel Via Carlo Amoretti, 63 20157 Milano MI 02-3559118 02-3559369 [email protected] www.dudovich.it Istituto Professionale di Stato Industria e Artigianato "Fortuny" Institut technique professionel Via Berchet, 5 25126 Brescia BS 030-2410794 030-314634 [email protected] www.istitutofortuny.it Istituto Professionale di Stato Industria e Artigianato "Giovanni Marcora" Institut technique professionel Via G.Marcora, 109 20010 Inveruno MI 02-97288182 02-97289464 [email protected] www.ipsiamarcora.it Istituto Professionale di Stato Industria e Artigianato “A. Bernocchi ” Institut technique professionel Via A.Bernocchi, 6 20025 Legnano MI 0331-596170 0331-453672 [email protected] www.ipsiabernocchi.it Istituto Professionale di Stato per il Commercio "Caterina da Siena" Institut technique professionel Viale Lombardia, 89 20131 Milano MI 02-2824973 02-26148924 [email protected] www.istitutocaterinadasiena.it Istituto Professionale Industria e Artigianato "Fortunato Marazzi" Institut technique professionel Via Inzoli, 1 26013 Crema CR 0373-202814 0373-200593 [email protected] www.ipiamarazzi.it Istituto Professionale Industria e Artigianato "Luigi Ripamonti" Institut technique professionel Via Belvedere, 18 22100 Como CO 031-520745 031-507194 [email protected] www.ipiaripamonti.org Istituto Statale Istruzione Superiore "C. Facchinetti" Institut technique d'école moyenne supérieure Via Azimonti, 5 21053 Castellanza VA 0331-635718 0331-679586 [email protected] www.itisbusto.it Istituto Superiore Grafica Moda Design Institut formation pré et post-diploma Via Cavour, 90 23900 Lecco LC 0341.282336 0341.264400 [email protected] www.isgmd.it Istituto tecnico industriale Setificio Carcano Institut technique industriel Via Castelnuovo, 5 22100 Como CO 31.271.416 31.303.257 [email protected] www.setificio.com Istituto Tecnico Industrile "Pietro Paleocapa" Institut technique d'école moyenne supérieure Via Mauro Gavazzeni 29 24125 Bergamo BG 035-319388 035-318741 [email protected] www.itispaleocapa.it IULM Institut supérieur universitaire Via Carlo Bo, 1 20143 Milano MI 02-891412614/202-891414000 [email protected] www.iulm.it L'I.S.M. Silvana Monti Fashion School Institut formation post-diploma Via Gherrazzi, 12 21052 Busto Arsizio VA 331.637.497 331.637.497 [email protected] www.silvanamonti.it Machina Lonati Fashion and Design Institute Institut formation post-diploma Via Tommaseo, 49 25128 Brescia BS 030-383368 030-3389557 [email protected] www.machinainstitute.it Nuova Accademia di Belle Arti Institut para-universitaire Via Darwin, 20 20143 Milano MI 02-973721 02-97372280 [email protected] www.naba.it Politecnico di Milano Institut universitaire Piazza Leonardo da Vinci, 20133 Milano MI 02-2399.5902 02-2399.7280 [email protected] www.polimi.it Scuola di taglio e cucito Le grand Chic Centre de formation Via Rapisardi, 10 20161 Milano MI 26.468.458 3.343.609.628 [email protected] www.legrandchic.it SDA Bocconi (Scuola di Direzione Aziendale) Institut formation post-expérience Via Bocconi, 8 20136 Milano MI 02-58362522 02-58362530 [email protected] www.sdabocconi.it UNITEL Institut universitaire Via Fantoli, 16/15 20138 Milano MI 02-50320934 02-50320937 [email protected] www.uni-tel.it Università Carlo Cattaneo - LIUC Institut universitaire Corso Matteotti, 22 21053 Castellanza VA 0331-572323 0331-483447 [email protected] www.liuc.it Università Cattolica del Sacro Cuore - Centro per lo studio della Moda e della produzione culturale Institut universitaire Largo A. Gemelli, 1 20123 Milano MI 02-7234.2505 02-72343665 [email protected] www.unicatt.it/modacult Università Commerciale Luigi Bocconi Institut universitaire Via Sarfatti 25 20136 Milano MI 02-58362522 02-58362530 [email protected] www.sdabocconi.it Università degli Studi di Bergamo Institut universitaire Via Salvecchio, 19 24129 Bergamo BG 035-2052391 035-562779 [email protected] www.unibg.it Up to Date-Fashion Academy Institut formation post-diploma Corso Vittorio Emanuele II 20122 Milano MI 02-7626791 02-76267929 [email protected] www.fashionuptodate.com ANNEXE 2 78 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Liste des Formations du Secteur Mode en Lombardie FORMATIONS EXPERT TEXTILE Produzione Tessili Capotecnico per l'industria tessile Sistema Moda Tessile - Abbigliamento Chimica Tintoria Tecnico del Sistema Moda Design del Tessuto e dei Materiali Tecnico del Sistema Moda - Tessitura Digital Textile Design Tecnico Disegnatore Tessile Moda Disegnatrice per tessuto Tecnico Sistema Moda - Area di specializzazione Fashion & Textile Design Tecnologia e Merceologia Tessile Fashion Technology Design Textile Design Ingegneria Tessile FORMATIONS MARKETING / COMMUNICATION Istituto Tecnico Industriale Indirizzo Tessile Brand Management Maglieria Brand Manager Maglieria su macchine Comunicazione e marketing per la moda Operatore dell' Abbigliamento - indirizzo tessitore/orditore Fashion and Luxury Marketing Operatore Meccanico-Manutentore Industria Meccano-Tessile Fashion Communication Operatore Sartoriale Fashion Communication and PR Percorso Moda & Design- Biennio Fashion Communication and Stylist Perito Chimico Tintore Fashion Editing Perito Tessile Fashion Editing e scrittura per il giornalismo Liste des Formations du Secteur Mode en Lombardie Fashion Events Corsetteria e moda mare Fashion Marketing Costumista Fashion Marketing Manager Costumista teatrale Fashion PR & Marketing Communication Master Abbigliamento Donna Fashion Show and PR Master Modellistica Donna Fashion Visual Merchandising Master Progettista Abbigliamento Image Consulting Modellismo Abbigliamento Image Consulting Advanced Modellista Luxury Goods Communication Manager Modellista Bambino Master in E-Fashion Modellista Computer Cad - Cam Master in Fashion Accessories & Luxury Goods Modellista Donna Master in Fashion & Luxury Brand Management Modellista Industriale Master in Management del Made in Italy - Consumi e Comunicazione della Moda, del Design e del Lusso Public Relations Modellista Industriale - Operatore CAD Modellista Sartoriale Visual Merchandising Modellista Uomo FORMATIONS MODELLISTA/COUTURIER Modellista/Stilista Cad Applicato per l'abbigliamento Modellistica Cad Modellistico Modellistica - Costumista Liste des Formations du Secteur Mode en Lombardie Modellistica Bambino Sartoria Professionale Modellistica Computer Cad - Cam Sartoria-Capospalla Artigianale Modellistica Costumi da Bagno FORMATIONS STYLISME / DESIGN Modellistica Donna Collezione Bambino Modellistica e Produzione Collezione Streetwear Modellistica Intimo Collezione Underwear Modellistica Sposa Collezione Uomo Modellistica Sviluppo Taglie Computer Design Modellistica Uomo Cool Hunter Modello e Sviluppo Taglie Creative Fashion Design Moulage Design Calzatura Operatore Abbigliamento Design della Moda Operatore dell' Abbigliamento Design Donna Operatore dell' Abbigliamento - Sarto Modellista Design Uomo Operatore della Moda Designer Bambino Sartoria Designer di accessori Sartoria Avanzata Designer di moda Sartoria di Base Designer Fitness Liste des Formations du Secteur Mode en Lombardie Designer Intimo Fashion Designer Advanced Designer Moda Mare Fashion Graphic Designer Sposa Fashion Styling Disegno di Moda Fashion Styling and Editing Disegno Industriale della Moda Fashion Styling Fondamentale Disegno Moda - Costumista Fashion Styling Specialist Disegno Moda Bambino Fashion Styling Trend Portfoglio Disegno Moda Costumi da Bagno Fashion Stylist Advanced Disegno Moda Donna Fashion Trend and cool hunting Disegno Moda Intimo Fashion World styling Disegno Moda Uomo Figurino e Stilismo Fashion Illustrator per la moda Fashion and Textile Design Introduction to fashion Collection Fashion Collezioni (Stilista) Master in Fashion Design Womenswear Fashion Design Master in Fashion Design Menswear Fashion Design - Responsabile Sviluppo Prodotto Master in Fashion Photography Fashion Design and Coordination Master in Fashion Styling Portfolio Fashion Designer Personal Shopper Liste des Formations du Secteur Mode en Lombardie Stilismo di Moda Management dell'Evento Stilista Master in Fashion Product Management Stilista di moda Master in Fashion Project Management Tecnico dell' Abbigliamento e della Moda - Area di specializzazione Master in Fashion Promotion Tecnico dell’ Abbigliamento e della Moda Merchandising & Pricing Trend and cool hunting Retail Management Sales and Buying Management FORMATIONS ADMINISTRATION / MANAGEMENT DES ENTREPRISES DU SECTEUR FORMATIONS COMMERCE E-Fashion Product Manager Creare il proprio business Fashion Business Esperto Commerciale della Moda Fashion Management Fashion and Luxury Sales Manager Fashion Marketing & Product Management Fashion Brand Management Fashion Marketing & Retail Management Fashion Buyer Fashion Product and Programme Manager Fashion Digital Strategy Gestire con successo il contract Fashion Retail Ingegneria Gestionale - Settore tessile - Fashion Technology Fashion Show Production Luxury System and Made in Italy Lifestyle branding Mafed Luxury Brand Manager Liste des Formations du Secteur Mode en Lombardie Master in Fashion and Design Retail Master in Fashion Buying FORMATIONS PRODUIT / PRODUCTION Confezionatrice sarta Confezionista Cucito creativo Fashion Design & Product Manager FORMATIONS NON CLASSIFIEES Accessori Beauty Styling Design degli allestimenti per la moda Urbanwear Design ANNEXE 3 85 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Nome Associato IED Moda Lab Data Fondazione 01/01/1984 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-diploma (es. IED, Polimoda, Marangoni) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita corso formazione avanzata costume desing Post Laurea costume designer fashion design Corso di specializz. Post diploma fashion designer fashion product manager 75 One year fashion & textile design Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) fashion & textile dedigner 20 corso formazione avanzata fashion show Post Laurea Specialistica organizzatore eventi moda (sfilata) Corso formazione avanzata fashion management, indirizzi: fashion buyer, visual merchandiser Post Laurea Specialistica fashion buyer/visual merchandiser 60 Master fashion stylist Post Laurea fashion stylist 50 master research study programme fashion marketing, indirizzi: product management, retail management Post Laurea fashion marketing manager, product manager/retail manager 80 master research study programme fashion communication, indirizzi: pr - fashion stylist Post Laurea fashion pr, fashion stylist 80 venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement Page 2 of 18 design del gioiello Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) designer di gioielli 50 fashion marketing Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) fashion buyer, visual merchandiser, retail manager 80 fashion stylist Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) fashion stylist 100 fashion communication Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) addetto ufficio comunicazione, press office, pr 85 Urbanwear design Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) fashion designer specializzato in streetwear, activewear, urbanwear, fashion product manager Shoe and accessories design Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) designer di accessori (borse, scarpe, piccola pelletteria) master research study programme fashion & textile design Post Laurea fashion & textile designer one year jewellery design Corso di specializz. Post diploma jewellery designer venerdì 19 novembre 2010 40 Page 3 of 18 Nome Associato Istituto Burgo Data Fondazione 01/01/1962 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-diploma (es. IED, Polimoda, Marangoni) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita Modellista Corso di specializzazione post diploma Modellista sartoriale Modellistica sviluppo taglie Corso di specializz. Post laurea (esclusi Master riconosciuti) modellista sviluppo taglie Modellistica Donna Corso di specializz. Post diploma modellista donna Modellistica per il costume teatrale Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) modellista specializzato in costumi teatrali Corso di disegno Bambino Corso di specializz. Post diploma Designer bambino Corso di Disegno di Accessori di Moda Corso di specializz. Post laurea (esclusi Master riconosciuti) designer di accessori Corso di Disegno intimo Diploma di formazione professionale (istituto professionale) Designer di intimo Sartoria Diploma di formazione professionale (istituto professionale) Sarta Professionale venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement 80 Page 4 of 18 Disegno moda uomo Corso di specializzazione post laurea (esclusi Master riconosciuti) designer uomo Fashion designer Corso di specializzazione post diploma fashion designer corso cad/cam Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) operatore modellistica al computer Disegno di gioielli Corso di specializzazione post laurea (esclusi Master riconosciuti) Designer di gioielli Stilista di Moda Corso di specializzazione post diploma Stilista di moda disegno costumi teatrali Corso di specializz. Post diploma designer costumi teatrali modellistica intimo Corso di specializz. Post diploma modellista di intimo modellistica uomo Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) modellista uomo modellistica bambino Corso di specializz. Post diploma modellista bambino venerdì 19 novembre 2010 Page 5 of 18 modellistica abiti da sposa Corso di specializz. Post diploma modellista di abiti da sposa disegno moda donna Corso di specializz. Post diploma fashion designer donna disegno costumi da bagno Corso di specializz. Post laurea (esclusi Master riconosciuti) designer costumi da bagno disegno calzature Corso di specializz. Post diploma designer di calzature Corso di computer Disegno Moda Corso di specializzazione post laurea (esclusi Master riconosciuti) Designer su computer venerdì 19 novembre 2010 Page 6 of 18 Nome Associato NABA Data Fondazione 01/01/1984 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-diploma (es. IED, Polimoda, Marangoni) Denominazione corso Livello di Istruzione fashion design Laurea venerdì 19 novembre 2010 Profili professionali in uscita Tasso di Placement 97 Page 7 of 18 Nome Associato Istituto Secoli Data Fondazione 01/01/1934 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-diploma (es. IED, Polimoda, Marangoni) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita Modellista stilista uomo Corso di specializz. Post diploma menswear designer, product manager, ricerca tessuti/materiali, modellista 99 modellista donna (corso serale, sabato) Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) product manager, modellista 99 modellista donna (corso serale, sabato) Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) product manager, modellista 99 modellista intimo donna Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista 99 Modellista Donna Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista 99 modellista donna - intensivo Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista 99 modellista uomo (corso solo al sabato) Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) product manager, modellista Modellista Donna Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement 99 Page 8 of 18 modellista bambino/a Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista 99 Modellista Stilista Donna Corso di specializz. Post diploma womenswear designer, product manager, ricerca tessuti e materiali, modellista 99 Modellista Uomo Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista 99 modellista uomo Corso di specializz. Post diploma product manager, modellista 99 analisi, tempi, metodi e organizzazione Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) direttore produzione, responsabile reparto produttivo, tecnico di produzione, responsabile lavorazioni esterne, responsabile controllo qualità, 100 venerdì 19 novembre 2010 Page 9 of 18 Nome Associato Istituto Bernocchi Data Fondazione 01/01/1924 Natura Istituto Formativo Istituto tecnico professionale (es. IPSIA) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita operatore tecnico del settore moda Corso IFTS operatore della moda e tecnico dell'abbigliamento e moda venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement 80 Page 10 of 18 Nome Associato Domus Academy Data Fondazione 01/01/1982 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-laurea (es. Domus Academy) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita master in fashion design Corso di specializz. Post laurea (esclusi Master riconosciuti) fashion designer, trend searcher, art director, consulente stilistico fre lance, stylist, consulente organizzazione eventi/sfilate, cool hunter, redattore 75 master in accessories desing Corso di specializz. Post laurea (esclusi Master riconosciuti) accessories designer, arti director, trend serarcher, jewellery designer, consulenti creativi 80 master in fashion management Corso di specializz. Post laurea (esclusi Master riconosciuti) product manager, merchandising manager, brand manager, stor manager, retail manager, communication manager, fashion buyer venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement Page 11 of 18 Nome Associato Milano Fashion Institute Data Fondazione 27/03/2007 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-laurea (es. Domus Academy) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita master in fashion project management Post Laurea profilo professionale che integra le competenze di design, management e comunicazione master in fashion & design retail Post Laurea retail merchandiser & buyer, stock and logistic manager, visual marchandiser, retail area manager, event organizer, marketing & customer care, store venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement Page 12 of 18 Nome Associato Istituto Marangoni Data Fondazione 17/12/1935 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-diploma (es. IED, Polimoda, Marangoni) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita master in menswear Master Universitario post-laurea/no experience fashion designer collezioni uomo, collaboratore esterno per aziende, studi stilistici, ci consulenza e di ricerca master in brand management Master Universitario post-laurea/no experience brand manager master in fashion product Master Universitario post-laurea/no experience creative director master in e-fashion Master Universitario post-laurea/no experience retail e comunicazione su internet master in fashion styling Master Universitario post-laurea/no experience esperto di stile ed immagine di una collezione, coordinatore immagine e stile sfilate/campagne pubblicitarie fashion styling Corso di specializz. Post diploma fashion stylist, coordinatore immagine sfilate/campagne pubblicitarie, visual merchandiser master in fashion buying Master Universitario post-laurea/no experience buyer nella piccola e grande distribuzione fashion business Corso di specializz. Post diploma gestione di un'attività,coordinamento collaboratori e consulenti, inserimento nell'area business di un'azienda venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement Page 13 of 18 master in fashion designer Master Universitario post-laurea/no experience fashion designer di collezioni, collaboratrore esterno per aziende, studi stilistici, di consulenza e ricerca master in fashion accessories Master Universitario post-laurea/no experience designer in fashion accessories, capace di seguire tutto il processo di ideazione e creazione, creatore di tendenze e coordinatore dell'immagine della fashion design Corso di specializz. Post diploma collezioni uomo, donna, accessori, beachwear, cocchiali, editoria, stampa specializzata, studio tendenze moda, collaborazione uffici stile, grafica e venerdì 19 novembre 2010 93 Page 14 of 18 Nome Associato Istituto Caterina da Siena Sistema Mo Data Fondazione 01/01/1949 Denominazione corso Natura Istituto Formativo Istituto tecnico professionale (es. IPSIA) Livello di Istruzione Profili professionali in uscita Tasso di Placement Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) Tecnico dell'abbigliamento e della moda Diploma di scuola superiore (istituto tecnico) stilista, fashion photographer, fashion journalist, product manager, ricerca tessuti/materiali, ricerca accessori, modellista, sales manager/venditore, Corso Tecnico Superiore Commerciale Marketingorganizzazione vendite Corso IFTS responzabile vendite, sales manager, venditore, responsabile showroom venerdì 19 novembre 2010 Page 15 of 18 Nome Associato Ars Sutoria Data Fondazione 01/01/1947 Natura Istituto Formativo Istituto formativo post-esperienza (formazione rivolta prevalentemente alle impre Denominazione corso Livello di Istruzione footwear 2D/3D CAD Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) footwear prototyoing Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) footwearmanufactoring process overview Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) footwear collection development Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) leather goods technical design and pattern making Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) leather goods 2 D CAD Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) footwear technical design and pattern making Corso Post-esperienza (rivolta a soggetti già operanti in azienda) venerdì 19 novembre 2010 Profili professionali in uscita Tasso di Placement 100 Page 16 of 18 Nome Associato Accademia di Brera Data Fondazione 01/01/1776 Natura Istituto Formativo Istituto Parauniversitario (es. Accademie) Denominazione corso Livello di Istruzione Profili professionali in uscita diploma di secondo livello in fashion design Laurea Specialistica figura professionale di grande flessibilità capace di collocarsi all'interno del nostro sistema produttivo costituito da diversi tipi di impresa: dalla bottega venerdì 19 novembre 2010 Tasso di Placement Page 18 of 18 ANNEXE 4 102 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode ADRESSES UTILES Associations : • Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale, Piazza Cavour 2, 20121 Milan, tel. 02.795592 • Assocomunicazione, Associazione delle imprese di comunicazione, Via Larga 23, 20122 Milan, tel. 02.58307450, site : www.assocomunicazione.it • Assomedia associazione dei centri media, Via Larga 15, 20122 Milan, tel. 02.58316423 • Assorel, Associazione delle agenzie di relazioni pubbliche a servizio completo, Via Larga 13, 20122 Milan, tel. 02.58304667 • Camera Nazionale della Moda Italiana, Via Gerolamo Morone 6, 20121 Milan, e mail : [email protected], site : www.cameramoda.it • Ferpi, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, Via Larga 13, 20122 Milan, tel. 02.58312455, site : www.ferpi.it • IAP, Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, Via Larga 15, tel. 02.58304941 • Sistema Moda Italia, Associazione Italiana Industriale della Filiera Tessile, Abbigliamento, Viale Sarca 223, 20126 Milan, tel. 02.641191, e mail : [email protected], site : www.sistemamodaitalia.it • Unicom, Unione Nazionale Imprese e Comunicazione, Piazza Bertarelli 1, 20122 Milan, tel. 02.863815 Bibliothèques : • Biblioteca d’Arte, Castello Sforzesco, 20122 Milan, tel. 02.8770044 • Biblioteca Serica Angelo Minozzi, Via G. Colombo 81, 20133 Milan, tel. 02.2665990, site : www.ssiseta.it • Biblioteca Tremelloni, spécialisée en publications du secteur, Viale Sarca 223, 20126 Milan, tel. 02.66106107, e mail : [email protected], site : www.tremelloni.it Musées de la mode : • Fondazione Antonio Ratti, Lungo Lario Trento 9, 22100 Côme, tel. 031.233111, e mail : [email protected] • Kartell Museo, musée du design, Via dell’Industria 3, Noviglio (MI), tel. 02.90012269 • Museo dell’abbigliamento infantile, Rocca Borromeo, Via della Rocca 2, 21021, Angera (VA), tel. 0331.931300, e mail : [email protected] • Museo della donna e del bambino, Via Mazzucchelli 2, 25080 Ciliverghe di Mazzano (BS). tel. 030.2120975, site : www.provincia.brescia.it/contenuti/cultura/museo_della_donna • Museo della Seta “Abegg”, Via Statale 490, 23852 Garlate (Lecco), tel. 0341.681306 • Museo delle arti decorative e strumenti musicali, Castello Sforzesco, Piazza Castello 20121 Milan, tel. 02.860160 • • • • • Museo del tessile e della tradizione industriale, Via Volta 6, Busto Arsizio (VA), tel. 0331.390243, site : www.busto-arsizio.it Museo Pirelli, Viale Sarca 22, Biccoca, Milan Museo Poldi Pezzoli, Via Manzoni 12, 20121 Milan, tel. 02.794889, site : www.museopoldipezzoli.it Raccolta storica I Santi, Viale Caldara 5, 20122 Milan, tel. 02.5416981 Zucchi collection museum, Via Ugo Foscolo 4, Milan, tel. 02.902551 ANNEXE 5 105 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 5) COMPLEMENT D’INFORMATIONS SUR LE PROJET ET SUR LE PARTNENARIAT 5.1 Titre du Projet Partenaire Regio 1 Établissement coordinateur: Organisations partenaires: Milan-Paris: le Fil de la Mode Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Regione Lombardia – DG Industria, Edilizia,Cooperazione IIS Paolo Frisi – Milano IIS Bernocchi - Legnano Istituto Carlo Secoli – Milano Partenaire Regio 2 Établissement coordinateur: Organisations partenaires: Conseil Régional Ile-de-France Centre Culturel Français de Milan – Ambassade de France Lycée Paul Poiret – Paris Lycée Octave Feuillet – Paris Ecole des Arts Appliqués Duperré – Paris Inès de la Fressange, S.A. - Paris Objectifs du projet : Les objectifs principaux du projet Milan-Paris: le Fil de la Mode, coordonné par l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia et par le Conseil Régional d’Ile-de France sont: 1. constituer une table de travail commune sur les profils professionnels actuels et émergents dans le domaine de la mode 2. identifier ressemblances et différences entre les profils professionnels existant dans les deux régions 3. développer des activités de pratique et d’apprentissage partagées par les lycées de la mode partenaires du projet 4. améliorer les compétences linguistiques des membres des consortiums Principaux produits et résultats Quatre rencontres de projet et quatre réunions du Comité de Pilotage du projet (Milan, septembre 2009 ; Paris, mars 2010 ; Milan, novembre 2010 ; Paris, mars-avril 2011), les rencontres informelles, les visites des Institutions et des établissements partenaires, ainsi que et les échanges entre les enseignants ont favorisé la constitution du partenariat. De janvier 2010 à février 2011, une formation en ligne, gérée par Auralog, a offert aux partenaires du projet l’opportunité d’améliorer leurs compétences linguistiques en français et en italien, et a facilité l’interaction au cours des rencontres. Produits Phares : 1. Dans chacune des deux régions, une équipe a produit une “Etude et Recherche sur les Métiers de la Mode et sur les Parcours de Formation ” avec l’aide de la Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie et de l’Institut Français de la Mode de Paris. 106 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Un corpus d’environ 200 pages orienté sur: a) la formation professionnelle; b) les liens avec le monde du travail; c) les métiers existants et les métiers émergents. 2. Le Palais Bagatti-Valsecchi, au coeur du “Quadrilatère Milanais de la Mode”, a servi de cadre à une Table Ronde de stakeholders qui a eu lieu le 29 novembre 2010 : le Directeur Général de l’USR per la Lombardia et le Directeur des Affaires Européennes de la Région Ile-de-France ont présenté les résultats de l“Etude et Recherche” à leurs illustres invités parmi lesquels l’Ambassadeur de France en Italie, le Vice-Président de la Région Lombardie, le Président de la Chambre Nationale de la Mode Italienne, un représentant parlementaire de chaque pays, ainsi que certains dirigeants des Ministères français et italien de l’Education, stylistes et designers internationalement connus, les représentants des Associations professionnelles et les partenaires des consortiums. 3. Les lycées de mode partenaires ont organisé deux événements de mode: a) Fashion for Dummies : un’expo-performance que le Palazzo delle Stelline, siège du Centre Culturel Français de Milan, a accueillie dans ses locaux du 23 au 29 septembre 2009, au cours de laquelle les élèves des établissements partenaires lombards ont produit en série des mannequins, sous la direction du styliste français Pascal Gautrand. b) Milan-Paris : le Fil de la Mode : un défilé de 30 pièces créées et réalisées par les élèves provenant des 5 établissements partenaires, organisé dans les somptueux locaux du Consulat d’Italie à Paris le 1er avril 2011. Une équipe de travail a produit trois modules didactiques (2 en français et 1 en italien) fondés sur la méthodologie CLIL/Emile, visant à entraîner les élèves aux activités de l'Atelier design et de l'Organisation des événements de Mode en langue étrangère. Ce matériel didactique constituera la base des sessions de travail durant les activités de job shadowing des enseignants français auprès des lycées professionnels italiens et vice-versa. Portée et impact du Projet Dès le début Milan-Paris : le Fil de la Mode a éveillé l’intérêt, en obtenant la collaboration et le soutien d’organismes extérieurs à l’école. Des professionnels, ainsi que les autorités politiques et administratives, ont collaboré à l’analyse et à la comparaison des tendances et des compétences professionnelles nécessaires dans le secteur mode, permettant des approfondissements sur la conception, l’organisation et le développement conjoint de nouveaux parcours de formation professionnelle. “L’Etude et Recherche” a relancé le débat dans les deux régions, devenant une référence : le document fournit à la Direction Générale pour l’Instruction Technique et Professionnelle du Ministère italien de l’Education et à la Commission Nationale de la Certification Professionnelle une base pour la discussion sur de nouveaux standards de référence pour les profils professionnels en conformité avec le Cadre Européen des Certifications. Les autorités éducatives et administratives des deux pays sont en train de mettre au point de nouveaux parcours de formation professionnelle dans le but de créer des diplômes conjoints au niveau de l’enseignement supérieur. Les résultats de premier plan demeurent l’échange de bonnes pratiques, la coopération active et les liens durables entre les institutions professionnelles-éducatives et le monde 107 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode professionnel dans un secteur où ces deux éminentes régions d’Europe sont des protagonistes absolues : la Mode et le Design. 5.2 Titolo del Progetto Partner 1 Ente coordinatore Partner: Partner 2 Ente coordinatore Partner: Milan-Paris: le Fil de la Mode Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Regione Lombardia – DG Industria, Edilizia,Cooperazione IIS Paolo Frisi – Milano IIS Bernocchi - Legnano Istituto Carlo Secoli – Milano Conseil Régional Ile-de-France Centre Culturel Français de Milan – Ambassade de France Lycée Paul Poiret – Paris Lycée Octave Feuillet – Paris Ecole des Arts Appliqués Duperré – Paris Inès de la Fressange, S.A. - Paris Obiettivi del Progetto: Gli obiettivi principali del progetto Milan-Paris: le Fil de la Mode, coordinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e dal Conseil Régional d’Ile-de France sono: 1. istituire un comune tavolo di lavoro sulle professioni del settore moda attuali e future 2. individuare similitudini e differenze delle qualifiche professionali esistenti nelle due regioni 3. sviluppare attività di apprendimento e pratica condivise tra gli istituti di moda partner del progetto 4. sviluppare le competenze linguistiche dei membri dei due consorzi Principali prodotti e risultati Quattro incontri di progetto e altrettante riunioni del Comitato di Pilotaggio del progetto (a Milano nel settembre 2009; a Parigi nel marzo 2010; a Milano nel novembre 2010; a Parigi nel marzo-aprile del 2011), incontri informali, visite agli Enti e agli Istituti partner e scambi tra i docenti hanno facilitato la costituzione del partenariato. Dal gennaio 2010 al febbraio 2011 una apposita formazione on line, gestita da Auralog, ha offerto ai partner del progetto l’opportunità di migliorare le competenze linguistiche in francese e in italiano, rendendo così più agevole l’interazione durante gli incontri. Prodotti di rilievo: 1. Due gruppi di lavoro nelle due regioni hanno prodotto uno “Studio e Ricerca sui mestieri della Moda e percorsi formativi” con l’ausilio della Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie e l’Institut Français de la Mode di Parigi. Un corpus di circa 200 pagine che focalizza: a) la formazione professionale; b) i collegamenti con il mercato del lavoro; c) le attuali e future professioni del settore moda. 108 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 1. Palazzo Bagatti-Valsecchi nel cuore del “Quadrilatero della Moda Milanese” ha costituito l’eccezionale cornice per una Tavola Rotonda di stakeholders il 29 Novembre 2010: Il Direttore Generale dell’USR per la Lombardia e il Direttore degli Affari Europei e Internazionali della Regione Ile-de-France hanno discusso i risultati dello “Studio e Ricerca” alla presenza di illustri ospiti quali l’Ambasciatore di Francia in Italia, il Vice-Presidente della Regione Lombardia, il Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, due rappresentanti parlamentari, uno italiano l’altra francese, dirigenti del Ministero dell’Istruzione di entrambi i Paesi, stilisti-designer di fama internazionale, rappresentanti delle Associazioni professionali e i partner dei consorzio. 2. Gli istituti di moda partner hanno organizzato due eventi moda: a) Fashion for Dummies: una expo-performance nella cornice di Palazzo delle Stelline, sede del Centre Culture Français de Milan , dal 23 al 29 settembre 2009, in cui studenti delle scuole partner della Lombardia hanno prodotto in serie manichini sotto la sapiente guida dello stilista Pascal Gautrand. b) Milan-Paris: le Fil de la Mode: una sfilata di 30 abiti creati e realizzati da studenti provenienti dalle 5 scuole partner, organizzata negli splendidi locali del Consolato d’Italia a Parigi il 1 aprile 2011. 3. Un gruppo di lavoro ha prodotto tre moduli didattici (2 in francese e 1 in italiano) basati sulla metodologia CLIL/Emile, che mirano a familiarizzare gli studenti con attività di integrazione tra lingua e contenuti inerenti la Modellistica e l’Organizzazione di Eventi. Questo materiale didattico costituirà la base di sessioni di lavoro durante attività di job shadowing di docenti francesi negli istituti professionali italiani e viceversa. Portata e spendibilità del Progetto: Sin dall’inizio Milan-Paris: le Fil de la Mode ha riscosso interesse, guadagnandosi la collaborazione e il sostegno di enti esterni alla scuola. Professionisti, politici ed Enti Locali hanno collaborato alla analisi e al confronto delle tendenze e delle competenze professionali necessarie per il settore moda, aprendo così ad approfondimenti sulla concezione, l’organizzazione e lo sviluppo congiunto di nuovi percorsi di formazione professionale. Lo “Studio e Ricerca” ha risvegliato il dibattito in entrambe le regioni, diventando un testo di riferimento per un confronto tra la Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica e Professionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano e la francese Commissione Nazionale per le Qualifiche finalizzato alla creazione di standard di riferimento per le qualifiche in conformità con il Quadro Europeo per le Qualifiche. Le autorità scolastico - amministrative di entrambe le regioni stanno mettendo a punto nuovi schemi di formazione professionale con l’obiettivo di istituire dei diplomi congiunti a livello post-secondario. I risultati più rilevanti rimangono lo scambio di buone pratiche, la fattiva cooperazione e i legami duraturi tra le istituzioni professionali - educative e il mondo esterno alla scuola in un settore in cui queste due importanti regioni d’Europa sono protagoniste assolute: la Moda e il Design. 109 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode 5.3 Project Title Milan-Paris: le Fil de la Mode (MI-PA: the Thread of Fashion) Partner Regio 1 Coordinator organisation: Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia (Gisella Langé) Partner organisations: Regione Lombardia – DG Industria, Edilizia,Cooperazione IIS Paolo Frisi – Milano IIS Bernocchi - Legnano Istituto Carlo Secoli – Milano Partner Regio 2 Coordinator organisation: Conseil Régional Ile-de-France Partner organisations: Centre Culturel Français de Milan – Ambassade de France Lycée Paul Poiret – Paris Lycée Octave Feuillet – Paris Ecole des Arts Appliqués Duperré – Paris Inès de la Fressange, S.A. - Paris Objectives of the project: Main objectives of Milan-Paris: le Fil de la Mode, headed by the Regional Education Authority for Lombardy (USR per la Lombardia) and the Regional Council Ile-de France (Conseil Régional de l’Ile-de France) were: 1. to organize a working table on present and emergent professions in the world of fashion 2. to explore similarities and differences of fashion qualifications in the two regions 3. to develop learning and practical activities among partner schools of fashion 4. to improve language competences of the members of the consortia Main results and conclusions: Four project meetings, four steering group meetings (September 2009 in Milan; March 2010 in Paris; November 2010 in Milan; March-April 2011 in Paris), many informal briefings, visits and teachers’ exchanges to partners’ institutions and schools facilitated the building of the partnership. From January 2010 till February 2011 a special online training course on Auralog platform offered to partners of both regions the opportunity to improve language competences in French and Italian, thus facilitating interaction during exchanges and meetings. Relevant products: 1. Two teams in the partner regions have produced a “ Study and Research on Fashion Professions and Training” with the help of the French Chamber of Commerce and Industry in Milan and Institut Français de la Mode in Paris. The two-hundred page study focuses on: a) vocational training; b) connections with the labour market; c) old and emerging professions in the field of fashion. 2. Palazzo Bagatti-Valsecchi in the heart of Milan “Fashion district” was the exceptional venue for a Stakeholders’ Round-table Conference on the 29th November 2010: the General Director of Lombardy Education Authority and the Director of International and European Affairs of Ile-de-France Region discussed the findings of the “Comparative Study and Research” with important guests such as the French Ambassador in Italy, the 110 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Vice-President of the Region of Lombardy, the President of the National Chamber for Italian Fashion, two members of the Italian and French Parliaments, administrators from the Italian and French Ministries of Education, famous stylists, designers, representatives of professional Associations and partners of the consortia. 3. Schools of fashion in the partnership organized two main fashion events: a) Fashion for Dummies: an expo-performance hosted by the French Cultural Centre in Milan at Palazzo delle Stelline, from the 23rd to the 29th September 2009: visitors could see students from Lombardy partner schools manufacturing a series of dummies/mannequins under the supervision of the French stylist Pascal Gautrand. b) Milan-Paris: le Fil de la Mode: a fashion parade of 30 garments designed and tailored by students from the five fashion schools of the partnership organized in the beautiful premises of the Italian Consulate in Paris on the 1st of April 2011. 4. A team produced three teaching modules in French and in Italian based on CLIL/Emile methodology: these modules aim to activate learners with content and language activities on clothes manufacturing and on the organization of Fashion Events. Modules are to be used for training sessions and during job shadowing of French teachers in Italian fashion vocational schools and vice-versa. Impact and use: Ever since the very beginning the project Mi-Pa: le Fil de la Mode has gathered interest, collaboration and support from the world outside schools. Different professionals, political and administrative authorities worked together analysing and comparing trends and key professional competences needed in the world of fashion, thus allowing insights on how to conceive, organize and develop jointly new vocational training paths. The “ Study and Research” raised an important debate in both regions and it has become a reference document also at national levels: the document is being used by the Italian Directorate General for Technical and Vocational Schools and the French National Committee for Qualifications for discussion on reference standards for qualifications in the light of the European Qualification Framework. Administrative and educational authorities of the two regions are now developing new training schemes aiming at joint post-secondary vocational diplomas. The most relevant results are: exchange of best practice, real cooperation and long lasting connections among educational/vocational institutions and the world outside school in the two most important European regions that share leadership in Fashion and Design. 111 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode LES PARTENAIRES DU PROJET EUROPEEN COMENIUS REGIO MILAN-PARIS : LE FIL DE LA MODE Le Projet Européen Comenius Regio Milan-Paris : le Fil de la Mode est un partenariat entre Lombardie et Île-de-France sur les thèmes de la mode, l’émergence de nouvelles compétences professionnelles et l’adéquation des formations aux nouveaux modèles de profils professionnels actuels et futurs. Le Consortium de la Lombardie : GISELLA LANGÉ Dirigente tecnico MARIO PASQUARIELLO Docente comandato Relazioni internazionali e lingue straniere Relazioni internazionali e lingue straniere FRANCESCO BARONI Direttore Generale MARIA CARLA AMBROSINI Dirigente CRISTINA PELLEGRINO Quadro responsabile per i progetti comunitari ROSAMARIA CODAZZI Dirigente scolastico MARINA NABULONI Collaboratore vicario ANNA NUNZIANTE Docente di moda LUCA FRANCO AZZOLLINI Dirigente scolastico MARIA LUISA INGA Collaboratore vicario CONCETTA SETTEMBRALE Docente Laboratorio di Ricevimento STEFANO SECOLI Presidente MATTEO SECOLI Direttore della sede di Milano BARBARA MORANDI Docente di moda GIUSEPPE COLOSIO Direttore Generale ANDREA GIBELLI Vicepresidente Assessore IIS PAOLO FRISI 112 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Le Consortium Île-de-France : JEAN-NOEL BALEO Directeur-adjoint en charge de l’Unité Affaires Internationales et Européennes PATRICK FRANJOU Directeur des Affaires Européennes HELENE D’ALANÇON Chargée de mission pour la Coopération Européenne OLIVIER DESCOTES Directeur SOPHIE STALLINI Attachée de coopération pour le français, BCLA STEPHANIE SAUVIGNON Directrice cours MICHELE LEGALL Proviseure FRANÇOIS ANTONIOTTI Conseiller Principal d’Education JEAN-PIERRE MONGENIE Proviseur NATASHA LALLEMAND Relations Internationales PHILIPPE CALLAND Proviseur VERONIQUE RUHILN Département Mode Chef de travaux FRANÇOISLOUIS VUITTON Directeur Général NADIA WINSALL Directrice 113 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode ANNEXE 6 6.1 Synthèse du rapport d’Ile-de-France en français 6.2 Sintesi della Ricerca dell’Ile- de-France en italien 114 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie FOCUS / SYNTHESE Pascal Gautrand sous de la direction de Patricia Romatet, Directeur Etudes et Conseil Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 SOMMAIRE Objectifs de la recherche Méthodologie 1/ Les mutations à l’œuvre dans le système de la mode 2/ Quel sens donner à la fabrication locale aujourd’hui ? 3/ L’impact de ces mutations sur les métiers de la fabrication 4/ Cinq axes de réflexion pour adapter les formations 4.1/ Faire naître la passion au cœur de l’expérience 4.2/ Intégrer le meilleur de l’industrie et de l’artisanat 4.3/ Se rapprocher des réalités du secteur professionnel 4.4/ Favoriser l’inventivité et la créativité 4.5/ Capitaliser autour d’autres approches connexes Conclusion et perspectives France—Italie : le fil de l’innovation INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 2 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 PREAMBULE Objectifs de la recherche Dans un contexte de désindustrialisation des marques du textile et de l’habillement, les compétences et les formations ciblées pour ces activités sont confrontées à des problèmes de débouchés professionnels. En parallèle, la massification de l’offre induit une recherche de personnalisation plus forte, un intérêt accru pour le travail de la main et des démarches de customisation. Sur la base du travail de Pascal Gautrand, ex-pensionnaire à la Villa Médicis, qui a étudié cette thématique tant en France qu’en Italie, l’objectif de cette recherche est de proposer des alternatives à ces filières de formation en identifiant et en valorisant des métiers liés à ces nouvelles approches de personnalisation et de valorisation du travail de la main. L’Institut Français de la Mode (IFM) apporte son expertise à ce projet : expertise sectorielle de la mode et des industries créatives et expertise dans la conduite de missions d’études. Méthodologie Ce travail, parti d’une expérience à Rome et à Milan et intègrant une recherche documentaire tant en France qu’en Italie, a pour champ d’analyse principal la Région Ile-de-France. Il s’agit d’étudier les divers axes d’évolution possibles pour les formations aux métiers de la fabrication dans le secteur de la mode en France, en privilégiant les possibilités de débouchés professionnels se rapportant à une pratique locale. Afin d’appréhender de manière transversale le statut des métiers de la fabrication et la façon dont ils sont pratiqués en France et en Italie, nous nous sommes intéressés aux acteurs de l’industrie, de l’artisanat et des métiers d’art. La recherche a été construite à partir de 18 entretiens : deux tiers ont été réalisés auprès de professionnels — industriels ou artisans — qui s’appuient sur une conception ou une fabrication locale, même partielle, et le dernier tiers a été mené auprès de formateurs aux métiers techniques de la mode. Pour choisir les professionnels à interviewer, nous sommes restés attentifs à accorder autant d’importance à deux points de vue différents : la vision stratégique — principalement celle de managers — complétée par un angle plus opérationnel recueilli auprès de techniciens et d’artisans. Enfin, ce travail a été étayé par une analyse documentaire d’études réalisées en France dans la filière des métiers d’art et de l’industrie et d’articles de presse parus tant en France qu’en Italie. INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 3 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 1/ Les mutations à l’œuvre dans le système de la mode La mode est une “industrie culturelle” au même titre que d’autres secteurs comme le design industriel, les parfums et cosmétiques ou la gastronomie. Leur point commun est de proposer des produits et des services dont la valeur économique et sociale est principalement due à l’intégration d’un contenu symbolique. Le système actuel des marques internationales se caractérise par la complémentarité de trois dimensions principales qui constituent la “chaîne de valeur” : gestion des marques et de la création / production / distribution. Les entreprises de la mode et du luxe optent pour la recherche du plus faible coût de fabrication et pour la délocalisation de la production ; cela leur permet de réaliser les marges financières nécessaires pour le développement des marques, et le financement des campagnes publicitaires aux coûts exorbitants et celui des réseaux de distribution en propre dans le monde. Du côté des consommateurs, des mouvements de pensée transversaux aux secteurs de la mode, du design, de la gastronomie, prennent une ampleur croissante et modifient les habitudes et les modes de consommation. Ces courants dans lesquels le consommateur exprime activement un point de vue civique ou responsable au travers de ses achats sont qualifiés de “consom’action”. Ils se caractérisent par : • une plus grande attention portée aux vraies valeurs du produit en réaction contre la consommation jetable. • le besoin d’une prise en considération de leur propre personnalité et de leur expression créative grâce aux concepts de personnalisation ou de sur-mesure. • l’importance de consommer des produits locaux comme une alternative à la mondialisation et aux dégâts écologiques provoqués par le transport massif de marchandises. En parallèle, les industries du luxe et de la mode, passées en quelques décennies d’un créneau élitiste et confidentiel à un marché planétaire, entrevoient les limites de cette massification et explorent divers leviers pour contrer la standardisation et se singulariser de la concurrence. Ainsi, à tous les niveaux de gamme, de la grande distribution au luxe, les “offres produit” s’expriment de plus en plus au travers de concepts de séries limitées, de produits artisanaux ou d’offres personnalisés. Sur le lieu de vente, grâce à un service client d’extrême qualité et à la conception d’aménagements intérieurs qui favorisent les rapports de proximité, les marques sont particulièrement attentives à recréer du lien avec leur clientèle. De toutes parts, dans le secteur de la mode, ces dernières saisons ont vu fleurir un intérêt croissant pour la valorisation du travail et la sauvegarde du patrimoine de la fabrication. Des actions, relayées par tous les acteurs du secteur — des institutions aux marques, en passant par les distributeurs et la presse — prennent des formes multiples. Conscientes des enjeux économiques, culturels ou patrimoniaux, liés au “made in France”, les institutions aux niveaux régional, national ou Européen mettent en place de nombreuses mesures afin de sauvegarder ou d’encourager le développement artisanal et industriel sur les territoires. Du côté des entreprises, la valorisation des métiers de la fabrication passe par l’amélioration des conditions de travail et de formation, dans le but d’optimiser la transmission des savoir-faire et la motivation des équipes. De nombreuses marques et distributeurs rachètent leurs fournisseurs historiques afin de garantir la sauvegarde de certains métiers. Cet engouement pour la fabrication et la mise en avant des savoir-faire est largement suivi par la presse mondiale qui, à son tour, contribue à enrichir le vocabulaire visuel et écrit autour des thématiques des savoir-faire et de la fabrication. INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 4 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 L’ensemble des mutations qu’est en train de connaître le secteur de la mode aujourd’hui est aussi favorisé par l’émergence de nouveaux modes de production, d’organisations logistiques et de commercialisation, issus de l’innovation technologique. 2/ Quel sens donner à la fabrication locale aujourd’hui ? Le terme “fabrication locale” embrasse l’ensemble des savoir-faire et des compétences techniques qui s’appuient — en tout ou en partie — sur une pratique territoriale locale pour les étapes de la conception ou de la production de produits. Cette définition s’oppose donc à la notion de “fabrication délocalisée”. Grandes marques du luxe, entreprises familiales, artisans traditionnels, métiers d’art, nouveaux entrepreneurs : le domaine de la fabrication locale se compose d’une somme d’activités qui s’étalent de la production industrielle en séries (Louis Vuitton, Petit Bateau, Devanlay, Armor Lux…) à des fabrications plus artisanales ou unitaires (tailleurs de costumes pour homme sur-mesure, maîtres d’art dans le domaine de la mode et du textile, couturières de robe de mariées, artisans créateurs…). La plus grande réalité de la fabrication locale réside dans des activités de niche, qu’elles soient issues de savoir-faire traditionnels (broderie, travail de la plume…) ou de techniques novatrices (impression transfert, découpe au laser…). Mais l’industrie comme l’artisanat ont tendance à se développer sous des formes qui articulent aussi bien fabrications unitaires que logiques de séries. Aujourd’hui, par exemple, la société Hermès emploie 3 552 artisans dans 33 manufactures, sur 26 sites, dont 22 en France qui représentent 95% des employés. La notion de fabrication locale, qui est au cœur des préoccupations de cette étude, se définit selon les trois axes représentés ci-dessous : Fondamentalement, si l’on excepte certains savoir-faire aux secrets de fabrication bien gardés, les gestes et les processus sont bien évidemment les mêmes ici ou ailleurs. Pourtant, à y regarder de plus près, la pratique locale influe considérablement sur certaines caractéristiques des métiers en comparaison avec la manière dont ils sont pratiqués de façon délocalisée. De nouveaux champs de compétences liés aux INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 5 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 pratiques locales apparaissent : débordant largement la simple exécution de la production, le champ des compétences techniques s’étend d’une part vers la conception technique et créative des produits, et d’autre part vers les domaines de la communication et de la vente. Un autre caractère qui différencie les métiers de la fabrication locale : la passion, véritable catalyseur de motivation et de compétences, elle joue un rôle déterminant dans les organisations. Pour définir plus précisément le champ de la fabrication locale, il convient aussi de prendre en considération l’effet de synergie qui s’opère entre la pratique des métiers artisanaux (notamment ceux qui relèvent du répertoire des métiers d’art en France) et l’industrie du luxe. Perpétuer des pratiques artisanales au sein d’organisations industrielles est aussi un moyen pour les marques de tirer avantage de la particularité de leur patrimoine et de se différencier par leur savoir-faire. Ainsi s’opère l’intégration de pratiques artisanales au sein d’organisations industrielles : de nombreux savoir-faire spécifiques (pour la broderie, l’impression textile, la maroquinerie, etc.) participent à la fabrication de produits griffés par les marques selon un processus principalement industriel d’après des techniques souvent en grande partie artisanales. Inversement, le milieu des petits entrepreneurs et des artisans intègre aussi dans ses pratiques de nombreuses innovations issues de l’industrie. Toutefois, les métiers techniques ou manuels souffrent d’une mauvaise reconnaissance auprès du public, et cette désaffection se répercute sur la qualité du recrutement pour les sections de formation correspondantes. La désertion des formations, mettant en péril une partie du patrimoine culturel des deux pays, pose la question de la transmission des savoir-faire et de la pérennité de certains secteurs d’activité tant en France qu’en Italie. La sauvegarde et le développement de tout le secteur doit passer par la transmission de la passion, inhérente aux métiers de la fabrication locale, et le repositionnement des valeurs humaines au centre de la pratique des métiers techniques. 3/ L’impact de ces mutations sur les métiers de la fabrication En accordant plus d’importance à la valeur et aux qualités intrinsèques du produit, les nouveaux courants de consommation poussent une partie des acteurs de l’industrie et de l’artisanat de la mode à valoriser les modes de fabrication de leurs produits. Ces stratégies influent sur la pratique des métiers de la fabrication qui enrichissent directement la marque, son image et son capital de création. La fabrication devient pour les entreprises et les artisans une véritable source de valeur ajoutée, soit par apport d’inventivité à la création par la mise au point de procédés techniques différenciateurs, soit en utilisant la fabrication comme vecteur de culture pour enrichir le patrimoine de la marque au travers de visuels publicitaires ou de mises en scène sur les lieux de vente. Dans le domaine industriel, les courants de personnalisation et de customisation, quant à eux, imposent de repenser l’organisation de la chaîne de fabrication pour lui redonner une place centrale, en interface directe avec les lieux de vente et les exigences du client. Une tendance qui se démocratise ces dernières saisons auprès de marques de mode ou de luxe est la mise en scène de la fabrication sur les points de ventes. Cette pratique, qui donne à voir au client à la fois le cadre, le personnel et les étapes de la fabrication, crée aux yeux des consommateurs une aura particulière autour du produit. Si la mise en valeur de leur patrimoine par les marques est un vecteur d’image efficace, il est intéressant de noter, là encore, que la fabrication semble depuis peu trouver une place dans cette logique de communication au travers de campagnes publicitaires mettant en scène la fabrication, ses lieux, ses acteurs… INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 6 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 4/ Cinq axes de réflexion pour adapter les formations La “renaissance” de la fabrication locale qui se profile ne pourra se faire pleinement sans l’implication des jeunes générations qui doivent comprendre les mécanismes du système afin d’en devenir au plus vite les acteurs principaux. Pour accompagner les mutations qui sont donc déjà à l’œuvre dans le secteur de la mode, il convient d’intégrer de nouveaux éléments de réflexion qui permettront de faire évoluer et d’adapter en conséquence la formation aux métiers techniques de la fabrication. Cinq axes de réflexion pour construire aujourd’hui les métiers de demain : faire naître la passion au cœur de l’expérience, intégrer le meilleur de l’industrie et de l’artisanat, se rapprocher des réalités du secteur professionnel, favoriser l’inventivité et la créativité, capitaliser autour d’autres approches culturelles ou sociologiques. 4.1/ Faire naître la passion au cœur de l’expérience Au cours de la plupart des entretiens réalisés en préparation de cette étude, un terme revient de manière très récurrente : la passion. Beaucoup de mots sont employés pour décrire cet état d’esprit et ses conséquences : motivation, patience, le cœur à l’ouvrage… La formation aux métiers techniques se doit de revaloriser sa propre image et celle des métiers auxquels elle prépare. > Valoriser la part culturelle des métiers, propre aux patrimoines Français et Italien. > Laisser parler la passion des professionnels au travers de l’échange et du dialogue avec les jeunes. > Instaurer un modèle d’identification fort pour les jeunes grâce au rapport de maître à élève. > Donner les moyens et le savoir nécessaires à l’expression de son métier afin de le valoriser. > Exprimer avec aisance sa pratique et son savoir-faire est aussi un atout pour valoriser les produits. > Diriger l’enseignement vers une plus grande sensibilité à l’attention et au service client. 4.2/ Intégrer le meilleur de l’industrie et de l’artisanat Cette recherche a pour parti pris l’appréhension des “métiers de la fabrication locale” comme une forme d’unité indépendamment des milieux artisanaux ou industriels dans lesquels ils puisent leurs pratiques. Les témoignages recueillis et l’analyse de l’organisation des entreprises montrent que les frontières traditionnelles qui séparaient artisanat et industrie n’existent plus. > Intégrer dans l’enseignement les dimensions artisanales et industrielles d’un même métier. > Multiplier l’apprentissage de savoir-faire divers et la capacité d’adaptation à différentes pratiques. > Proposer une formation initiale qui se concentre sur l’apprentissage des bases techniques communes à de nombreux métiers : chefs de produits, stylistes, modélistes, vendeur, retoucheur… > Compléter les formations par des spécialités approfondies individuellement au cours de périodes en entreprise. > Sensibiliser les jeunes à la rapide évolution du secteur et à la veille technologique. INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 7 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 4.3/ Se rapprocher des réalités du secteur professionnel Afin de garantir la meilleure adéquation possible entre les formations et la réalité changeante du terrain, il convient de développer au maximum les liens entre les centres de formation et le milieu professionnel. Outre la mise en place de formations par alternance qui semblent créer l’unanimité auprès des professionnels, il convient aussi de multiplier les formes d’échange et de rencontre. > Multiplier les formes et les occasions de dialogue et de rencontres entre les entreprises et les lieux de formation : jurys de sélection et de diplômes, tables rondes… > Favoriser les formations en alternance qui offrent une expérience plus proche de la réalité professionnelle et multiplient les chances de recrutement en fin de formation par l’entreprise d’accueil. > Créer un outil en ligne pour favoriser la rencontre entre les recherches et les offres d’emplois, de formations par alternance ou de stage pour l’ensemble du secteur. > Valoriser le temps de la pratique et du travail accompli, non pas seulement le résultat ou le produit obtenu et optimiser la pratique en accordant des journées complètes consacrées à l’apprentissage en atelier. > Permettre une bonne connaissance de la diversité des métiers et des entreprises cibles pour favoriser leur orientation scolaire et leur recherche d’emploi et offrir une vision d’ensemble des pratiques de l’entreprise qui permet de situer sa propre pratique au sein d’un projet commun. > Enseigner les bases de la gestion entrepreneuriale et des pratiques indépendantes (freelance, interim…). > Adapter le rythme des formations au calendrier des collections et au rythme de travail pratiqué par l’ensemble de la profession, pour habituer les jeunes au rythme de leur future pratique. 4.4/ Favoriser l’inventivité et la créativité Au-delà de la créativité des stylistes qui permet de renouveler l’aspect et le style des produits, il faut aussi prendre en considération la capacité d’innovation des systèmes de fabrication. Ils sont souvent à la source même de la régénération continuelle des secteurs de la mode et du textile. > Encourager l’expérimentation technique et l’inventivité au travers de la pratique. > Préparer au dialogue, à l’interaction et au travail en binôme avec les métiers de la création. > Exercer le regard grâce au dessin et aux arts appliqués, qui concourent ensemble à inscrire la pratique d’un métier technique au cœur d’une industrie créative. > Renforcer la culture générale grâce à l’apprentissage de l’histoire de l’art et du costume. 4.5/ Capitaliser autour d’autres approches connexes L’approche de l’enseignement du design industriel, beaucoup plus fonctionnelle que l’approche de la création dans le champ de la mode, intègre à la fois les notions techniques et stylistiques. Ainsi, les formations en design industriel qui font une part plus belle à la conception technique et donc aux processus de fabrication peuvent sans doute être sources d’apprentissage et d’inspiration pour la construction des formations aux métiers techniques. INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 8 Le futur des métiers de la fabrication locale dans le secteur mode en France et en Italie. / synthèse / novembre 2010 Dans le même ordre d’idée, l’Italie, dans le champ de la mode, est le fief d’une réflexion sociologique extrêmement développée. L’intégration de notions de sociologie de la mode et du travail dans la composition des programmes de formation aiderait les jeunes à prendre conscience et à réfléchir sur leurs pratiques : motivation au travail, conditions du travail, effets sociaux du travail, etc. Enfin, lorsqu’il s’agit d’excellence dans le domaine de la fabrication, transversalement d’un secteur à l’autre, qu’il s’agisse de la mode, du design ou de la gastronomie, l’approche culturelle asiatique consacre une attention toute particulière aux savoir-faire et à leur transmission. Ce point fait donc de l’Asie, et du Japon en particulier, un excellent terrain d’observation quant aux mécanismes de sensibilisation à la culture de la fabrication, et une source à prendre en compte dans la constitution des programmes de formation. CONCLUSION ET PERSPECTIVES France – Italie : le fil de l’innovation La France et l’Italie partagent une même richesse de tradition et un goût commun pour le savoir-vivre, la création, les arts ou le luxe, qui font leurs réputations. Ces multiples formes d’expressions créatives prennent leurs sources dans un patrimoine pluriel de fabrications que les deux pays ont historiquement bâti ensemble. Les industries créatives actuelles, en particulier dans les domaines de la mode, du design et de la gastronomie, prennent leur racine dans les échanges qui se sont établis entre la France et l’Italie depuis la Renaissance. Depuis plusieurs siècles, la capacité à maintenir un niveau de créativité au travers de la conservation des savoir-faire et du développement de nouvelles pratiques caractérise dans le monde entier la suprématie du bon goût et de l’esprit français et italien. Véritables sources d’identité pour les deux nations, les métiers techniques et les savoir-faire sont l’essence du développement de la culture. Ils sont aussi les atouts majeurs qui enrichissent aujourd’hui les processus d’innovation et garantissent l’essor des industries créatives, devenues les fleurons de la culture en France comme en Italie. L’enjeu actuel pour les deux pays est de réussir à renforcer les valeurs profondes de leurs cultures en maintenant un niveau de rayonnement et un positionnement économique international sans pour autant diluer leur force ou perdre de leur identité. Si l’Italie, mieux que d’autres, a su conserver jusqu’ici la richesse de son savoir-faire et la culture de la fabrication, grâce à son attachement à la culture locale et aux valeurs du territoire, la France démontre, quant à elle, une véritable capacité à créer de l’identité et à diffuser avec force le patrimoine et à la créativité de ses marques. Seule la combinaison de ces deux approches, qui conjugue valeurs locales et rayonnement international, permettra de redonner toute sa force à la fabrication locale et parviendra à la réintégrer pleinement au cœur des organisations créatives, afin d’en garantir la sauvegarde de ses métiers et savoir-faire, l’expression de ses valeurs sociologiques et sa force culturelle. Pour adapter l’enseignement actuel aux nouveaux enjeux du secteur, une réflexion commune de la part de la France et de l’Italie s’impose dans le domaine des formations aux métiers techniques de la mode. Seul le fait de guider les techniciens de demain vers une meilleure compréhension des logiques du système de la mode et de ses évolutions, pourra leur permettre de prendre part activement à la renaissance de la fabrication locale. Il faudra pour cela que le cadre de formation valorise pleinement leur pratique. INSTITUT FRANCAIS DE LA MODE 9 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia SINTESI Pascal Gautrand Sotto la direzione di Patricia Romatet Direttore Ricerca e Consulenza INSTITUT FRANÇAIS FRANÇAIS DE LA MODE © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 INDICE Introduzione 1. I cambiamenti in atto nel settore moda 2. Che senso dare oggi alla manifattura locale? 3. L’effetto dei cambiamenti sui mestieri manuali 4. Cinque spunti di riflessione per l’adeguamento dell’offerta formativa 4.1 Trasmettere la passione mediante l’esperienza 4.2 Ispirarsi all’eccellenza dell’industria e dell’artigianato 4.3 Avvicinarsi alle realtà professionali e al mondo del lavoro 4.4 Incentivare creatività e inventiva 4.5 Capitalizzare esperienze di approcci affini Conclusioni e prospettive © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 2 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 INTRODUZIONE Obiettivi della ricerca In un contesto di deindustrializzazione del settore tessile-abbigliamento, le competenze e i profili richiesti devono tenere in conto le difficoltà di tipo occupazionale. Nel contempo la massificazione dell’offerta genera una grande richiesta di personalizzazione del prodotto, maggior interesse per la lavorazione manuale e maggior attenzione agli effetti del fenomeno di costumerization (adeguamento alle aspettative del cliente). Partendo dall’esperienza condotta in Francia e in Italia da Pascal Gautrand, ex borsista di Villa Medici, l’obiettivo di questo lavoro è proporre delle alternative a percorsi di formazione esistenti al fine di identificare e valorizzare mestieri basati sulla personalizzazione del prodotto e sul lavoro manuale. Questo lavoro è stato condotto sotto la direzione dell’IFM, IFM, Institut Français de la Mode, che ha apportato la propria esperienza nel settore moda e industrie creative e la propria competenza nel campo della ricerca. Metodologia L’esperienza svolta a Roma e a Milano ha fornito lo spunto per il presente studio che focalizza principalmente la situazione nella regione Ile-de-France, arricchito da una ricerca di documenti condotta in Francia e in Italia. Lo studio analizza le diverse possibilità di evoluzione dei percorsi formativi che preparano ai mestieri della manifattura del settore moda in Francia, con particolare attenzione a quegli sbocchi professionali imperniati su pratiche locali. Per inquadrare in maniera trasversale la realtà dei mestieri manifatturieri così come sono praticati in Francia e in Italia abbiamo rivolto la nostra attenzione ai settori dell’industria, l’artigianato e ai mestieri d’arte. La ricerca è costituita tra l’altro da 18 interviste effettuate per due terzi a professionisti – industriali o artigiani - che si affidano, almeno in parte, alla manifattura locale e per l’altro terzo, a docenti che formano alle professioni tecniche della moda. La scelta dei professionisti da intervistare è stata dettata da una doppia prospettiva: la prima è una visione strategica - soprattutto a livello manageriale - e la seconda, a completamento della prima, è quella più operativa di tecnici e artigiani. Il presente lavoro si basa su una analisi accurata di studi di settore realizzati in Francia sull’industria e sui mestieri d’arte, nonché di articoli di stampa francese e italiana. © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 3 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 1. I cambiamenti in atto nel nel settore moda La moda è un’ “industria culturale”, come lo sono il design industriale, la profumeria e la cosmesi, la gastronomia che hanno in comune la promozione di prodotti e servizi il cui valore economicosociale è determinato anche da un contenuto simbolico. L’attuale sistema dei marchi internazionali è caratterizzato dalla complementarità di tre dimensioni principali che costituiscono la “catena di valore”: gestione del marchio e creazione / produzione / distribuzione. Le case di moda e di articoli di lusso scelgono di contenere al massimo i costi delocalizzando la produzione; ciò consente di realizzare quei margini finanziari necessari allo sviluppo del marchio, al finanziamento di costose campagne pubblicitarie e reti di distribuzione mondiale. Presso i consumatori acquistano popolarità alcune correnti di pensiero, trasversali rispetto ai settori della moda, del design e della gastronomia, che modificano le abitudini e le modalità di consumo. Tali correnti di pensiero, definite con l’espressione consumo critico, vedono il consumatore esprimere tramite i propri acquisti un punto di vista civico e di sostenibilità grazie a: • una maggior attenzione ai valori intrinseci del prodotto come reazione al consumo “usa e getta”; • il bisogno di far emergere la personalità e vena creativa del consumatore con personalizzazioni e creazioni “su misura”; • la tendenza al consumo di prodotti locali in opposizione alla globalizzazione e all’inquinamento provocato dall’ingente trasporto delle merci. Nel contempo, i produttori di articoli di lusso e di moda, che nel giro di pochi decenni sono passati da un settore di mercato elitario e confidenziale a un mercato globale, intravedono i limiti di questa massificazione ed escogitano nuove strategie per contrastare la standardizzazione e differenziarsi dalla concorrenza. Così per ogni gamma di prodotto, dalla grande distribuzione al lusso, l’offerta commerciale si concretizza sempre più tramite concetti di serie limitata, di prodotto artigianale o di personalizzazione. Le aziende sono impegnate a rafforzare i rapporti con la clientela, dotando i loro punti vendita di un attento servizio-clienti e arredi che favoriscono le relazioni personali. Nel corso delle ultime stagioni è maturata ovunque una tendenza sempre più spiccata a valorizzare la manifattura e salvaguardarne il patrimonio. Le azioni intraprese da tutti gli attori del settore – dalle istituzioni alle aziende, dai distributori alla stampa - assumono le forme più disparate. Consapevoli delle implicazioni economiche, culturali e artistiche legate al Made in France, le istituzioni a livello regionale, nazionale ed europeo, promuovono misure per tutelare o incentivare lo sviluppo artigianale e industriale sul loro territorio. Per le aziende la valorizzazione dei mestieri manifatturieri implica il miglioramento delle condizioni di lavoro e della formazione, © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 4 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 in modo da assicurarsi che know how e motivazione siano facilmente trasmessi da un gruppo all’altro. Produttori e distributori arrivano talvolta persino ad acquisire i loro fornitori di lunga data per assicurare la continuità di certi mestieri. Questo interesse per la manifattura e la valorizzazione del know how è accompagnato dalla stampa mondiale che contribuisce ad arricchire il lessico e l’iconografia sui temi del know how della manifattura. Il complesso di cambiamenti cui va incontro il settore moda oggi è favorito dall’emergere di nuovi modi di produzione, organizzazione logistica e commercializzazione, frutto dell’innovazione tecnologia. 2. Che senso dare oggi alla alla “manifattura locale” locale”? L’espressione “manifattura locale” abbraccia il complesso di know how e competenze tecniche che si rifanno, in toto o in parte, a pratiche locali nella concezione e nella realizzazione del prodotto: un concetto opposto alla “delocalizzazione”. Grandi firme, aziende conduzione familiare, artigiani locali, maestri d’arte, nuovi imprenditori: il settore della manifattura locale va dalla produzione industriale in serie (Louis Vuitton, Petit Bateau, Devanlay, Armor Lux…) alla produzione artigianale o di pezzi unici (sarti da uomo, maestri d’arte del tessile e dell’abbigliamento, sarte specializzate in abiti da sposa, artigianicreatori,…). La principale realtà della lavorazione in loco consiste in attività di nicchia, siano esse frutto di tradizioni (merletto, ricamo, applicazioni di piume,…) o di tecniche innovative (stampa transfert, taglio con il laser,…) Tuttavia tanto l’industria quanto l’artigianato hanno la tendenza a sviluppare sia la produzione in serie, sia la produzione di pezzi unici. La società Hermès, ad esempio, attualmente offre lavoro a 3,552 artigiani in 33 aziende, in 26 sedi di cui 22 sul territorio francese, il che rappresenta il 95% del personale. Il concetto di manifattura locale si definisce attraverso i tre assi proposti nella figura sottostante: Consumo di articoli di lusso Tradizione Artigianato La manifattura locale Industria Consumo corrente Innovazione © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 5 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 Fondamentalmente, se si escludono quei mestieri i cui segreti sono ben custoditi, le azioni e i processi sono essenzialmente gli stessi ovunque. Tuttavia ad una analisi più attenta, la pratica locale influisce considerevolmente sulle caratteristiche di alcuni mestieri rispetto al modo in cui questi sono esercitati se delocalizzati. Si profilano nuove sfere di competenza connesse alla lavorazione locale: andando ben oltre la semplice realizzazione di prodotti, la sfera delle competenze tecniche si estende da un lato alla progettazione tecnico-creativa, dall’altro alla comunicazione e alla vendita. Altro elemento che caratterizza i mestieri della manifattura locale e che ha un ruolo determinante all’interno delle aziende è la passione, vero e proprio catalizzatore di motivazione e competenze. Per definire più precisamente la sfera della produzione locale bisogna prendere in considerazione anche l’effetto sinergico tra l’esercizio dei mestieri artigianali (in particolare quelli che in Francia vengono classificati come “mestieri d’arte”) e l’industria di articoli di lusso. Mantenere pratiche artigianali nell’industria è tra l’altro un modo per sfruttare le specificità della cultura locale e distinguersi per il know how. Alcune pratiche artigianali vengono adottate in produzioni industriali: determinate competenze specifiche (il ricamo, la stampa su tessuto, la conceria, ecc.) contribuisco alla confezione di capi griffati secondo procedimenti essenzialmente industriali, ma con tecniche ampiamente artigianali. In cambio piccoli imprenditori e artigiani adottano pratiche innovative di derivazione industriale. I mestieri tecnici e manuali sono spesso sottovalutati nell’opinione pubblica e ciò si ripercuote sullo scarso successo di istituti e corsi di formazione che preparano a tali mestieri. La loro scarsa frequenza mette a rischio un certo patrimonio culturale che appartiene a entrambi i paesi e pone il problema della trasmissione dei saperi e della sopravvivenza di alcuni settori di attività in Francia quanto in Italia. La salvaguardia e lo sviluppo di tutto il settore dipendono dalla trasmissione di quella passione che caratterizza i mestieri legati alla manifattura locale e dal riconoscimento di quei valori umani che sono il fulcro dei mestieri pratici. 3. L’effetto dei cambiamenti sui sui mestieri manuali manuali Le nuove tendenze di consumo, accordando maggior importanza al valore e alle qualità intrinseche del prodotto, inducono una parte degli industriali e degli artigiani del settore moda a valorizzare i metodi di lavorazione dei propri prodotti. Queste strategie influiscono sulla pratica dei mestieri manifatturieri che arricchiscono direttamente il produttore, il suo marchio e il suo capitale creativo. Per aziende e artigiani, la manifattura diventa una vera fonte di plusvalore, sia per l’inventiva che essa apporta alla creazione tramite procedimenti che la rendono unica, sia in quanto veicolo di cultura che accresce il patrimonio del marchio grazie ai potenti mezzi pubblicitari o a vere e proprie istallazioni nei punti vendita. In campo industriale, la tendenza alla personalizzazione e il fenomeno di customerization rimettono in discussione l’organizzazione della catena di produzione e la sua centralità, interfacciandola direttamente con i punti vendita e le esigenze del cliente. © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 6 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 Una tendenza che si registra presso case di moda o di prodotti di lusso nelle recenti stagioni è la “messa in scena della manifattura” nei punti vendita. Una pratica questa che permette al cliente di osservare il contesto, l’operatore, le tappe della manifattura e dà al prodotto una aura particolare agli occhi del consumatore. Se la valorizzazione del proprio patrimonio è per le case di moda un efficace vettore d’immagine, è interessante notare ancora una volta che la manifattura sembra trovare posto recentemente in questa logica di comunicazione, con campagne pubblicitarie che “mettono in scena” luoghi e attori della manifattura. 4. Cinque spunti di riflessione per l’adeguamento dell’offerta formativa La annunciata “rinascita” della manifattura locale non potrà aver luogo completamente senza che le nuove generazioni capiscano i meccanismi del sistema e ne diventino il più presto possibile i principali attori. I cambiamenti che si profilano nel settore moda dovranno essere accompagnati da nuovi argomenti di riflessione che favoriscano l’evoluzione dei percorsi formativi e, di conseguenza, il loro adeguamento alla realtà delle professioni tecnico-manifatturiere. Gli spunti di riflessione qui suggeriti per gettare le fondamenta delle future professioni sono cinque: trasmettere la passione mediante l’esperienza, ispirarsi all’eccellenza dell’industria e dell’artigianato, avvicinarsi alle realtà professionali e al mondo del lavoro, incentivare creatività e inventiva, capitalizzare esperienze provenienti da approcci culturali o sociologici diversi. 4.1 Trasmettere la passione mediante l’esperienza Nella maggior parte delle interviste condotte durante la realizzazione di questo studio ricorre con una certa insistenza il tema della “passione”. Con varie espressioni più meno sinonimiche si descrive questo sentimento e ciò che ne consegue: motivazione, pazienza, operosità … occorre che la formazione ai mestieri tecnici compia un processo di rivalutazione di se stessa e delle professioni a cui prepara. - Valorizzare l’aspetto l’aspetto culturale che caratterizza le professioni del patrimonio patrimonio francese e italiano - Dare voce alla passione dei professionisti grazie allo allo scambio scambio e al dialogo con i giovani - Elevare la relazione maestromaestro-allievo a modello in cui i giovani giovani possano identificarsi identificarsi appieno - Fornire i mezzi e le competenze necessari all’esercizio e la valorizzazione della professione - Descrivere con chiarezza competenze e modalità di pratica della professione come carta vincente per la valorizzazione valorizzazione dei dei prodotti - Improntare la formazione alla sensibilità e all’attenzione verso il cliente © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 7 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 4.2 Ispirarsi all’eccellenza all’eccellenza dell’industria e dell’artigianato Il presente studio si è soffermato per scelta sui “mestieri della manifattura locale” come entità unica a prescindere dagli ambienti artigianali o industriali in cui vengono esercitati. Le testimonianze raccolte e l’analisi dell’organizzazione aziendale dimostrano che non esiste più una netta separazione tra artigianato e industria. - Coniugare nella nella formazione la dimensione artigianale e quella industriale industriale di uno stesso mestiere - Sviluppare l’acquisizione di molteplici competenze e la capacità di adattamento adattamento a diversi ambiti professionali professionali - Proporre una formazione formazione iniziale improntata all’acquisizione all’acquisizione di tecniche di base comuni a più professioni: sarto, … professioni: Product manager, stilista, modellista, addetto alle vendite, sarto, - Perfezionare la formazione formazione con specializzazioni specializzazioni individuali in azienda - Sensibilizzare i giovani alla rapida evoluzione del settore e all’ all’at ll’attenzione attenzione al progresso tecnologico 4.3 Avvicinarsi alle realtà professionali e al mondo del lavoro L’adeguamento dei percorsi formativi alla mutevole realtà del settore sarà garantito solo intensificando i rapporti tra gli enti di formazione e il mondo professionale. Oltre ai progetti formativi di alternanza, auspicati in maniera unanime dalle aziende, andranno sviluppate altre forme di scambio e d’incontro. - Moltiplicare le modalità e le occasioni di dialogo e di incontro incontro tra aziende ed ed enti preposti alla formazione: commissioni d’esame, uffici di selezione, selezione, tavole rotonde, rotonde, … - Favorire Favorire i progetti formativi di alternanza che offrono un’esperienza più vicina alla realtà moltiplicano azienda professionale e m oltiplicano le probabilità di inserimento professionale nella stessa azie nda in cui si è effettuato lo stage - Creare un supporto supporto on line che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di tutto il settore per quanto riguarda l’impiego l’impiego, impiego, i tirocini e gli stage in azienda - Valorizzare i tempi di realizzazione non solo in termini termini di risultato o di prodotto finale e ottimizzare ll’esercizio ’esercizio della professione dedicando intere giornate all’apprendistato laboratoriale aboratoriale - Fornire una conoscenza completa delle diverse professioni e delle aziende che possa orientare rientare impiego,, e una visione globale delle figure aziendali che la formazione e la domanda di impiego permetta di collocare la propria competenza professionale in un piano aziendale © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 8 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 - Insegnare le basi della gestione aziendale e dell’esercizio della libera professione (freelance, lavoro interinale interinale, nale, …) - Adeguare i tempi della formazione al calendario delle collezioni collezioni e ai ritmi di lavoro dell’intero settore professionale al fine di abituare i giovani ai ritmi della futura professione 4.4 Incentivare creatività e inventiva A prescindere dalla creatività degli stilisti che permette di rinnovare il design e lo stile dei prodotti, bisogna prendere in considerazione la capacità innovativa dei sistemi di produzione che spesso sono all’origine del rinnovamento costante della moda e del tessile. - Incentivare Incentivare la sperimentazione tecnica e l’inventiva attraverso la pratica - Preparare al dialogo, all’interazione, al lavoro in coppia con i creativi creativi - Abituare lo sguardo al disegno e alle arti applicate che che insieme consentono di integrare integrare l’esercizio di un mestiere mestiere tecnico nell’i nell’industria l’industria creativa - Innalzare il livello livello di cultura generale tramite l’insegnamento della storia dell’arte e del costume 4.5 Capitalizzare esperienze di approcci affini Il metodo utilizzato nell’insegnamento del Design industriale, molto più funzionale dell’approccio creativo in uso nel campo della moda, coniuga nozioni tecniche e stilistiche. I corsi di Design industriale, che danno ampio spazio alla progettazione e di conseguenza ai processi di produzione, possono così diventare modello di apprendimento e fonte di ispirazione per la concezione di corsi di formazione alle professioni tecniche. Anche in Italia il settore tessile-abbigliamento è al centro di una profonda riflessione sociologica. Integrare i programmi di formazione con nozioni di sociologia della moda e del lavoro aiuterebbe i giovani a riflettere in modo consapevole sulla futura professione, sulla motivazione, sulle condizioni e gli effetti sociali del lavoro. Inoltre va considerato l’approccio culturale asiatico, che dedica particolare attenzione al know how e alla sua trasmissione soprattutto in ambito di eccellenze produttive in campi quali la moda, il design, la gastronomia o trasversali a più settori. L’Asia e in particolare il Giappone sono un © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 9 Il futuro delle manifatture locali nel settore moda in Francia e in Italia. / sintesi / novembre 2010 fertile terreno di osservazione dei meccanismi di sensibilizzazione alla cultura del “fare” e possono fornire un modello di confronto nella formulazione di programmi di formazione. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FranciaFrancia-Italia : il filo dell’innovazione Francia e Italia condividono un ricco bagaglio di tradizioni, il gusto per l’arte, la creatività, il lusso; altrettante espressioni creative ispirate a un vasto patrimonio culturale che risale a un comune passato storico nel quale i due paesi sono stati i principali protagonisti. Le attuali industrie di stampo creativo, in particolare nel campo della moda, del design e della gastronomia, affondano le loro radici negli scambi che hanno avuto luogo tra Francia e Italia sin dal Rinascimento. Nei secoli la capacità di mantenere l’alto livello di creatività, grazie alla conservazione di know how e allo sviluppo di nuove pratiche, caratterizza la supremazia mondiale del buon gusto e dell’ingegno italo-francese. Competenze e mestieri tecnici, su cui si fonda l’identità di entrambi i paesi, sono l’essenza del fiorire della cultura in quanto arricchiscono i processi di innovazione e garantiscono lo sviluppo delle industrie creative, incontestabile fiore all’occhiello della cultura francese e italiana. Ora la sfida attuale per i due paesi è proprio quella di riuscire a rafforzare i profondi valori delle loro culture, mantenendo un livello e una posizione economica di prestigio sulla scena internazionale, senza però perdere il loro vigore e la loro identità. Se l’Italia più degli altri paesi ha saputo conservare finora, grazie a un certo attaccamento alla cultura locale e ai valori del territorio, la ricchezza del suo know how e la cultura del “fare”, la Francia d’altro canto dimostra una vera e propria capacità di creare identità e diffondere con forza il patrimonio e la creatività dei suoi marchi. Solo una combinazione dei due approcci che coniughi valori locali e riconoscimento internazionale consentirà di restituire alla “manifattura locale” tutto il suo vigore e di reintegrarla appieno nella filiera creativa, garantendo la salvaguardia di determinati mestieri, del relativo know how e dell’aspetto sociologico e il loro valore culturale. L’adeguamento dei profili professionali esistenti alle nuove sfide del settore implica una profonda riflessione comune, per parte francese e per parte italiana, sui percorsi di formazione ai mestieri tecnici della moda. L’unica garanzia per la rinascita della manifattura locale è che i tecnici di domani comprendano le logiche del sistema moda e le sue evoluzioni grazie ad un quadro formativo che ne valorizzi la pratica. © 2010 Conseil Régional Ile-de-France – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode - page 10 ANNEXE 7 134 ©2011 MIUR- USR Lombardia – Comenius Regio – Milan-Paris: le Fil de la Mode